A proposito di mufloni e di chi compie errori al riguardo.
Mi meraviglio che uno che, come scrive nelle ultime righe del suo intervento, parla di capre "domestiche" e di pecore "selvatiche" possa poi pretendere che l'espressione "fauna selvatica", in uso non solo in Italia, ma in tutto il mondo e anche da parte della Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica, sia un errore. Il linguaggio umano, incluso quello scientifico, è ricco di convenzioni, convenzioni che permettono di dare immagini più precise relative a particolari argomenti, proprio come ha fatto Masseti nelle sopracitate righe. Un grave errore (denuciato ma commesso anche da lui!) tale da "generare un falso modello culturale" o piuttosto un'espressione che permetta di distinguere meglio animali che vivono in libertà, da animali che sono allevati e gestiti dall'uomo? Giudicate voi e, poi, ditemi se il "grave errore" sussiste effettivamente.
Quanto al muflone dell'Isola del Giglio - lo ribadisco - come si può criticare il progetto del Parco per mancanza di ricerche quando, ignorando la disponibile moltitudine di dati scientifici che attestano inquivocabilmente la dannosità nelle piccole isole degli ungulati rinselvatichiti (le capre "domestiche" fanno esattamente lo stesso danno di quelle "selvatiche" e dei mufloni!), si giunge poi a sostenere, senza uno straccio di prove, che il muflone si è "ben integrato nell'ambiente naturale isolano"?
Quanto poi al nome del muflone, invito Masseti a non soffermarsi solo al Bullettin of Zoological Nomenclature del 2003, ma di procurarsi e leggere anche la successiva nota di Gentry et al, 2004 ("The naming of wild animal species and their domestic derivatives", in: Journal of Archaelogical Science, 31: 645-651) nella quale si rende chiaro come, se la Opinion 2027 ha fissato i nomi delle specie progenitrici selvatiche garantendo la loro stabilità, contemporaneamente ha risolto anche il problema del nome da dare alle loro forme domestiche/rinselvatichite, nel caso in cui i nomi di queste siano stati tradizionalmente tenuti separati. Da ciò deriva che il muflone, entità comparsa nella fauna italiana solo attorno al 6000 a.C. ad opera dell'uomo e che, perciò, doveva aver già subito una qualche forma di domesticazione, si addice lo stesso nome della pecora domestica: Ovis aries e non quallo di Ovis orientalis. Stessa cosa vale anche per la capra di Montecristo che, quindi, dovrà portare il nome di Capra hircus e non di Capra aegagrus.
Se Masseti vorrà, poi, lo invito a leggere anche una mia nota al riguardo (nota che, per semplicità, avevo intenzionalmente evitato di citare), i.e. F. Giusti, 2005, "Precisazioni sul nome scientifico del muflone e della capra di Montecristo". in Hystrix It. J. Mamm. (n.s.) 16 (2): 184-186.
Si dice che sbagliare è umano, ma che persistere sia diabolico. Bene: se posso comprendere le motivazioni di tanti comuni cittadini con forte sentimento animalista (io stesso lo sono, ma animalista razionale!), sentimento che li porta ad ignorare i dati scientifici esistenti pur di difendere questo o quell'animale (in genere quelli più simpatici all'uomo), non mi riesce davvero di comprendere quelle di uno che si definisce uno zoologo esperto in faune insulari, a meno che ... anche lui sia contagiato da una pericolosa (questa sì!) motivazione animalista antiscientifica e quindi irrazionale.
Andare contro la Scienza è oggi di moda da parte di non pochi umani nel mondo - vedi i non vax - ma è certo cosa pericolosa per la salute degli umani e per la salute degli stessi animali domestici o selvatici che siano. E non può essere certo un referendum popolare a stabilire a maggioranza ciò che si può fare. La Scienza, se suffragata da dati mai contraddetti, è una! La verità è una! Di certo, non può averla vinta, nemmeno a maggioranza, chi per un pur apprezzabile sentimentalismo, chiude gli occhi e rifiuta la ragione.
A questo proposito, concludo, affermando di rifiutare con fermezza che si possa pensare che in Hitler, colpevole di uno dei più terribili genocidi che l'uomo abbia mai perpretato, sia rimasta un po' di "umanità" solo perchè voleva proteggere gli animali (si veda al riguardo il recente articolo di Lorenzo Guarducci, su QN di martedì 30 marzo 2021:" Il Reich e gli animali").
Folco Giusti
Secondo me l'unico animale che deve essere estinto dall'isola del giglio sono le blatte...non so se sapete di cosa sto parlando, ma non auguro a nessuno che possano entrare dentro casa questi insetti e trovare nascondiglio..............
