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Ancora agevolazioni per andare al Giglio!
Ieri, 21 marzo, come già capitato altre volte e come presumo succeda, magari per altri motivi, ad un buon numero di gigliesi, mia mamma è venuta a Grosseto per sostenere una visita oculistica. Tutto nella norma fino al momento di salire sull’autobus delle 12,30 che la doveva riportare a P.S.Stefano. E’ in quel momento che abbiamo saputo che quella storica corsa dell’autobus così comoda da sempre per i gigliesi, specialmente per le persone di una certa età non automunite, non è più diretta per S.Stefano, ma occorre cambiare ad Albinia. Era presente anche un’altra coppia di persone del Giglio, anch’essi in età abbastanza avanzata, con tre o quattro bagagli al seguito, per cui lascio a chi legge lo stupore e il piacere con il quale anche loro hanno appreso la notizia.
Chi legge dirà: ma, nel mondo globalizzato di oggi, dove in poco meno di una giornata si prende un aereo e si va all’altro capo del mondo, cosa vuoi che sia cambiare un autobus su di un percorso peraltro così breve come quello di cui stiamo parlando.
Io invece la penso esattamente al contrario e, nello specifico per quanto riguarda noi gigliesi, quanto sopra non è che l’ultimo tassello, speriamo, di un arretramento dei servizi, sia in termini di quantità che di effettiva e comoda fruibilità, che la nostra comunità si vede togliere, se non altro come dicevo prima, in termini di comoda fruibilità.
Lo dico subito in modo molto chiaro, proprio perché non ci siano equivoci: una delle ragioni principali di tutto ciò è, a mio modesto parere, la totale assenza dai tavoli dove certe decisioni vengono prese della nostra Amministrazione Comunale. Non vorrei ricollegarmi a certe polemiche venute fuori nei giorni scorsi, ma mi sembra che l’unica preoccupazione, sia quella di rincorrere benemerenze varie in relazione alla vicenda Concordia, o a istituzionalizzare, enfatizzando, il ricordo di una tragedia che è e dovrebbe rimanere solo nel cuore e nell’anima di tutti noi. Si badi bene, chi scrive questo, è rimasto e questa è la prima e unica volta che lo dico pubblicamente, sul molo del porto, insieme a tanti altri, dalle undici di sera fino a mezzogiorno del giorno dopo per cercare di soccorrere prima e reimbarcare poi sui traghetti le persone protagoniste di quella tragedia, molte delle quali, lo ripeto perché chi non c’era se ne renda ben conto, non riuscivano neppure a fare un passo, paralizzate dalla paura e dal freddo. Bene, proprio perché c’ero, sono stato fin da subito convinto e lo sono tuttora, che per tutto ciò sarebbe bastato un semplice grazie, perché penso che, molto semplicemente, abbiamo fatto solo quello che andava fatto. Pensiamo a cosa succede in alcune isole o sulle coste del sud Italia, dove la tragedia da eccezione si è trasformata in quotidianità.
Ma torniamo all’argomento dal quale siamo partiti. Ma ce lo abbiamo un assessore ai trasporti? Se si, si è mai accorto ad esempio che di tutte le corse Tiemme da S.Stefano alla stazione di Orbetello, (due all’ora a.r. nei giorni feriali e una all’ora a.r. nei festivi) quasi nessuna ferma all’ospedale di Orbetello; la fermata è in prossimità di una rotonda posta a circa 350 mt. dall’ospedale e poi, giovane o vecchio che sia, fattela a piedi. Ora io non credo che Tiemme andrebbe a rotoli se ogni corsa prevedesse una fermata appunto all’interno dell’ospedale, o nel percorso di andata o in quello di ritorno. Capisco che fa più gioco piangersi addosso e fare le vittime, ma per ottenere le cose bisogna essere presenti nei posti giusti, con proposte concrete e ragionevoli, prima con educazione poi, se occorre, con fermezza e decisione.
