Bosi e il centrodestra hanno gettato la maschera, scegliendo di aprire una lunga campagna elettorale giocata sulla pelle degli elbani, del Giglio e di Capraia, impedendo la costituzione dell’unico ente comprensoriale che poteva garantire, al momento, la continuità delle funzioni esercitate dalla Comunità Montana, la realizzazione dei progetti in corso, la possibilità di attivare cospicui finanziamenti, la stabilità dei lavoratori, il coordinamento e la programmazione di importanti servizi sul territorio. 
L'Unione dei Comuni respinta dalle maggioranze consiliari di centrodestra non era in contrasto con la Comunità di Arcipelago, (da noi per altro proposta fin da subito alla Regione) ma un modo per non buttare via il bimbo con l'acqua sporca, per non lasciare un vuoto proprio nel momento in cui le isole dell’Arcipelago hanno bisogno di maggiore unità e coesione per rispondere alla grave crisi che le investe.
I Sindaci del centrodestra, essi sì supini, alle logiche di partito e alla volontà del boss di turno, aprono un pericoloso fronte di polemiche, divisioni e conflittualità che sarà difficile ricomporre e che indeboliranno la capacità di autogoverno delle istituzioni locali e la loro credibilità nei confronti delle amministrazioni provinciali e regionali oltre che degli stessi cittadini.
Che il comportamento dei sindaci di FI, AN e UDC sia irresponsabile e strumentale lo dimostra il fatto che per mesi, fino alla fine di settembre, hanno condiviso il percorso avviato dopo l’approvazione della legge regionale, scoprendo all’ultimo momento ciò che era chiaro fin dall’inizio e adducendo speciosi motivi per evitare un confronto serio e argomentato sulle cose da fare.
Non si sa se piangere o ridere di fronte a chi oggi chiede il Circondario (!?), dopo avere rinunciato all’Unione e a quanto di più questa poteva dare da subito in termini di servizi e di risorse; a noi sembra un altro segno di quella schizofrenia politica che pare aver contagiato i Sindaci del cd da quando sono passati dalle pretestuose proposte di minifusioni fra comuni limitrofi ad una Comunità di Arcipelago ignorata per mesi e brandita come clava a tempo scaduto.
I cittadini sanno comunque a chi rivolgersi se non potranno più usufruire dei finanziamenti annuali del piano di sviluppo (circa un milione di euro in quattro anni), se i progetti del collegamento fra le isole, del frantoio, del canile, dei castagneti ed altri ancora subiranno notevoli ritardi o addirittura rimarranno inattuali, se Agenda 21 (altri centomila euro), il piano energetico unitario e gli interventi di politica ambientale attivati in questi anni si perderanno nel nulla, se la presenza sul territorio di servizi essenziali come la manutenzione ordinaria dei fossi, la forestazione, la prevenzione antincendi e il piano rurale verranno gestiti da enti fuori dal nostro territorio, se tutte le gestioni associate attribuite oggi alla C.M. si disperderanno nei singoli Comuni, se in definitiva non ci sarà più un ente unitario di riferimento capace di coordinare le molteplici e complesse politiche comprensoriali (basti pensare ai trasporti e alla viabilità!).
Se tutto questo avverrà è ai sindaci del centrodestra che i cittadini dovranno presentare il conto.
Per quanto ci riguarda noi non demorderemo. Questo vuoto, reso possibile oltre che dallo scarsissimo senso istituzionale del centrodestra,  anche dai limiti della stessa legge Regionale 37, deve essere riempito al più presto e ci impegniamo a farlo a tutti i livelli.
Alla Regione e al Governo chiederemo comunque di garantire all’Elba e alle altre isole dell’Arcipelago gli strumenti e le risorse necessarie per governare in piena autonomia il proprio territorio. Non saranno le speculazioni elettorali e lo scarso senso civico ed istituzionale che caratterizza gli Amministratori del centrodestra ad impedirci di rappresentare degnamente le popolazioni locali e di batterci per andare avanti sulla strada del governo unitario del territorio e della sua semplificazioni amministrativa. 

Costituente per la Sinistra – Isola d'Elba