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![]() La Chiesa era gremita, (per quanto possa essere gremita la Chiesa del Porto in un Lunedì 20 Marzo), in molti hanno voluto testimoniare con la sola presenza il proprio Grazie ad un sacerdote che ha dato molto a questa comunità, sia in termini spirituali, sia in forma materiale; mancavano tutti quei gigliesi che, loro malgrado, non possono vivere sulla loro Isola durante i mesi invernali, ma che comunque saranno stati sicuramente presenti con lo spirito. Il Grazie ufficiale è stato pronunciato dal Sindaco Attilio Brothel attraverso il suo discorso accompagnato dalla consegna di una targa; il Grazie di tutti è stato poi ribadito da Guido Cossu a nome del coro (ma anche e soprattutto a nome della comunità parrocchiale); il nostro Grazie è stato reso dolce da una poesia recitata dai bambini dell’Asilo. Proprio nel giorno in cui iniziano finalmente i lavori di ristrutturazione del Campanile e della Chiesa, Don Michele saluta tutti e se ne va, amaro finale per una permanenza durata forse troppo poco, ma che ha visto crescere lui come uomo, e noi come comunità parrocchiale. Occhi lucidi ad accompagnarlo al traghetto (occhi lucidi anche durante tutta la celebrazione, a dire il vero), un saluto con il fazzoletto bianco a sventolare, qualche battuta scambiata tra il pontile e la scaletta dell’Aegilium; poi la solita trafila del portellone che sia alza, il cavo mollato, ed un altro amico che lascia la vita quotidiana di quest’angolo d’Italia per intraprendere un’altra strada. Forse noi saremo di parte, ma sappiamo che in cuor loro i gigliesi si sentono un po’ più soli, in virtù del rapporto di amicizia, con ognuno diverso e con ognuno speciale, che questo giovane Prete aveva con la gente, e ripensando anche a quanto sia piacevole il poter contare ogni momento su un amico vero, presente e comprensivo. Don Michele ha voluto salutare i suoi parrocchiani regalando un santino su cui sono riportate le due seguenti frasi: “Ciascuno viva secondo grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio” (1 Pt 4,10-11) Chiedendo perdono per i molti sbagli e ringraziando di cuore per l’amore dimostratomi. Don Michele. |
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