stato patrimoniale sergio ortelli sindaco comune isola del giglio giglionews
"Chi fa può sbagliare, chi non fa non sbaglia mai"
"CHI FA PUÒ SBAGLIARE, CHI NON FA NON SBAGLIA MAI"

Chi non fa parla perché chi fa non ha tempo di parlare.

sergio ortelli sindaco comune isola del giglio giglionewsA volte gli aforismi aiutano nella dialettica a difendere, anche se debolmente, chi ogni giorno con passione ed impegno svolge onestamente il proprio lavoro di amministratore. Anche di fronte a mille lacci e laccioli prodotti dalla burocrazia italiana ma, più di tutto, al cospetto della bieca e pretestuosa strumentalizzazione di minoranze ufficiali e non ufficiali che tutti i giorni tentano di screditare l’attività amministrativa agli occhi dei gigliesi. Un modo distruttivo di guardare il lavoro della maggioranza attuale e senza mai fornire una prospettiva, una proposta, un’idea che il ruolo istituzionale invece gli consentirebbe di produrre.

Ci sono buone probabilità di perdere il finanziamento comunitario che ci è stato riconosciuto nel 2012 (frutto di un lavoro difficile e che la stessa Comunità europea non vuol prorogare) ma credo sinceramente che godere sulle sventure dei gigliesi sia diventato lo sport più praticato dagli avversari. La nostra cultura invece è fondata sulla positività del lavoro e sulla dedizione nei confronti della cosa pubblica. Ho anche letto alcune citazioni, estremamente velenose, riferite alle pene che gli amministratori rischierebbero (da 1 a 4 anni di prigione) in caso di mancato intervento di bonifica. Sono allusioni gravi e meschine, che inducono false interpretazioni da parte della nostra comunità solitamente corretta nei confronti degli amministratori. Sono frasi scritte da chi non prova amore per l’isola ma dispensa solo disprezzo nei confronti dell’avversario che è un nemico da combattere. Sono profondamente rammaricato perché a queste persone la storia non ha insegnato il senso civico ed il rispetto delle istituzioni. Perché non c’è attaccamento alla “maglia” gigliese. “Tanto peggio tanto meglio” proprio come si diceva qualche tempo fa. Prima vittime e poi fautori di un modello politico fallimentare che oggi cerca di tornare prepotentemente alla ribalta pur di fare casino.

La vicenda dei finanziamenti europei del progetto Bonifica ex Discarica non può essere analizzata senza fare riferimento alle vicende che hanno contrassegnato la vita sociale dell’isola di questi ultimi tre anni. La Concordia, l’alluvione, l’avvento del nuovo gestore dei rifiuti, le norme in continuo mutamento e tutto di più. Nulla si sa, però, del lavoro svolto tra il 2004 e il 2009 per evitare i ritardi del progetto e quello stesso “smemorato” oggi punta il dito senza minimamente accorgersi che gli armadi di casa sono pieni di scheletri. Conosco bene la vicenda avendo io stesso incaricato il progettista Ing. Corciolani nel 2003 quando all’epoca ricoprivo il ruolo di consigliere comunale.

Infatti dal 2004 al 2009 l’onnipresente ex sindaco ed ex consigliere ricopriva il ruolo di Capogruppo della maggioranza cioè il maggior esponente dell’amministrazione che aveva l’onere e l’onore di amministrare il comune. Oggi questo irriducibile fazioso della domenica si scaglia contro chi ha elaborato un progetto di bonifica, ottenuto un finanziamento comunitario di 2,8 milioni di euro, prodotto tutti i titoli necessari all’esecuzione dell’opera e che “scorda” che dal 2012 ad oggi  sul Giglio è accaduta una delle tragedie più incredibili della storia. Negare è male ma uno storico che nega la storia è il peggio del peggio. Ipocrisia?

Allora se dobbiamo scusarci con i gigliesi cominciamo a rivisitare la storia. Quella storia che scriviamo noi e che proprio per questo non può essere ignorata anche quando chi critica rappresenta la peggiore pagina dell’amministrazione gigliese. E qui non c’è bisogno di raccontare perché gli elementi per capire ce li ricordiamo benissimo. Ma questo è il punto: guardare alle spalle non è una mia scelta.