Senza titolo

Giuro che se alcuni giorni fa, in via dell'Asilo a Giglio Porto, mentre andavo a fare una visita, avessi incontrato l'ex assessore all'ambiente Stefano Feri e mi avesse detto quello che sto per raccontarvi, non avrei mai scritto queste poche righe. Il problema è che, invece, ho incontrato un mio cugino che è da sempre considerato fra i più esperti e professionali pescatori gigliesi.
Camminava con una canna da pesca in mano al mio fianco, quando abbiamo incontrato un'altra persona che gli ha detto scherzando: “A questo punto ti sei ridotto? A pescare con la cannetta?” Al che lui gli ha risposto: “::::già, in tempo di vecchiaia....... ma, con la canna e il mulinello, mi diverto lo stesso .......”. Solo allora sono intervenuto io per sottolineare che comunque doveva prendere delle belle prede, viste le dimensioni dell'amo attaccato alla lenza e ho detto: “....però l'amo vedo che è grosso!”. “Si, è grosso -ha risposto lui- ma sapessi quante aguglie prendo anche senza amo! Con una specie di feltro al posto dell'amo, in cui i denti affilati delle aguglie rimangono intrappolati. E' un'invenzione giapponese! Incredibile! Tornassero al mondo i nostri vecchi .........”.
“Su questo argomento, se tornassero al mondo i nostri vecchi, penso rimarrebbero molto più meravigliati di altre invenzioni, tipo l'ecoscandaglio” ho replicato. E' vero -ha continuato mio cugino- i vecchi pescatori andavano per pratica e a tentativi. Oggi, con questi mezzi moderni, ormai si individua con precisione il pesce e senza nessuna difficoltà lo si cattura. Tutti i moderni motoscafi ne sono dotati  ... anche chi non è pescatore professionista ... magari pesca per rivendere il pesce ... non c'è più una bocca d'oro ... hanno rovinato tutto ...”.
“Ci vorrebbero delle regole” ho detto io, con tono pacato.
“Già, ci vorrebbero delle regole” ha annuito lui.
Abbiamo continuato a camminare in silenzio.

Armando Schiaffino