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Non è così facile come sembra, ma questo potrebbe essere davvero un addio. E’ doveroso partire da lontano per spiegare l’amore e la conseguente delusione di questa mia lettera.
E’ dal 1986 che vengo su quest’isola paradiso di affetti e di bellezza e la famiglia dei miei suoceri da ancora più lontano, portati lì da Uberto Melani, cugino di mia suocera e subito innamorati del posto comprano casa e con garbo e cortesia conquistano l’affetto di tutti. Nel 1990 nasce Edoardo, nostro figlio ed a 1 mese e mezzo lo portiamo subito lì affinché cresca in lui l’amore per il Giglio, non posso fare a meno di ricordare Mario di Meino che gli regala le chele dei granchi dicendo che erano unghie di dinosauri ... o i tramezzini con i gamberetti che Franca della Gabbiola con i gamberetti gli preparava con amore infinito ... Edoardo si innamora del posto tant’è che a 31 anni passa ancora le sue estati qui, benvoluto dai ragazzi del Giglio. Negli anni successivi io e lui passiamo 3/4 mesi sull’isola, anche fuori stagione, i tempi erano diversi, meno stress, meno ansie, c’era più tempo per socializzare... è così riesco ad integrarmi con quasi tutti... a testa bassa come si fa con una comunità isolana un po’ chiusa in fondo in fondo, ma che quando ti accoglie lo fa con il Cuore in mano. Vengo amata e rispettata e reciprocamente nasce un amore! Passiamo lì tutti i ponti possibili e le ferie estive .... e pure qualche ultimo dell’anno.... è una gioia ... non prendiamo mai la residenza per avere le agevolazioni previste .... l’amore è un’altra cosa.
Durante tutti questi anni solo per due volte non siamo riusciti a venire ... 2010, avevo mio babbo terminale che se ne sarebbe andato di lì a poco, e l’anno scorso perché mio marito ha subito un intervento nel Mese di luglio... l’anno scorso avvertiamo appena possibile per rinunciare in quel momento al posto barca lasciando a qualcun altro la possibilità di goderne. I legami con questa meravigliosa isola per noi non mancano mai, nemmeno in inverno, i gigliesi mi telefonano e messaggiano, mi coccolano sempre ... sarà che ho fritto anche il 15 d’agosto sul porto con loro ... non so ... quando sono lì trovo sul cancello di casa buste con vino, rucola, limoni, pomodori ... è il loro modo di dirmi ti voglio bene ... mi sento amata e rispettata ... che gioia per me! Vengo sull’isola senza la spesa fatta in città, prendo il caffè al bar al mattino, compro il Pranzo già pronto da portare in barca, faccio aperitivo e cene fuori da tutti, anche se ho i miei preferiti. Compro creme solari, costumi, vestiti, scarpe e braccialetti e non è certo un modo di conquistarmi un posto in paradiso ... mi va e lo faccio. Non mi sono mai tirata indietro quando qualcuno di loro mi ha chiesto qualcosa, cercando nel Mio piccolo di aiutare sempre tutti. Mi sento tanto felice quando sono lì. Alle mie amiche di Firenze quando parto per il Giglio dico loro: vado dallo psicologo ... vado al Giglio!!!!!
Quest’anno però non potrò essere lì e questa volta non a causa mia. Per noi non c’è posto ... posto barca intendo ... mi hanno detto chi va via perde il posto all’osteria (riassunto dei concetti). Che dire ... delusione, rammarico ... un po’ si non lo nego ... ma per fortuna provocati da persone che non mi sono mai piaciute e con le quali non ho mai legato ... io continuerò ad amare questo posto all’infinito ed ad esserci per voi tutti che mi volete così tanto bene. Agli altri auguro tanto di trovare pace e serenità, io sono felice così e ripenso a chi di voi mi dice “sei più gigliese te di tanti nati qui”.
Davvero senza rancore, buona estate a tutti.
Laura Petit
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