Una statua in Piazza De Revel a ricordo del naufragio
A "guardare" verso lo specchio d'acqua nel quale la Costa Concordia fece naufragio il 13 gennaio 2012, da questa mattina c'è anche "L'uomo che salva il mare", una statua di bronzo, opera dell'artista Giampaolo Talani, sistemata nella piazzetta di Giglio Porto all'Isola del Giglio, al termine del lungomare Thaon De Revel, proprio di fronte alla spiaggetta dello Scalettino.
L'opera, donazione delle società Neri di Livorno e Smit Salvage di Rotterdam che hanno partecipato alle operazioni successive al naufragio, "è stata pensata per ricordare il coraggio e l'abnegazione degli abitanti dell'Isola del Giglio, portando davanti al mare con la sua presenza un messaggio di speranza". Talani, tra l'altro è autore dei bronzi "Il marinaio" sistemato all'imbocco del porto livornese di San Vincenzo e "Rosa dei venti" ora alla stazione ferroviaria di Santa Lucia a Venezia, ma anche dell'affresco alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella progettata da Michelucci.
L'uomo di bronzo del Giglio avanza tra le onde con una rosa in mano, omaggio a chi soccorre e lavora negli episodi imprevisti e gravi che sconvolgono il mare e la vita di coloro che ne abitano le rive: "Non è un eroe, è ogni uomo disposto ad intervenire con tutta la sua umanità per salvare e dare accoglienza ad altri uomini; è il singolo ed è tutta la collettività che si prodiga per i propri simili in difficoltà come gli abitanti del Giglio hanno saputo fare offrendo tutte le risorse disponibili".
Il progetto di allestimento urbano e riqualificazione della piazza è stato elaborato dall'architetto livornese Paola Talà. L'iniziativa nasce infatti con una donazione derivata "dalla gratitudine che le due aziende hanno nutrito per la magnanimità e il coraggio dimostrati dalla gente del Giglio in un momento di straordinario impegno lavorativo a favore della salvaguardia della vita umana in mare".
"Si tratta - spiega il sindaco Sergio Ortelli - di una donazione significativa e apprezzata da tutti i gigliesi. Da una parte, infatti, rimarrà indelebile la nostra riconoscenza per due aziende che hanno scongiurato il rischio del disastro ambientale; dall'altro perché è importante che nessuno dimentichi tutt'oggi lo straordinario gesto che hanno compiuto i gigliesi".
La realizzazione complessiva del progetto prevede una grande seduta curva essenziale come la linea di battigia realizzata utilizzando il tradizionale granito accostato al design del più innovativo acciaio cor-ten. La curva termina con tre volumi cubici che si scompongono in un gioco geometrico e che richiamano, stilizzandoli, la scogliera e il molo; qui si erge la figura della statua bronzea, "che con tutta la sua volontà e con la forza e l'amore che possiede affronta il pericolo del mare senza sfidarlo e con l'impegno serio per il rispetto della natura, dell'ambiente marino e del paesaggio, simboleggiato dalla rosa che stringe nella mano"
Un sentito ringraziamento a Costantino Neri ed alla Smit Salvage per questo, inaspettato , dono. Mi piace a prescindere. BRAVI!!! Riguardo il commento in prosa di Calchetti...che dire...molti anni fa ho avuto modo di approfittare dei Gigliesi sempre all'erta. Trasferivo il mio gozzetto dal Campese al Porto. Avevo a bordo un bambinetto di tre anni o poco più nativo Gigliese. Si era bloccato il comando del gas a tutta forza. Non mi aspettava altro che continuare a navigare fino alla fine del carburante. Se avessi abbandonato la barra per sistemare in qualche modo il comando del gas sicuramente ll gozzo si sarebbe imbarcato pericolosamente con il rischio di perdere il bambino. Fortunatamente un gozzo gigliese, ben più veloce del mio, si è affiancato e mi ha risolto il problema. Un grazie tardivo ai due marinai che mi hanno tolto dai guai.
Mi piace questa figura di uomo di mare, la sua dinamicità e la poesia . Nel frastuono di quella notte , c e' chi ha avuto il coraggio che ci voleva per risalire quella biscaglina e rischiare la propria vita . Bella anche la seduta semicircolare .
P E R IL M O M E N T O A L M E N O Per il momento, almeno, visto che ancor s’ignora, se a mare o sugli scogli, sopra e sotto, a parte le grandi “scalfitture” prodotte dall’impatto, resterà segno alcuno, croce o targa che sia, a ricordo del naufragio che tanto ci è costato, tra vittime e fatiche di soccorso; visto, inoltre, che ancor s’asconde al “popolo sovrano”, pur se niente costa deciderlo al Comune, se ci sarà il Palio alla memoria, che “Tonino”, ci ha proposto, sia più che benvenuta la statua di bronzo, dallo sguardo corrusco, che s’oppone e scruta il mare, a veder se c’è “bisogno”. La rosa rossa no! Che è troppo vivace e sa d’orpello. E non essendo un raffio, … un “mezzomarinaio”, una corda o un salvagente, se ingentilisce il gesto, stempera la tragedia ed anche il bronzo. Sia benvenuta e bendetta, perch’è un “segno” di lacrime e di doglie imperiture e di speranze, per chi non ha vissuto invano quella notte, di tragica sventura sottocosta. Per gente che, seppure, non ha solcato i mari, che han visto soccombere e schiantare le “magiche” polene, di Neruda, siccome ha vissuto, comunque, la “tempesta”, ricordi che, all’Isola del Giglio, c’è chi sta sempre allerta e vigilar sull’onde, per accorrer, se serve, a dar soccorso.
Mi piace di primo istinto ....... a prescindere._ Le motivazioni che l'hanno ispirata e che trovo trascritte sono assolutamente condivisibili.