COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO
PROVINCIA DI GROSSETO

Agli amici di “Io pesco così”,  posso semplicemente dichiarare che la lettera ricevuta,  che riscontro volentieri, è una di quelle che si leggono e si rileggono con molto piacere, con la  soddisfazione di poter dialogare di un tema importante in termini seri ed “alti”, senza dover forzatamente ricondurre la positività o la negatività di una  AMP al vantaggio economico quotidiano di tizio o caio.

La vera posta in gioco in tutta questa operazione è infatti la salvaguardia del mare e delle nostre coste. Penso, per esempio, prendendo esclusivamente alle giuste similitudini, che quando inventarono l’ automobile, ben pochi erano i problemi di traffico e parcheggio, né tanto meno avrebbero mai pensato di regolamentare gli spostamenti, le targhe alterne e così via; eppure, quando ogni famiglia è finita per possedere più di un’ automobile, la regolamentazione del traffico è stata doverosa, necessaria e indispensabile.

Allo stesso modo e con le dovute differenze, oggi vediamo che il traffico marittimo dovuto alla nautica da diporto, anche di grandi dimensioni, così come la perpetuata pesca a strascico effettuata con catene sono solo alcune tra le attività che rischiano di degradare in modo determinante la qualità del mare. Occorre quindi una regolamentazione efficace e l’ istituzione di una AMP ce ne dà l’ opportunità.

Appare altrettanto miope la visione esclusivamente collegata al protezionismo di singole attività economiche che temono che l’ istituzione della AMP potrebbe comportare delle riduzioni delle entrate, quando in gioco c’è l’ economia di tutto il nostro territorio che è strettamente collegata al valore ambientale dello stesso.

Detto tutto ciò, che del resto è quanto più o meno condividiamo, entriamo nel merito di quanto da Voi sollevato come problematica, ovvero il diverso trattamento tra il “residente” ed il resto del mondo, non prima di aver fatto rilevare che in genere le isole minori italiane vivono oggi, forse, la crisi più drammatica della propria storia recente: si vedono venir meno le condizioni di sopravvivenza dei propri abitanti con il rischio dell’abbandono, con la dispersione in termini storici, etno-antropologici e culturali di un patrimonio  significativo. Un patrimonio che non è dato solo dai beni naturalistici, paesistici, ambientali , ma anche e soprattutto  dalla comunità che ci abita con la propria storia e le proprie tradizioni.

Il problema, evidentemente, è economico perché oltre “agli svantaggi strutturali dell’insularità” finalmente riconosciuti a livello comunitario, vi sono aspetti anche di natura politica perché sia a livello regionale che nazionale , finora non solo è mancata la volontà di gestire la transizione verso uno sviluppo sostenibile ma – a quanto pare – ci si è costantemente rifiutati di verificare che riflessi avessero, sui piccoli territori, disposizioni legislative ed amministrative di carattere generale.

Ora, mi preme anche rimarcare  la circostanza che, quando viene istituito un parco (terrestre o marino), le persone che ci vivono sono “obbligate” ad accettarne le regole,  molto spesso rigide, ed in conseguenza a variare usi e costumi civici, che in molti casi  - come detto -  derivano da antiche tradizioni popolari.

Questo lo dovranno fare per tutti i giorni dell’ anno, per tutti gli anni della loro futura vita.

Per ciò che riguarda le attività economiche, esse si trovano a convivere in una situazione strana, ovvero l’ economia è allo stesso tempo  importante come volumi di affari e fragile perché dipendente da moltissimi fattori. In questa economia si riversano in modo incontrollato decine di attività nuove di anno in anno, ognuna prendendo la sua parte in un contesto per certi versi già saturo. Eppure, dal punto di vista economico, ciò che fa “gola” a tutti è la sola stagione estiva, mentre chi vive e lavora sul territorio lo fa per dodici mesi all’ anno, affrontando le difficoltà e le fragilità di un territorio isolano, dove i servizi, nei mesi invernali, calano drasticamente e dove il mantenimento di una attività commerciale ha dei costi molto maggiori che non sul Continente.

