Ho vissuto per cinque anni al Giglio e li ricordo come i più belli della mia infanzia. Ancora oggi mi sento privilegiata nell'aver goduto di un'esperienza così bella, nell'aver assaporato una libertà quasi totale e sicuramente ben lontana da quella concessa ai miei coetanei di città, nell'aver avuto la possibilità di vivere ogni giorno con il mare davanti agli occhi e l'aria fina nei polmoni. Il Giglio, a distanza di più di venti anni, è ancora nel mio cuore insieme a quella forte voglia di mare invernale che mi assale ogni volta che penso all'Isola. Non ci sono più voluta tornare (tranne una toccata e fuga dopo tredici anni) perché tornarci da "forestiera" era difficile da accettare dopo cinque anni vissuti da "quasi isolana".
L'altro giorno navigando nel Vostro sito sono tornati alla memoria tanti bellissimi ricordi e tanti volti di amici che non ho più avuto occasione di sentire. E' stato bello poter vedere dove le loro vite li hanno portati rubando scampoli di informazioni dalle e-mail, dagli annunci di matrimoni e di nascite e dalle foto pubblicate. Bello scoprire che la mia amica Annamaria Pennatini è ora sposata e diventata mamma, che Giacomo D'Annibale, mio primo amore gigliese, ha ora due splendidi bambini, che Eva e Simone, che ricordo piccoli a giocare sul porto, sono moglie e marito con tanto di prole, e come non riconoscere negli occhi del piccolo Gabriele Mattera quelli del babbo Fabrizio, mio compagno di classe? Quante emozioni! Soprattutto quando, riguardando le foto ricordo, ho trovato quella inviata il 31 marzo da Pier Luigi Mariuz (altro mio amore di bambina) in cui chiedeva se qualcuno riconosceva quei bambini in bianco e nero fotografati nel lontano 1982. Per me è stato molto facile riconoscerli tutti o quasi, visto che nella mia memoria sono rimasti con quei volti di 24 anni fa. Continuerò a visitare il vostro sito nei prossimi giorni per far tornare a palpitare quella parte del mio cuore che è rimasta sul vostro Scoglio.
Un caloroso abbraccio a tutti gli amici di un tempo da parte mia e di mio fratello Gusmano ed un saluto a Mario ed ai fratelli Brizzi.

Clizia Ottanelli
Firenze