Riceviamo da Patrizia Tievoli la replica alla lettera inviata da Anna Maria Bernardini che si seguito riportiamo:

" Non ho voglia di continuare la polemica, visto il titolo del comunicato, perché preferirei dedicare questo tempo a cose ben più importanti e significative. Inoltre, dato il mio carattere schivo e riservato, non mi piacciono né palchi e nè platee, né tanto meno scrivere per essere letta da tanti, ma questa volta farò un grande sforzo e mi metterò alla prova.
Il mio è solo un chiarimento dovuto ai lettori, visto che lo scritto a cui mi accingo a rispondere, secondo me, in alcuni punti è manchevole e inesatto. Ad Anna spero di poter parlare serenamente e personalmente quando ne avrà voglia e sarà più tranquilla, visto che adesso preferisce altri canali.
Sono la mamma di una delle giovani vincitrici del palio (vincitrici contro ogni previsione), e mi appresto a scrivere, poiché mi sembra di capire che si accusi qualche adulto, e quindi anche i genitori degli atleti in questione, le persone più vicine, di aver loro suggerito tale frase “galeotta”.
Intanto vorrei far conoscere a tutti coloro che leggono, la frase ingiuriosa ed offensiva che il timoniere aveva sulle spalle: “Noi non abbiamo mangiato alla ……… ( ma poi ci venimo!!! )”
N.B: Mi pare che il finale tra parentesi esprima la bonarietà della precedente battuta ( ne ho sentite e lette di peggiori !!! ).
Prima della gara, dopo aver letto questa scritta, ho chiesto che significato avesse, e i ragazzi mi hanno ricordato che, a S. Lorenzo, quelli della Chiesa avevano scritto sulla maglietta “ Ho mangiato da ………”( ristorante che evidentemente li aveva sponsorizzati), quindi anche loro, volendo emulare i grandi e cercando uno sfottò per l'equipaggio avversario, composto anche dai tre figli dei proprietari del ristorante in questione, che stimo ed apprezzo per la serietà e la tenacia che dimostrano per raggiungere i loro obiettivi, hanno partorito questa sciagurata idea!
Io non voglio dire che sia stata un'idea geniale e spiritosa, ma da qui a ritenerla punibile di denuncia e consulenza di avvocati, come Anna Maria ha minacciato, gridando a diversi genitori, per le vie del paese, dopo la gara, di fronte a gente che non riusciva a capire tanta animosità, ce ne passa!
( Attenzione, anche in questi momenti i nostri figli ci guardano!!!)
In altri momenti, ben più importanti e più seri, la Bernardini , che io consideravo amica oltre che collega, ha dimostrato il suo affetto, la sua stima, il suo apprezzamento, verso me e mio marito, adesso invece mi crede capace (o ci crede capaci) di questo “colpo basso”, come lei lo definisce: sinceramente sono un po' confusa, oltre che molto delusa e amareggiata.
Riguardo poi la frase che avrebbe gridato il babbo a cui allude, tengo anche qui a precisare che non è stata “Ti porto a mangiare alla…………..”, ma “Stasera tutti a mangiare alla………………..!” ristorante che gentilmente ha offerto una cena all'equipaggio della Chiesa per la vittoria. Anche in questo c'è qualcosa di male?
Non confondiamo i valori educativi che ogni genitore cerca di trasmettere ai propri figli, senza sempre riuscirci, con le “ragazzate” che sono capaci di pensare i nostri figli in certe circostanze, nessuno escluso, malgrado i nostri insegnamenti; e secondo il mio modesto punto di vista, questa è stata proprio una RAGAZZATA che non ha avuto l'intenzione di offendere la loro attività, il loro lavoro che, fra l'altro, svolgono tutti insieme egregiamente (“Ragazzata”, così l'avevo definita per sdrammatizzare la cosa, davanti alla reazione di Anna Maria, che non mi ha dato nemmeno il tempo di gioire per la vittoria di mia figlia).
Sono veramente dispiaciuta per il senso dato a quella frase, ma soprattutto per le considerazioni che ne sono seguite.
Con questo voglio finire, ritenendo inutili altre parole.
Avrei piacere di conoscere però, ciò che pensano i lettori di Giglio News, per capire se ho sottovalutato la gravità della frase in questione, e se valeva davvero la pena innescare questa polemica, sempre tenendo presente che le opinioni personali sono meri punti di vista e non verità assolute.

Patrizia Tievoli "