E’ significativo l’ interesse che ha suscitato l’ istituzione della AMP da parte di molti soggetti “esterni” al contesto isolano, mentre quando fu istituito il parco terrestre, ad esempio,  questo rimase un problema a carico dei soli residenti, senza che nessun altro rivendicasse nulla. Eppure sono molti anni che sull’ Isola è istituito un parco terrestre, per il quale, purtroppo, fino ad oggi, non sono state sfruttate le opportunità, per macroscopici errori politici, ma solo vissuti i vincoli.

Non a caso la legge 394, istitutrice dei parchi, permette di applicare delle differenze tra la popolazione residente ed il “resto del mondo” non perché il residente sia un privilegiato, ma anzi perché ne riconosce il ruolo e la delicatezza della specie (che in molti casi è da classificarsi come tra quelle in via di estinzione) e non ritiene che alcune delle azioni che vengono svolte, da un numero così limitato di persone, siano impattanti in modo drastico sul territorio.

Questo è palesemente dimostrato dal fatto che se ad oggi l’ Isola del Giglio ha un elevatissimo pregio ambientale, gran parte del merito va proprio alle popolazioni residenti, che nei secoli ne hanno saputo mantenere intatta l’ identità. Oggi, con almeno un paio di decenni di ritardo, a causa degli enormi capitali in gioco, più che nel passato, a causa del proliferarsi di attività su ogni scala e misura, a causa di altri e tanti fattori che potrebbero diventare incontrollati ed incontrollabili, si rende necessario porre un nuovo vincolo di tutela, ma esso non viene certo posto per vietare le attività svolte normalmente, nella vita di tutti i giorni, dai residenti.

Non penso che si regoli la pesca subacquea per i 5 o 6 residenti che la praticano o si regolamenti la pesca per i 4 pescatori residenti e così via. Il problema è proprio l’ opposto, saranno anche alcune attività dei residenti che dovranno essere riviste in conseguenza dell’ uso fatto del territorio dal “resto del mondo”.

Detto tutto questo e sottolineati tali concetti appare chiaro che l’ intendimento della proposta non è quello di creare una “casta” a discapito degli altri, ma anzi, per una volta cercare di utilizzare i mezzi che la legge consente e prevede, per non far cadere “dall’ alto” l’ ennesima regolamentazione, vivendone esclusivamente i vincoli, ma non sfruttandone le opportunità, anche per il contributo che la popolazione residente apporta in casi come questo, al buon funzionamento della futura organizzazione.

Nel percorso istituivo saranno molte le voci che si esprimeranno, ognuna rivendicando giustamente il proprio punto di vista; alla fine di questo confronto costruttivo dovremo riuscire a realizzare un progetto nuovo, di corretta regolamentazione, che non vieti ma che “regoli”, con tutte le aperture del caso, senza costruire inutili “fortini”, ma corrette opportunità. Detto questo, sia chiaro che questo non sarà un percorso infinito nel quale il politico di turno si dovrà nascondere per non prendere decisioni; questa Amministrazione ha fatto una sua proposta dimostrando “un punto di vista”, uscendo dai dubbi e dalle ambiguità; sulla base di questa proposta, di tutto ciò che verrà prodotto da altri soggetti e dal competente Ministero si snoderà l’ iter attuativo. Chi invece continuerà a stare ai margini per vedere se le cose vanno bene o male, o che potevano andare meglio o peggio, o si poteva dire o fare, al di là di tutto, dimostra solamente di non aver la forza di prendere una decisione.

Come già rimarcato da Voi, vi sono ben 74 altre realtà in cui l’ AMP è istituita, conciliando turismo ed ambiente; l’ occasione di un intero Arcipelago è grande e potrebbe portare alla creazione di uno scenario unico sul panorama nazionale ed europeo, vista anche la concomitanza con la presenza del Santuario dei Cetacei.

Saluto con viva cordialità l’Associazione “Io pesco così”  per l’ interesse dimostrato sul tema, con invito a seguire l’iter in corso ed alla prima occasione poterne anche discutere insieme. 

IL SINDACO
Attilio Brothel