"Partire": poesia inedita di Tonino Ansaldo
Nuova creazione artistica del poeta gigliese Tonino Ansaldo. Dopo gli emozionanti versi di "Figlio del Giglio", scritti nel turbinio emozionale dei giorni successivi al naufragio Costa Concordia e "Gabbianara Cara", poesia in omaggio di uno scoglio tanto amato dagli isolani, Tonino aveva voluto concedere un saluto particolare a Costantino Fanciulli in occasione della sua scomparsa con "Costantino Vive".
[caption id="attachment_27858" align="alignleft" width="240"] Foto Sergio Centurioni[/caption]Poi ancora un omaggio in versi ad una delle punte e della cale tanto care alla gente del Giglio ed ai suoi innamorati turisti con "Divina Torricella" ed un ricordo storico attraverso "1799: L'eterni eroi" di una delle pagine più celebri della storia isolana, quella in cui un manipoli di gigliesi, per intercessione del Santo Patrono Mamiliano, riuscirono a respingere l'ultimo assalto all'isola dei pirati saraceni il 18 Novembre 1799.
Oggi il poeta sceglie ancora le nostre pagine, e di questo lo ringraziamo con orgoglio, per regalarci versi inediti, figli di sentimenti vivi e forti nell'animo di ogni isolano, scritti nel 2005 ma pubblicati solo oggi a distanza di 9 anni.
Partire
Lontano dalla cote che avorio scende al murzo. Regia battigia riva mai bigia specchio di cielo di lampate e granitole e mia linfatica. Quivi… umori e silenti rumori d’animo e di mare il cuore accoppia. Mescola amori.
Lontano dal tino satollo di vino nel chiozzolo versa. Quivi… basso arde lume di cera ombre di angeli creando sui muri di pietra. Alto sale ora coll'armonica il cuor nel cantico d'isola di sera.
Lontano dai sorrisi di quei visi principe spinta del mio volo.
Lontano… chiude le ali grandi l’aquila.
L’aquila, che poco prima volava sulle più alte, cime del mondo.
Livorno, Tonino 2005
Carissimo Giampiero, con molto ritardo ti ringrazio immensamente per tutti i commenti che hai sempre fatto ai miei scritti in questo largo tempo. Non è mia abitudine rispondere ai vari apprezzamenti di chiunque. Questa volta però, devo farti sapere una cosa, in merito al tuo "nessuno è profeta in patria..". Quando scrivo "..lontano/dai sorrisi/ di quei visi/principe spinta/del mio volo.." voglio farti capire che quei visi sono dei miei paesani e sapessi il bene che mi vogliono. Per un sensibile come me è facile DA SENTIRE. Il gigliese, in generale, quando apprezza qualcosa, non esterna palesemente, ma con una pacca sulle spalle o un intenso sguardo ti dice tutto. Il mare che circonda e nostro ci ha plasmato così... P.S. Dispiace molto anche a me non conoscerti personalmente.
NEMO EST PROFETA IN PATRIA SUA Se partire, come dicono i saggi, e’ un po’ morire, fatte salve le belle parole di “Giglionews”, tu, per la gente dell’isola, sei quasi morto. Ah, quanto mi costa, dirti questo, caro Tonino, fratello di poesia, ancor più caro ché ancor non ti conosco, siccome non conosco alcuni tuoi “fraseggi”, di cui, però, capisco, come fossero musica, il senso assoluto e incorruttibile dei tuoi versi. Versi che, da lontano, nel duemilacinque, c’hai dedicato, da Livorno, a significare il dolore d’una, seppur breve, dipartita, avendo sempre il Giglio avanti agli occhi. Un oltraggio m’e parso, non leggere un commento, su questo tuo “Partire”, bellissimo e struggente, specie quando scrivi: “E quivi …. rumori e silenti rumori d’animo e di mare il cuore accoppia. Mescola amori.” Ovvero allorchè, in chiusura, descrivi l’aquila che, ad ali spiegate, “volita” sul vento, dominando rocce e mare. Un oltraggio m’è parso, non leggere un pensiero, un grazie, un sentimento, che fosse almeno di casto apprezzamento per “quel che dentro gli ditta e va significando” un uomo che, ancor da vivo, merita un monumento.