Anche se un po’ in ritardo rispondo, ringraziando, all’amico Giuseppe Modesti. Avevo espresso delle perplessità su vari argomenti che creano, secondo il mio punto di vista, dei disagi su questa nostra incantevole isola, ma soltanto il Presidente della Confraternita  mi ha cortesemente risposto sull’argomento sanità.

Rimanendo ancora in attesa di risposte od opinioni  riguardo gli altri argomenti che proposi nella mia prima lettera, cerco adesso di addentrarmi nel discorso Sanità, ribadendo ancora una volta che il mio intento non era e non è quello di polemizzare ma di discutere in maniera costruttiva usando toni pacati con educazione e rispetto reciproco, però caro presidente lei un po’ polemico nei miei confronti lo è stato…

Ho potuto constatare, con piacere, che i miei concittadini condividono le mie stesse perplessità, tanto da chiedere addirittura al Direttore Generale della A.S.L. 9 di Grosseto il ritorno di un medico che tutti noi conosciamo ed abbiamo imparato ad apprezzare e stimare negli ultimi anni: Ornella Colantoni, cara amica e collega di Giuliano, con il quale ha avuto una simbiosi professionale tale da farci sentire tutti più tranquilli, imparando nel tempo a volerle bene quanto al nostro Giuliano.

Se Ornella tornasse sull’isola come medico d’emergenza sarebbe per noi almeno una consolazione al grande vuoto lasciato dal Dott. Mattera.

A proposito di questo, Modesti dichiara che l’emergenza al Giglio “si può definire un fiore all’occhiello in special modo questa estate”: mentre lui pubblicherà a settembre i successi che vengono dagli interventi effettuati, noi  percepiamo, oltre al dispiacere dovuto alla grave perdita dell’amico e del Medico (con la M maiuscola), una sensazione di continua precarietà del servizio 118, dovuta non tanto al personale impiegato od ai mezzi messi a disposizione, ma ad una organizzazione poco stabile e troppo legata ad una costante e quasi indispensabile presenza degli stessi operatori.

Mi dicono che un equipaggio di Ambulanza di emergenza deve essere, per Legge, formato da  almeno 5 persone: posto che la nostra condizione di insularità ci costringe spesso a dover vivere senza potere applicare le regole alla lettera, mi chiedo quali passi siano stati mossi verso una condizione di normalità di tale servizio. Se non altro per concedere qualche turno di riposo assoluto ai due operatori, che comunque, ribadisco, lavorano 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno.

Finisco ricordando al simpatico Sig. Modesti che mi sono accorto benissimo dell’esistenza di una piazzola per l’elisoccorso, tuttavia ciò non toglie che il servizio sanitario all’Isola del Giglio possa e debba essere migliorato comunque, perché Pegaso non appartiene solo a noi gigliesi, e perché il mio apporto alla democrazia partecipativa, come dice lui, al momento può essere rappresentato solamente attraverso queste mie poche righe, composte da interrogativi e critiche che mi sembrano costruttive.

Carlo Brizzi