Addio Santi: la ristorazione gigliese perde un'altra colonna
A poche settimane dalla scomparsa di Maria Centurioni, il mondo della ristorazione gigliese piange la perdita, all'età di 74 anni, di Santi Capitani, uno dei più rinomati chef isolani.
Di origine santostefanese, proprio nel ristorante Da Maria Santi aveva fatto la gavetta diventando, negli anni, uno dei simboli della cucina gigliese nel mondo.
Persona affabile, sorridente e gentile Santi ha gestito per anni il suo ristorante a Giglio Castello insieme alla moglie, alle figlie e alla sua famiglia.
A tutti loro giunga l'abbraccio più sincero della nostra redazione, di tutti i gigliesi ma anche di tanti affezionati turisti che ci stanno scrivendo in queste ore.
Condoglianze famiglia Bartoli
Il gioco delle carte; partecipare alla partita tra amici paesani concentrati commentando le mosse, i passaggi e esultando o arrabbiarsi per l’esito tra una risata e l’altra davanti ad un bicchieretto. Ecco questa per me era la tua figura caro Santi, gigliese per amore; ristoratore raffinato per passione lavorativa; figura famigliare dei lunghi pomeriggi invernali al Castello nei bar con gli amici di sempre. Condoglianze a Silvana e alle tue figliole. R.I.P. Palma
...Apprendo con grandissimo dispiacere questa tristissima notizia....Mamma mia che dispiacere...Per me un fulmine a ciel sereno....Formulo le mie più sentite condoglianze alla Famiglia...per la scomparsa di SANTI,Amico caro, gentile e sempre sorridente.....R.I.P.....Rimarrai sempre nel mio cuore,Salvatore e Famiglia...
Di ogni persona che se ne va, sarebbe bello riuscire a conservare e tramandare l’essenza, qual che di unico, irripetibile e personalissimo ha lasciato nel suo percorso. Santi, lo sappiamo tutti, è stato la gentilezza d’animo fatto persona, l’intelligenza di capire le situazioni, la capacità di costruire con pazienza e capacità un locale per il quale si veniva appositamente al Giglio. Ma se uno dovesse andare all’essenza, senza retorica si potrebbe dire che Santi è stato un signore, una persona di classe. Sempre amorevolmente affiancato da una donna come Silvana. Non sempre i figli, per fortuna loro o per sfortuna, riprendono le qualità dei genitori, ma Michela e Federica possono esser orgogliose del loro babbo e di somigliargli così tanto.
Agosto, stagione speciale per l’isola, ed arriva la notizia: Santi non c’è più! Arriva pure un dolore che mi pare dolce e lo spiego così: con lui e nei suoi locali ho trascorso solo momenti di gioia e di piacere. Servito, riverito ... felice, da solo, con mia moglie, amici, colleghi ... tutti felici per l’accoglienza, la simpatia, il cibo, la Sua “visitina” al tavolo a suggellare un patto: quello del buon vivere. Mi mancherà, a molti mancherà il Suo punto di riferimento sicuro per tutto l’anno, il Suo sorriso sincero e comunicativo, quei grandi Suoi baffoni bianchi e quello sguardo da saggio che sapeva distribuire, a porzioni, la felicità. Gigi Bonacchi
Un altro grande amico ci ha lasciato, senza nulla togliere altri chef gigliesi (seppur bravi) credo che Santi sia stato senza ombra di dubbio il n. 1, in ogni servizio televisivo (e sono stati tanti) non mancava mai una sua intervista nel suo ristorante, una persona stimata da tutti che lascerà un vuoto incolmabile in tutta la comunità gigliese. Invio alla famiglia del caro Santi le mie più sentite condoglianze. CARLO CENTURIONI e famiglia
Addio SANTI, ci sono rimasto molto male quando ho saputo della tua prematura scomparsa, ma almeno mi rimane la soddisfazione di averti fatto io la foto con quel vassoio ricco di ogni ben di Dio, quando ti venni a trovare per un articolo su una rivista nazionale. Ciao CHEF, continua a cucinare cose buone come quelle che mi facesti assaggiare qualche anno fa, ovunque tu sia!
Gran dispiacere.SANTI,grande cuoco e gran persona,gentile,educato,cordiale e tutto quanto si può. Ricordo ancora,quando nel '94 ho fatto la stagione al Portico,che la notte,quando scendevano,allora avevano il ristorante dov'era Compà Gigi,spesso mi portavano qualche porzione del loro meraviglioso semifreddo al croccantino,per il quale ho sempre nutrito una sorta di venerazione.Santi,sapendo che lavorando non avrei potuto andare a cena,diceva:se Maometto non va alla montagna....... . Ciao Santi,le cene,le nostre nozze d'argento,e Te,chi mai se le scorderà. Un abbraccio a Silvana,Michela e Federica.Rimane sicuramente un grande vuoto.
Addio SANTI. Le tua compagnia e le tue spaghettate con le "lampade" all'una di notte durante le Olimpiadi di Montreal rimarranno sempre nella mia memoria come segno idelebile di cose semplici e sincere di un Giglio che, forse, non c'è più. Condoglianze a tutta la tua famigli. RIP