Per non parlare poi della situazione che si è venuta a creare a S.Stefano, voluta dal sindaco Cerulli e contrastata zero dal nostro sindaco: prima dei lavori sul porto l’autobus aveva la fermata esattamente all’altezza del portellone del traghetto. Ora come tutti hanno da tempo potuto constatare la fermata è all’altezza dello scivolo per le barche e arrivare lì con qualche bagaglio a mano, specialmente se si tratta di persone in età avanzata non è certamente comodo e facile; almeno fate ripristinare questa fermata (n.b. soluzione a costo zero).
Ricordo il consiglio comunale in cui, presente il sindaco di S.Stefano, a chi si diceva contrario a quel tipo di lavoro che, non dimentichiamoci ha comportato anche lo spostamento delle biglietterie, veniva prospettato l’idea di un locale per le attese dotato di ogni comfort: aria condizionata d’estate, riscaldamento d’inverno, bagno ecc.. Qualcuno ha visto qualcosa del genere? Solo una ridicola panchina in ferro parzialmente coperta ed esposta a grecale e tramontana!!!!!! quella, se doveva servire per i gigliesi andrebbe fatta pagare a chi ce l’ha messa. Speriamo solo che non chiuda il bar del Sub.
Chiudo queste mie amare considerazioni facendo un cenno alla proposta che, qualche tempo fa, qualcuno ha fatto, in modo direi abbastanza estemporaneo, di ridurre da quattro a tre le corse del traghetto nelle domeniche invernali. Le cose non si fanno così, alzandosi la mattina e buttando su di un foglio un orario. Bisognerebbe invece fare un piccolo studio, che parta dall’orario delle ferrovie, tenga conto degli orari Tiemme (e in questo caso magari concordare piccole modifiche) e da tutto questo tirare fuori un orario del traghetto che abbia un minimo di logica. Una cosa del genere, anche se in pochi se ne saranno accorti, fu fatta alcuni anni fa e l’allora assessore Pulci ricordo che riuscì a portare a casa con Toremar un buon 80% di quanto richiesto. Se qualcuno pensa che io stia raccontando favole occhio, conservo ancora tutto. Il tutto tenendo conto anche delle esigenze degli equipaggi e a costo zero per la Toremar. Quante volte si sente dire che, magari per un quarto d’ora si è costretti a rimanere a S.Stefano due o tre ore?
Auguri di buona Pasqua a tutti
Angelo Stefanini
.....Che dire,sono sempre stranamente meravigliato che le cose semplici da effettuare..NON vengono mai risolte.Peccato,basterebbe solo molto poco e un pò di ragionevolezza per accontentare sia i Cittadini Gigliesi,sia tutti quelli che intendono visitare l'ISOLA DEL GIGLIO...Si vede che tutte le parole più volte scritte da Angelo non sono di semplice interpretazione o meglio il Signor Stefanini ,NON RIESCE a farsi capire.Quindi,l'augurio è che il Signor Sindaco del Giglio si faccia promotore nel risolvere le difficoltà accennate,cosi tutta la Comunità ne consegue sicuramente,BENEFICIO. Sono le piccole cose, che messe tutti insieme, fanno le.... GRANDI COSE.....Come sempre,un caro ringraziamento ad Angelo per aver fatto presente LE varie ANOMALIE ....Caramente saluto...Salvatore Sampugnaro
Stessa rabbia per chi sta in continente e deve tornarci dal Giglio.Viaggio verso Genova e il treno più comodo è alle 16.04. L'alternativa è: -prendere il postale intorno alle 13 e aspettare due ore alla stazione, -prendere il postale alle 14.30, arrivare a S.Stefano alle 15.30, prendere l'autobus alle 15.45 che arriva alla stazione alle 16.04 (è scritto anche nell'orario): guardare partire il tuo treno e aspettare 2 ore il treno successivo. Quando ho chiesto se non era possibile studiare un orario bus più ragionevole, mi hanno detto che potevo chiedere alle ferrovie di adattare l'orario del treno.