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"Assurdo pensare di organizzare la Festa delle Cantine"
CORRE VOCE al Castello (ci auguriamo che siano solo voci) che ci sia già il BENESTARE al via della FESTA DELLE CANTINE a fine Settembre. Mai stati contro un tale evento, ma nelle circostanze attuali di salute pubblica è IRRESPONSABILE, DANNOSO, PRIVO DI RISPETTO, ASSURDO solo pensare di realizzare un evento del genere e senza spiegare nei particolari l'organizzazione di base per proteggere la gente da una eventuale propagazione del Coronavirus. Ci sono feste di fama internazionale (basta pensare al PALIO di SIENA) che sono state abrogate e qui al Giglio c’è qualcuno che specula su un’idea attualmente INUTILE da realizzare. Chi è, chi sono che ha/hanno preso tale decisione? Non dimentichiamo che per la festa delle cantine del 2019, secondo le nostre informazioni, nei 3 giorni di festa erano presenti oltre 5.000 persone. Quest’anno le presenze sarebbero sicuramente più numerose visto che al Giglio lo screening ha sanzionato negatività di infezione, e molti pensano che l’isola sia del tutto immune e che chi arriva, chissà, trova la panacea ai propri mali! Libertà non è fare ammalare gli altri. Gli interessi economici sono legittimi e vanno tutelati (come ricorda il virologo Crisanti) ma se si spinge troppo su quel tasto si ottiene un effetto contrario. Pensiamo agli operatori turistici della Catalogna, che hanno spinto per riaprire tutto. Sono contenti adesso? Sono stati costretti a richiudere. Ma anche la salute è legittima e va tutelata più del resto. Chi in queste circostanze di rischio mortale per il coronavirus decide di mettere, volutamente o negligentemente, a rischio la salute degli altri a vantaggio degli interessi propri o di altri non è degno della connivenza sociale gigliese. La salute pubblica è un bene di rilevanza COSTITUZIONALE (art.32). Ricordiamo che per coloro che permettono, per quanto indirettamente, assembramenti e contatti provocando il fatto, cioè l’espandersi del virus, con atteggiamenti negligenti e/o imprudenti tali che anche un solo contagiato potrebbe infiziarne alcune migliaia, per essi SI POTREBBE CONFIGURARE il delitto di epidemia punito dall’articolo 438 del Codice Penale con l’ergastolo e/o dall’articolo 452 del Codice penale che prevede la reclusione da 3 a 12 anni per chi diffonde colposamente il virus o che, con la sua condotta negligente, ne favorisce la propagazione mettendo a rischio la salute collettiva e causando la morte di persone. CHI DI DOVERE NON SI NASCONDA E INTERVENGA
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