"Grestinella": poesia di Tonino Ansaldo
Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l’apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.
Oggi il poeta, con i suoi versi, si addentra ancora una volta nel tessuto sociale della nostra comunità attraverso il ricordo di Cristina Pini, meglio conosciuta come Grestinella, una figura sconosciuta ai più giovani ma presente nell'immaginario dei più grandi, considerata spesso marginale dai suoi paesani a causa della sua triste condizione di ritardo mentale.
Tonino però, con estrema tenerezza, coglie gli aspetti più dolci dell'esistenza di Cristina vissuta nell'eterna attesa dell'amore cercato tra i giovani militari delle navi cisterna che rifornivano d'acqua l'isola.
Ma il poeta va oltre la nostra mortale esistenza e sogna, nel mondo oltre la sua morte, di ritrovare Cristina in un cielo "Ove il povero d'incanto è ricco ... Ove il brutto d'incanto è bello ...", sicuro di ritrovarla gioiosa, sorridente e sensuale e di omaggiarla sul palco della festa, nella notte di san Lorenzo, con le strofe della nostra "Caterinella".
GRESTINELLA
Nel sonno sei apparsa
Grestinella nostra Grestinella bella.
Scendevi solito quel tragitto sotto l'arco di Momina.
Sedevi ognora poco fora in quel bar noto allor “Da Mina”.
Sottovoce rauca stridente giungere non doveva nell'udito della gente ... tua la canzoncina.
Presso a te come un'ombra quell'amico tuo migliore l'infinito scuro umore.
Triste quindi quel tuo sguardo verso il maschio, aspettando e sentenza mai trovando ... Ch'eri bella ch'eri viva ch'eri al mondo.
Creatura orfana del sublime supremo affetto in ogni dove perso.
Pur nessuno ti capiva offrendo loro il barbaro diletto.
Ed ecco il “Flegetonte” quel “Ticino” quel “Tanaro” grigie tutte di pittura.
Quelle navi piene d’acqua.
Sopra i militi ridenti dai tuoi gesti provocanti.
Aspettavi Grestinella ricca d’acqua la cisterna.
In divisa quei tuoi sposi qual platonico donavi loro amor e vita eterna.
Eppur quando nel mio trapasso in quel mondo ch'io sogno ...
Ove il povero d'incanto è ricco ... Ove il brutto d'incanto è bello ... Ove il pesce s'incarna uccello ...
T'incontrerò Grestinella così nostra, così bella.
Vestirai per me allor loquace Barbottone la corta gonna.
Vestirai sensuale o Grestinella.
Che poscia il tramonto del decimo di’ d'agosto.
Sentirai l’abbraccio sotto tua la torre.
Sentirai l’abbraccio del tuo marino popolo Peccatorre.
Sentirai il coro di coloro delle grigie navi ricche d’acqua.
Sentirai me cantare sol per te o Grestinella “O che bella Caterinella”.
Tonino, novembre 2019
Caro Tonino, Grestinella me la ricordo bene, fin da piccolo, zuzzurellava spesso nella zona antistante il vicolo A.Diaz (dove c'è il tabacchino .... cosi lo chiamano i gigliesi) dove abbiamo la casa dei Nonni Materni, e nostra Madre, cugina della Tua "Parente" Rosa che pure in quel vicolo abitava, ci parlava di Lei. Cristinella era evidentemente della loro generazione e Le volevano un gran bene._ Nelle rime filtra e trasuda (secondo il Tuo stile) un sentimento di apprezzamento di quel particolare personaggio Gigliese, direi portolano, le Tue note poetiche sono meritevoli come sempre e ti fanno onore, da buon gigliese.