....La scienza...sublime onnipotente scienza...Mamma mia ,ci scusi eminentissimo Dotto. Folco Giusti dal più profondo sentimento se ci siamo permessi noi piccoli esseri mortali amanti della natura e degli animali , di opporci allo sterminio dei Mufloni ....Lei parla della salute degli Umani,complimenti per il sensibile interesse per la salvaguardia....Tuttavia questo interessamento dovrebbe essere a volte completato a 360 gradi non le sembra ??? E' convinto che sull'isola del Giglio sia espletato ??? Forse ci sono delle lacune, ma a Lei non risultano.Mi riferisco alle migliaia di Topi che popolano il Giglio in lungo e in largo...Questi non sono nocivi per la salute dell'uomo....A volte quello che si può fare è talmente semplice che non c'è bisogno di scomodare, Napoleone o Hitler ...Lasciamoli alla Storia,sono talmente impopolari che non ci interessano e solo nominarli non fa bene allo spirito....Caro Dott. noi siamo Gente semplice, abbiamo chiesto solo una cosa .....NON STERMINARE A FUCILATE I MUFLONI....Diamo la possibilità ad assegnarli a dei volontari se ci sono e mi sembra di si che ne custodiscano in appositi recinti la, sopravvivenza.....La scienza si occupi di altre cose ..Noi siamo per la naturalezza delle cose e siamo convinti che faccia meno male delle raffinate menti ...che studiano, studiano,studiano e poi basta un. .. VIRUS...Astratto che non si tocca,non si vede a devastare il Mondo intero.... Non le pare Dottore....Cordialmente Salvatore....pazzo dell'Isola del Giglio.....e di tutta la Fauna .....che vive e vegeta sul territorio......
Il profondo sapere degli accademici, che sono approdati fino a Giglionews, mi invita a fare un confronto, altrettanto ambizioso, fra le dissertazioni del dotto Folco Giusti e quelle del Cardinale Bellarmino, massimo esponente della Controriforma. "... ma è certo cosa pericolosa per la salute degli umani e per la salute degli stessi animali domestici o selvatici che siano. E non può essere certo un referendum popolare a stabilire a maggioranza ciò che si può fare". Intervento di Folco Giusti su Giglionews del 02-04-21 "... voler affermare che realmente il Sole stia al centro del mondo, e non si rivolti in se stesso senza correre dell’oriente all’occidente, e che la Terra... giri con somma velocità intorno al Sole, è cosa molto pericolosa non solo d’irritare tutti i filosofi e teologi scholastici, ma anco di nuocere alla Santa Fede con rendere false le Scritture Sante". Il cardinale Roberto Bellarmino in una lettera al padre Paolo Antonio Foscarini (12 aprile 1615). Da parte mia, non affermo niente sulla Scienza, perché anche la Scienza è tutta da verificare... Nel frattempo mi godo il privilegio di assaporare in pieno tutto ciò che il Giglio mi offre. Grazie isoletta mia.
Lo scrivente dell'articolo odierno e del suo passato intervento , oltre a citare Napoleone, ha deciso di voler portare nel dibattito figure come Hitler, quasi a voler appiccicare a chi ne confuta le affermazioni una sorta di vicinanza a certe ideologie. Su espresso consiglio dello stesso autore mi sono andato a leggere l'articolo che citava di Lorenzo Guarducci, dal titolo "Il Reich e gli animali" e non ho potuto fare a meno di trovare una piccola frase riferita a quel contesto che a mio modo di vedere calza a pennello. Nell'articolo si legge: "Il punto, insomma, non era la divisione fra umani e animali, ma il potere di tracciare una linea di demarcazione fra le vite degne di protezione e gli “indegni di vivere“. Questa frase potrebbe scomodare il Lapsus Freudiano in cui si attribuiscono comportamenti ad altri che in realtà sono i propri. Lascio ai lettori una libera interpretazione e consiglio all'autore dell'articolo la visione di un bellissimo film che mi ha aperto il cuore "La signora dello zoo di Varsavia".
Non posso nascondere che sento un forte imbarazzo per il Prof. Giusti leggendo questo suo pezzo. Una risposta che non pareggia in alcuno modo l'eccellete articolo, chiaro e lucido, prodotto qualche giorno fa dal Prof. Masseti. Trovo imbarazzante anche l'attacco personale del Prof. Giusti nei confronti del Prof. Masseti, che invece con stile ed eleganza era riuscito a rispondere alle affermazioni del Prof. Giusti (affermazioni peraltro fatte senza il supporto di alcun dato scientifico) senza farne direttamente il nome. Noi lettori la differenza la notiamo, sia sul piano del contenuto che della forma, in questo dialogo tra le due fazioni che si sono venute a creare intorno alla ricca taglia sulla testa del Muflone (€324,000). Ma ancor di piu' notiamo come il Prof. Giusti, cosi come il presidente del Parco, Giampiero Sammuri, sembrano non sentire minimamente il bisogno di fornire ai cittadini alcuna spiegazione riguardo il progetto di eradicazione del Muflone che a molti di noi sta cosi a cuore. Come se gli scienziati abbiano il diritto di decidere per i cittadini, anche quando la scienza non è dalla loro parte: come sottolinea l'ISPRA, non esistono le ‘specie invasive’ di per se, tutto dipende dall'habitat in cui si trovano, e quindi in assenza di studi scientifici sul Giglio (ammesso da Sammuri stesso in un recente articolo di Repubblica) è inutile, e disonesto, parlare degli impatti del Muflone sulle Hawaii per giustificare un progetto che non ha alcuna valenza scientifica - ma che stanzia €324,000 per sparare a 25 pecorelle su un’isola in cui non c’è neppure il medico di base. Se, dice il Prof. Giusti, va di moda oggigiorno andare contro la Scienza (lo invito a guardarsi allo specchio, perché di basi scientifiche per procedere con questo progetto non ci sono), sembra andare ancora più di modo oggigiorno andare contro la Democrazia. Che siano un Lapsus Freudiano il continuo riferimento del Prof. Giusti a Hitler e a Napoleone nei suoi due, chiamiamoli, articoli?