Mareggiata di Scirocco: danni alle strutture portuali
Giornata da registrare negli annali, quella di ieri, con il versante orientale dell'isola letteralmente flagellato da una forte mareggiata di scirocco con raffiche di vento che hanno sfiorato i 120 km/h.
Come correttamente preannunciata dall'Allerta Meteo Rossa, la mareggiata ha alzato imponenti onde che hanno danneggiato la struttura del Molo Rosso portando via il rivestimento in pietra della parte interna ed esterna nel tratto terminale della diga foranea ed una parte di muro paraonde in corrispondenza delle "finestrelle". Completamente divelto anche il parapetto ed una parte della strada, già pericolante, nella Caletta del Saraceno.
Danni inoltre si sono registrati alle imbarcazioni all'interno di Porto Arturo, alla massicciata a difesa del porticciolo stesso ed alle spiagge delle Cannelle, Arenella e Scalettino.
L'eccezionale evento meteorico ha messo in evidenza, se ancora ce ne fosse bisogno, le carenze delle opere recentemente realizzate in termini di riparo e difesa dell'area portuale. Se i venti da nord, considerate l'esposizione dell'imboccatura del porto e la scelta compiuta in passato di non proteggerla con una diga foranea sufficientemente lunga, provocano un moto ondoso anomalo che mette a rischio gran parte delle zone di ormeggio, i venti da sud come lo scirocco mettono in evidenza l'inefficace progettazione in termini di riparo delle strutture stesse rispetto all'impeto del moto ondoso.
In particolare la mancanza di una scogliera frangiflutto nella parte terminale esterna del molo rosso consente la formazione di onde così violente che scavalcano completamente la struttura provocando, come ieri, seri danni anche alla parte interna. Inoltre la mancanza di scogli sulla sommità della diga foranea (il famigerato "riccio") provocherebbe, secondo i più esperti, l'innalzamento di un moto ondoso anomalo che entra in porto invece di frangersi sulle rocce.
Problemi noti da anni ed altri accentuati dai lavori più recenti al molo rosso che insieme si sommano e lasciano nei gigliesi un senso di impotenza misto a rabbia. Problemi che sono stati più volte portati all'attenzione del Ministero, del Provveditorato alle Opere Marittime e ultimamente anche della neonata Autorità portuale. Le promesse di intervento sono arrivate ma è assolutamente necessario che si trasformino adesso, con la necessaria "somma urgenza", in atti concreti. Per questo alcuni cittadini hanno organizzato anche una raccolta di firme.
Vorrei, tramite la Vs redazione, far giungere alla gente e alle Istituzioni del Giglio la nostra vicinanza per la violenza e i danni subiti dall'isola nella mareggiata del 29 ottobre. Un particolare pensiero alla disastrata caletta del Saraceno - nostro abituale luogo di meditazione - perché torni presto risanata. Angela e Bruno Begnotti
Nelle varie foto pubblicate, ho visto anche un lastrone disteso sul camminamento basso del molo rosso. Mi sembra una parte del rivestimento in pezzature di granito del muraglione della diga foranea (se diga si può definire). Ma come cavolo è stato attaccato al muraglione, senza ancoraggi ??? Comunque, sulle critiche ai lavori pregressi che sono costati fior di quattrini pubblici ....... sono tutti legittimi, però mi domando, qualcuno ha prodotto un progetto, qualcuno ha diretto i lavori, qualcuno ha realizzato le opere e qualcun altro le ha avvallate e collaudate. Ora, se ci sono deficienze evidenti che comportano altri interventi anche costosi di ripristino e/o di integrazione, CHI PAGA ??? Senza contare i disagi che ne scaturiscono ......
Da quel che ho visto dal "servizio" fotografico e da quel che ho letto, ritengo doveroso solidarizzare con chi si è fatto carico di costituire un Comitato di protesta, allo scopo, da una parte, di evidenziare alle autorita' preposte alla salvaguardia dell'area portuale e pertinenze, i gravi danni provocati dalla forza del mare, anche per non aver integrato le opere di contrasto, con altri stabili e sostanziali manufatti, suggeriti, da tempo, come necessari ed ineludibili, e dall'altra, di sollecitare le medesime autorita' ad eseguire, in termini di "massima allerta", le dovute riparazioni, nonché di progettare e realizzare le opere aggiunive. Chiedo, pertanto, di ritenermi, senz'altro, tra i "firmatari" della "opportuna" petizione. Gian Piero Calchetti