E' un privilegio la richiesta dei cittadini delle isole minori di essere vaccinati come i cittadini della terraferma?
Se sì, questo "privilegio" i cittadini insulari lo reclamano perché il diritto alla salute è uguale in tutto il territorio nazionale.
Questo diritto però, nelle isole minori, per difficoltà logistiche, strutturali e geografiche è stato attuato in modo affievolito. In alcune realtà è stato applicato procedendo a vaccinare la popolazione a partire dagli ottantenni ed a seguire, secondo le indicazioni del piano nazionale, in altre isole non è ancora iniziata la vaccinazione. Dunque dove sta il "privilegio" delle Isole minori? Non essere vaccinati è un privilegio al contrario e cioè si ha diritto, ma per la peculiare situazione delle piccole Isole questo diritto non è attuato.
Un programma mirato per le isole minori ha proprio l'obiettivo di superare i gap che ne rendono difficile l'attuazione e non certo di essere strumento "salta fila". Molte Isole hanno un numero ridotto di abitanti ed il piano vaccinale può essere attuato in breve tempo se si predispongono le strutture e le forze sanitarie adeguate per farlo. Alcune Isole, oltre alla struttura sanitaria esistente, hanno predisposto altre strutture (scuole, campi sportivi, ecc.); si sono mobilitati anche i medici e gli infermieri in pensione per implementare il ritmo di vaccinazione.
Con la collaborazione di tutti si vuole cogliere l'esortazione del Presidente Mario Draghi, che indica nella celere vaccinazione il percorso per uscire dalla Pandemia e far ripartire l'economia. Non si può continuare a vivere di "sostegni", le persone devono poter lavorare.
Se questa accelerazione porterà le piccole isole ad essere COVID-free è un vantaggio per tutti. COVID-free possono essere anche piccole realtà sulla terraferma e non solo le isole minori.
Segretaria Generale ANCIM
Dott.ssa Gian Piera Usai
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