"Si sta sollevando una cortina fumogena di disinformazione sulla Concordia, che è nello stesso tempo irresponsabile e patetica. Il fumo si dissolve facendo riferimento ai fatti e agli atti, pubblici dal 13 gennaio 2012, che ricordo di seguito''. Così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in una lettera inviata al quotidiano 'L'Unità' e pubblicata sul sito del ministero.
1. Ho imposto alla Costa Crociere 40 prescrizioni puntuali per la gestione delle operazioni di recupero del relitto, al fine di assicurare la protezione del prezioso ambiente marino del Giglio e dell’arcipelago toscano.
2. Ho sempre chiarito in modo formale che – nel rispetto del principio “chi inquina paga” - tutti i costi per la rimozione e lo smaltimento del relitto sono a carico di Costa Crociere.
3. Non appena informato dei ritardi nelle operazioni, ho rappresentato in modo formale alla Costa Crociere, e al Commissario Franco Gabrielli, la necessità di garantire una tempistica certa per la rimozione del relitto dall’Isola del Giglio nel rispetto scrupoloso delle prescrizioni per la protezione dell’ambiente e della sicurezza.
4. Nello stesso tempo, fin dall’ottobre 2012, ho rappresentato in modo formale alla Costa Crociere, e al Commissario Franco Gabrielli , l’urgenza della individuazione del porto dove ricoverare e smantellare il relitto prima delle conclusioni delle operazioni al Giglio. Avendo presente che il relitto è un rifiuto che secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali deve essere recapitato nel sito più vicino per essere bonificato e “smaltito”.
5. A questo fine la Regione Toscana, alla fine del 2012, ha indicato il sito più vicino ( il porto di Piombino) e ha presentato un progetto puntuale per lo smantellamento ed il recupero dei materiali del relitto, valorizzando le infrastrutture industriali e le competenze dell’area siderurgica : infrastrutture e competenze necessarie per smantellare e recuperare la Concordia. I costi dello smantellamento e dello smaltimento sono a carico della Costa Crociere. Mentre sono a carico delle Autorità competenti gli interventi già previsti e approvati dal piano regolatore portuale per l’adeguamento di fondali e banchine ai fini delle attività proprie del porto. La realizzazione di questi interventi rende possibili anche le operazioni sulla Concordia, ma non è finalizzata a queste operazioni : ovvero è falso che verranno spesi 150 milioni € di fondi pubblici per smaltire la Concordia.
6. Il progetto della Regione Toscana è l’unica proposta per lo smantellamento del relitto.
7. Al progetto presentato dalla Regione Toscana la Costa Crociere ha replicato indirettamente avanzando l’idea di portare il relitto in un porto extraeuropeo, per venderlo a soggetti che comunque operano al di fuori delle regole e dei controlli stabiliti dalle direttive europee.
8. Per evitare che rimanesse incertezza sulla destinazione del relitto e potesse verificarsi il trasferimento extraeuropeo della Concordia, il Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2013 ha condiviso l’indicazione della Regione Toscana ed ha dato mandato al Commissario Franco Gabrielli, congiuntamente ai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, di effettuare la verifica di fattibilità del progetto della Regione. In particolare è necessario accertare se i lavori già previsti dal piano regolatore portuale per l’adeguamento di fondali e banchine – e per i quali sono disponibili le risorse finanziarie necessarie – possono essere completati in tempo utile per consentire il ricovero del relitto previsto per la fine di ottobre 2013. La delibera del CdM fa esplicito riferimento al decreto legge del 14 gennaio 2013 che ha prorogato lo stato di emergenza per la Costa Concordia. E questo e' il contesto normativo nel quale vanno collocate tutte le iniziative necessarie per chiudere l'operazione Concordia con lo smantellamento e lo smaltimento del relitto nel rispetto delle leggi italiane e delle direttive europee. A questo proposito non capisco perche' il prefetto Gabrielli possa sovraintendere alle operazioni che Costa Crociere sta realizzando nel grande cantiere dl Giglio per il recupero del relitto ma non a quelle (nell'ambito dello stesso stato di emergenza) che l'Autorita' portuale deve realizzare a Piombino. Questi sono i fatti.
Ai dati voglio aggiungere una considerazione doverosa: negli ultimi lunghi 14 mesi il presidente Enrico Rossi e tutta la struttura tecnica ed amministrativa della Regione hanno assicurato una costante e competente capacità di gestione delle molte ed insidiose problematiche ambientali legate all’incidente della Concordia. A chi ha la memoria corta voglio ricordare che per settimane l’immagine internazionale dell’Italia è stata “filtrata” attraverso la cartolina della Concordia appoggiata sul molo esterno del Giglio, e se avessimo sbagliato avremmo pagato un prezzo altissimo in termini di credibilità in un momento assai critico per l’Italia. Oggi la Regione Toscana è la migliore garanzia per evitare che l’esito della Concordia sia guidato da interessi speculativi : gli interessi di chi spera di non pagare il costo dello smaltimento, di chi aspetta il relitto sulle spiagge dei paesi extraeuropei dove le regole per la protezione dell’ambiente e quelle per la sicurezza dei lavoratori sono un “optional”, o di chi si improvvisa smantellatore e recuperatore di relitti. Per queste ragioni la delibera del CdM e' stata adottata d'intesa con la Regione Toscana : che peraltro ha per legge la competenza di autorizzare l'eventuale trasferimento del relitto/rifiuto in un sito extra UE.
Clini: "Su Concordia fumo disinformazione"
Autore: fonte Ansa
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