Riceviamo dall'archittetto Bruno Begnotti le parole, che di seguito pubblichiamo, con cui il nostro neo-concittadino è intervenuto la scorsa domenica nella sala consiliare in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria.

Begnotti, attraverso il nostro tramite, intende estendere i suoi più sentiti ringraziamenti agli organizzatori della suggestiva cerimonia, al M° Pellegrini e alla Banda musicale Enea Brizzi, a quanti hanno cucinato e servito il ricco buffet ed alla gente del Giglio che gli ha manifestato stima ed affetto.

RINGRAZIAMENTI E SPERANZE

Ringrazio chi mi ha proposto per la Cittadinaza Onoraria del Comune di Isola del Giglio; ringrazio il Sindaco Ortelli, il vicesindaco Pellegrini, gli Assessori e i Consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, firmatari della lettera di comunicazione preliminare; ringrazio i rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose, ringrazio i cittadini presenti.
Il riconoscimento che mi viene concesso è dovuto, come è scritto, alla pluriennale attività da me svolta a favore dell’Isola: sento allora il dovere di ricordare, in questa per me importante giornata, circostanze e persone che quella mia attività hanno agevolato. Il primo ricordo va all’Associazione Amici dell’Isola del Giglio, nata per riunire residenti e “forestieri” al fine di favorire un turismo rispettoso di ambiente e tradizioni locali. Negli oltre trent’anni di vita, l’Associazione raccolse un discreto numero di adesioni, ma anche sospettosi rifiuti, in un clima di diffusa indifferenza. Le iniziative intraprese furono comunque molte, su temi di stretta attualità come il traffico, la edificazione, il porto, e su argomenti più specificatamente culturali, questi con l’attivo impegno anche degli insegnanti e delle scolaresche, sia elementari che medie. I risultati furono, nel complesso positivi, non sempre però apprezzati in loco.
Ricordo ora qui, doverosamente, i presidenti della Associazione che mi hanno preceduto: il conte Loffredo Gaetani Lovatelli e l’insigne professor Guelfo Sani. Ricordo anche, con riconoscenza, la segretaria signora Novella Zecchi, impareggiabile conduttrice delle indispensabili pubbliche relazioni.
Lavorare per l’Associazione mi portò a contatto con i problemi dell’Isola, quelli del momento e i precedenti, consolidati.
Contemporanea alla nascita dell’Associazione fu l’uscita del libro “Giglio beato scoglio” degli allora giovani Domenico Solari e Armando Schiaffino: una prima finestra mi si aprì allora sul panorama della storia isolana. Sarà poi proprio l’amico Armando il sostenitore costante del mio lavoro di ricerca: con preziosi consigli, suggerimenti, stimoli e i numerosi documenti concessimi, tutti aiuti senza i quali ora non sarei qua.
Senza dire dei concreti interventi del Circolo Culturale Gigliese, decisivi per la pubblicazione delle mie ricerche.
Essenziale è stato, naturalmente, il ricorso agli Archivi di Stato - di Firenze e Grosseto soprattutto - e al ricco archivio storico del Comune del Giglio, per il quale spero in una sua sollecita ed adeguata sistemazione, peraltro in programma, che gli eviti danni ora possibili e lo restituisca alla pubblica disponibilità.
A proposito dell’archivio gigliese devo aggiungere qualcosa: il ringraziamento ad Attilio Brothel che, durante le tante ore invernali trascorse a consultare quelle antiche carte - allora negli uffici comunali del Castello - impedì il mio congelamento, concedendomi l’uso di una assai provvidenziale stufetta.
Altro grazie va ad Alvaro Andolfi che molto mi ha agevolato quando l’archivio era invece sistemato negli uffici della polizia comunale, al Porto.
Fin qui l’impegno di ricerca su storia e cronache gigliesi: i libri son venuti poi, di conseguenza.
In conclusione, aggiungo solo poche parole, di rinnovata speranza - ora non più espressa da “forestiero”, ma da neo-gigliese - che i miei nuovi compaesani sappiano darci:

A. Un più oculato e rispettoso uso del mare e delle sue risorse; recupero e diffusione della cultura marinara gigliese; raccolta e conservazione di ricordi, materiali e attrezzi relativi a quella cultura; diffusione della conoscenza del mare fra i giovani, anche con l’insegnamento e la pratica della pesca, onde evitare che si sciolga l’antico legame dell’Isola col suo mare.

B. La riscoperta del territorio isolano, anche con itinerari storico-naturalistici; catalogo e cura dei resti murari sparsi per l’Isola e soggetti a tutela: annessi agricoli, costruzioni a uso di culto, casotti di scoperta e sanità, sorgenti e fonti eccetera; raccolta e conservazione delle testimonianze della tradizione contadina; sostegno alle nuove iniziative di tipo agricolo.

C. Una biblioteca comunale, con particolare cura alla ampia bibliografia interessante il Giglio. Dell’archivio storico ho già detto sopra.

Ho finito, grazie ancora.

Bruno Begnotti
Isola del Giglio, 26 settembre 2010