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Anche se non sono Maometto
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ANCHE SE NON SONO MAOMETTO ...

Anche se io non sono Maometto, né Lei può vantarsi d’essere una Montagna, pur tuttavia, visto che non si è neanche degnato d’abbozzare uno “straccio” di risposta all’ultima mia (VISUALIZZA), con la quale mi sono permesso di suggerire una possibile soluzione “stabile” al delicato problema della mensa, aggiungendo ipotesi anche in merito alla fattibilità di una specie di “Ostello-Foresteria”, da istituire, magari con il concorso di altre Municipiatà della Provincia, a Grosseto, siccome, come dicevano i Latini “Gutta cavat lapidem”, il sottoscritto “Pseudomaometto” va alla “Pseudomontagna”, azzardando una breve integrazione a quanto già anticipatoLe diversi giorni fa.

Ebbene, signor Sindaco Ortelli, in considerazione del fatto che la più recente legislazione cooperativa consente d’istituiire “sodalizi” costituiti anche solo da tre soci e che la Cooperazione (ivi compresa “L’Unicoop Tirreno”, che opera lungo tutta la fascia litoranea (Roma compresa) da La Spezia a Napoli), ha deliberato di sostenere e favorire sia la promozione cooperativa che quella giovanile, specie nei settori che comportino l’introduzione di innovazioni tecnologiche, organizzative o sociali, con particolare riferimento agli ambiti considerati prioritari, tra cui “la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile”, mi permetto d’aggiungerLe quanto segue.

Le significo che, facendo conto sulla disponibilità, ancorché, al momento tutta da verificare, d’ottenere un sostegno promozionale e contributivo dalla Lega delle Cooperative, il cui Fondo di Sviluppo (COOPFOND), nel caso decida di farsi carico d’una “Start-up”, è pronto a sostenere, per ben tre anni, un ruolo di “partenariato”, ovvero ad ausiliarla nelle fasi d’avvio, non sarebbe male che il Comune sollecitasse, per le stesse finalità d’occupazione giovanile, la costituzione d’uno o più sodalizi cooperativi.

Uno o più perché niente vieta che, considerata l’estrema frammentazione, sia in termini di territorio che di proprietà, in cui attualmente trovansi le coltivazioni della vite, si possa costituire, come “Start-up”, anche una Cantina Sociale, ovvero una Cooperativa di produzione e conferimento d’uve ad uso di trasformazione vinicola di alto livello, da commercializzare sul mercato nazionale, attraverso l’aggregazione di più giovani. Aggregazione che, una volta consolidatasi nei propri scopi sociali, magari attraverso l’affitto di altri terreni coltivabili, potrebbe pure espandersi nel settore olivicolo.