Anche l'Ansonica del Giglio tra gli 11 vini dell'estate
Interessante articolo di Luciano Ferraro per il Corriere della Sera
Il Vermentino di Gigi, l’Arneis di Ian, il Grillo di Luca, il Riesling di Lu. Undici voci del vino indicano la loro bottiglia del cuore per l’estate 2018. Sei critici italiani, tre americani, un master of wine inglese e uno cinese. Unica indicazione: una etichetta italiana che, mille anni dopo, sia fedele ai versi dello spagnolo Moses ben Jacob ibn Ezra: «Il vino mi dona frescura nei giorni cocenti d’estate;/Mi è scudo di contro i geloni,/m’è tenda per i solleoni».
Prevalgono i bianchi (7), in testa gli autoctoni. Avanzano i rosati (3), ma c’è anche un rosso. Gigi Brozzoni, curatore della Guida Veronelli, consiglia il Vermentino di Gallura Vigna ‘Ngena, di Capichera, perché «ti porta qualche alito di mare mentre sei in città a Ferragosto, con i profumi della posidonia essiccata al sole delle dune». Il super sommelier campione del mondo Luca Gardini punta sul siciliano Grillo: «Il Family and friends di Feudo Maccari grazie all’affinamento svolto in parte in legno, acquisisce spessore. Sa di pompelmo rosa, spezie e sale». Andrea Gori, «sommelier informatico» che scrive su Intravino, si appassiona per il Calzo della Vignia dal Giglio: «Un'Ansonica, albicocca, nespola, sole e sale, compresso e delicato».
Scelta bianchista anche di Ian D’Agata, senior editor di Vinous: un Arneis del Roero, il Vigna Renesio, «perfetto per l’estate, fresco, floreale, fruttato, minerale, invecchia insospettabilmente bene». L’inglese Tim Aktins, co-presidente dell’International Wine Challenge, cala l’asso: «Il Terlaner Classico, freschezza, mineralità, capacità di invecchiamento e un rapporto qualità-prezzo senza pari». Anch’egli master of wine, Lu Yang, che ha vinto le tre gare di sommelier cinesi, consiglia il Riesling Praepositus dell’Abbazia di Novacella perché ha uno «stile non ossidativo che privilegia un frutto combinato alla perfezione con una grande mineralità».
James Suckling, critico americano che classifica ogni anno 16 mila bottiglie (una su 4 è italiana): «Il mio vino per l’estate è il nuovo Bianco Testamatta di Bibi Graetz: complesso e minerale, mi ricorda il mare e l’isola del Giglio, da dove proviene l’uva per questa bottiglia unica».
L’americano Antonio Galloni, il fondatore di Vinous, che non smentisce la sua predilezione per il Piemonte, propone il Rosa del Rosa Rosato di Proprietà Sperino. Il critico Daniele Cernilli, l’ideatore di Doctorwine, racconta: «Ho acquistato un paio di casse del Lambrusco di Modena Phermento di Ermete Medici. È rosato e frizzante, fragrante, delizioso. E non ti scioglie la carta di credito».
Il Chiaretto Roseri di Cà Maiol, da uve a bacca rossa della Valtènesi è il top per Chiara Giovoni, la bocconiana Ambassadeur du Champagne per l’Italia: «Risponde con un tocco elegante e mediterraneo alla nouvelle vague provenzale dei rosé».
Chi cerca un rosso si faccia guidare da Fabio Rizzari, coautore di Vini da scoprire: «Quest’estate berrei quasi soltanto il Terrano Castelvecchio: succoso, agile, più rinfrescante di molti bianchi».
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