GREENPEACE E WWF: ASSURDO SCOMMETTERE SULLA TENUTA STRUTTURALE DEL RELITTO DELLA COSTA CONCORDIA
ROMA, 14.05.14 - Greenpeace e WWF intervengono pubblicamente sulla vicenda della rimozione della Costa Concordia dopo aver interpellato, senza alcuna risposta, il Commissario per le operazioni di smaltimento e il Ministero dell’Ambiente. Le associazioni assistono sbigottite al rimpallo di responsabilità e rilevano che nessun ripensamento tecnico è stato annunciato a seguito del “distacco” del cassone galleggiante avvenuto poche settimane fa.
Greenpeace e WWF rilevano con preoccupazione che si tace su quello che sarebbe successo se il cassone si fosse staccato durante la fase di traino della Concordia. La nave sarebbe inesorabilmente affondata a profondità irraggiungibili, visto che tra il Giglio e l’Elba i fondali possono arrivare quasi a mille metri e, dopo Capraia, superano i cinquemila metri di profondità.
«Non si può giocare con la sicurezza ambientale, mettendo a rischio il mare del Giglio, in pieno Santuario dei Cetacei. È indispensabile aspirare dal relitto della Costa Concordia le oltre 100 tonnellate di carburanti rimasti così come è necessario verificare se la Concordia sia in grado di reggere un traino che, alla velocità di 1,5 nodi, impiegherebbe oltre quattro giorni per portarla a Genova. È assolutamente illogico contare sulla resistenza strutturale del relitto pochi giorni dopo il distacco del serbatoio» sottolineano Greenpeace e WWF.
E aggiungono: «Rileviamo una sistematica sottovalutazione del rischio ambientale: abbiamo scritto al Ministero dell’Ambiente il 1 aprile e poi il 9 aprile al Commissario Gabrielli chiedendogli un incontro su questi aspetti. Non abbiamo risposte dal Commissario e leggiamo sulle cronache che lo stesso Osservatorio - in cui siedono tutti, a cominciare dai tecnici del Ministro dei trasporti e delle infrastrutture Lupi - chiede un’ispezione ROV, ritenendo necessario verificare subito la tenuta strutturale del relitto, mentre i rappresentanti della Costa “non riscontrano alcune necessità di intervento”. Chiediamo al Commissario, che ha i poteri per farlo, di procedere con urgenza a una approfondita valutazione delle condizioni del relitto per far rimuovere il carburante».
Greenpeace e WWF ricordano tra l’altro che è ancora in gioco il risarcimento del danno ambientale (valutato prudenzialmente da ISPRA in oltre 13 milioni di euro), come concordato nella Conferenza dei Servizi decisoria del 15 maggio 2012, che non può passare in cavalleria per le resistenze del Gruppo Costa.
Ho pensato Greenpeace è considerato un organiation terrorista. I thought Greenpeace is considered a terrorist organiation. http://www.askmen.com/entertainment/special_feature_150/175_special_feature.html
Grazie della stima Jim, ma la lotta nel cantiere Concordia per il buon esito finale sarà ancora lunga e difficile e non si potrà mai abbassare la guardia. E poi, non sottovalutiamo troppo la filosofia ambientalista e le organizzazioni che la rappresentano nella politica e nella società né tanto meno lasciamoci andare ad un banale esercizio denigratorio nei loro confronti perché comunque svolgono un ruolo importante di critica e controllo su una certa politica industriale divoratrice del nostro ambiente naturale almeno finchè non assumono aspetti eccessivamente fondamentalisti o di concentrazione di interesse di parte tese a condizionare e limitare essenziali e inderogabili iniziative di sviluppo economico. Saluti.
Attilio, le vostre osservazioni sono esattamente corretto. Ottima intuizione. Attilio, your observations are exactly correct. Excellent insight.
Sono d'accordo con il Sig. Franco Pepe. Egli ha detto ciò che deve essere detto. I agree with Mr. Franco Pepe. He has said what needs to be said.
Purtroppo quello che un privato può fare nell'orto di casa non si può fare nella società: eliminare i parassiti. Verdi, Greenpeace e altri soggetti assimilabili sono fra le più nefaste cause di tanti problemi a chi lavora cercando talvolta di risolvere problemi colossali a costi ragionevoli. Quante migliaia di posti di lavoro sono stati sperperati in nome di presunti e indimostrabili problemi ecologici ? Quanto denaro pubblico, cioè anche mio, è stato sprecato per colpa degli ambientalisti ? Per restare in tema ricordo la farsa della conta dei cetacei intorno alla Concordia. Questi che magari neppure pagano le tasse, cosa vogliono ancora ? Magari otterranno l'aspirazione di questi presunti liquidi inquinanti e poi ? Li andiamo a depositare a terra dove prima o poi finiranno comunque in mare ? Certo per rispetto dei Gigliesi bisogna mettere in atto misure onerosamente accettabili (operare il rigalleggiamento un giorno in cui venti e correnti allontanino dall'isola eventuali dispersioni non costa nulla) onde evitare che improbabili e trascurabili riversamenti possano danneggiarli, ma una volta che Concordia è fuori dalle correnti che portano al Giglio, qualsiasi sversamento sarebbe disperso dal mare come fa da sempre.
Beh, care WWF e Greenpeace, ora non esageriamo, poiché una cosa è raccomandare più prudenza accortezza e maggior sicurezza ben altra cosa è spargere ansia mediatica a piene mani. Quel primo cassone S13 in fin dei conti si è inclinato a causa della mancata estensione di una delle quattro catene che lo dovevano sostenere in quanto rimasta incastrata sotto la chiglia. Certo, la cosa doveva essere più accuratamente accertata in fase preventiva, ma d'altra parte in casi così complessi non mancano mai infortuni e inconvenienti che si verificano in corso d'opera al primo collaudo. Importante e rendersi conto perfettamente di quanto accaduto e delle cause a monte così da poter provvedere ai migliori rimedi per evitare che il fenomeno negativo si possa ripetere. Si consideri il fatto, inoltre, che un simile evento non potrebbe certo verificarsi a nave in rigalleggiamento e sotto traino poiché in tale situazione le catene sarebbero tutte normalmente estese ed esercitanti insieme ai rispettivi martinetti il loro regolare lavoro. Ciò non toglie che quanto spiacevolmente verificatosi dovrebbe suggerire comunque all'Impresa impegnata in questa mastodontica e storica operazione di salvage una revisione accurata degli aspetti tecnici connessi al sistema di aggancio dei cassoni di destra e alla successiva manovra di rigalleggiamento controllato. Per quanto riguarda la necessità di una revisione generale della integrità strutturale della nave, come richiesto dalle organizzazioni ambientaliste, anche qui non esagererei con tali pretese. Se la Concordia con tutti i cassoni di sinistra attaccati e le sue 200.000 tonnellate di ferro e acqua si è lasciata docilmente tirare risollevare e raddrizzare sul fondale artificiale nel settembre dello scorso anno senza perdere un solo pezzo non si vede proprio perché dovrebbe invece cadere in frantumi come paventato da WWF e Greenpeace durante manovre lente e controllate quali il rigalleggiamento e il traino nelle quali gli sforzi di sollecitazione strutturale risultano infinitamente più blande. Saluti.