I Comuni dell’Arcipelago guidati da sindaci di centro-destra hanno detto no alla costituzione dell’Unione speciale dei comuni in sostituzione della Comunità Montana, destinata a sparire come previsto dalla legge regionale 37 di riordino delle Comunità montane imposto dal Governo.

Dal primo novembre quindi la Comunità passa nelle mani del commissario che la gestirà fino al 31 dicembre 2008, quando sarà sciolta definitivamente e le competenze passeranno alla Provincia di competenza.

Si è consumato così il braccio di ferro tra centro-destra (che aveva chiesto la costituzione di una Comunità dell’arcipelago) e la Regione che non aveva potuto concederla per vincoli di legge.

“A questo punto - dice Danilo Alessi, presidente della CM - non ci resta che prendere atto della decisione dei comuni di Rio Marina, Marciana, Capraia e Porto Azzurro, ed assistere alla cancellazione di ogni rapporto istituzionale tra gli schieramenti politici”.

Alessi ha ricordato che la Regione, con l’assessore Fragai, aveva dato ampie garanzie per il futuro dell’Arcipelago anche attraverso la destinazione di risorse finanziarie.

“Pur nel pessimismo che genera tale decisione -ha detto da parte sua Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana - mi auguro che si possa trovare una soluzione prima di consegnare le deleghe alla Provincia vanificando così tutto il lavoro fato fino ad oggi a favore delle popolazioni dell’Arcipelago”.