Non me ne voglia l’assessore Feri ma una volta tanto desidererei che a rispondere alle nostre critiche fosse il Sindaco Brothel, che ha il dovere morale oltre che il compito istituzionale di informare il Consiglio e la popolazione sui passaggi fondamentali dell’attività comunale. Spesso io noto, ma non sono il solo a rilevarlo, che l’assessore parla più come segretario di partito che come autorevole amministratore della Giunta. Per questo, senza cadere nella trappola della polemica infruttuosa, respingerò al mittente certe espressioni da lui recitate un po’ seccamente nell’occasione della richiesta del Consiglio.

Infatti, per quanto riguarda l’espressione che ormai ricorre “… in quanto al contenuto demagogico e chiaramente propagandistico …” ricordo, con una certa ripetizione stucchevole, che il sottoscritto svolge il ruolo di Consigliere in piena autonomia con mansioni di controllo sull’operato della Giunta e quindi si esprime nel rispetto della legge. Nel caso del molo sono stato sollecitato ad intervenire perché alcuni cittadini di Giglio Porto si erano logorati da una certa situazione di incertezza protrattasi da molto tempo.

L’idea di fare una “... assemblea popolare per raccogliere ulteriori osservazioni e confrontarsi con la gente ...”, è solamente una trovata originale conseguente al nostro impegno di questi giorni. Ad onor del vero, non ricordo assemblee popolari né consigli comunali convocati ad hoc in questi ultimi cinque anni per chiarire quelle perplessità che la gente continua ad avere sull’incognita molo. I lavori della protezione portuale di sopraflutto sono quasi conclusi e l’assessore ci propone un’assemblea per raccogliere osservazioni. Fuori tempo massimo!

Per quanto riguarda la caratteristica camminata alla radice del molo, opera riconducibile al 1796 come dice l’amico Begnotti, in mancanza di progetti chiari e visibili dai consiglieri e previo sopralluogo, chiesi circa un anno fa al Vicesindaco/Assessore al Porto garanzie sul ripristino della passeggiata che lo stesso mi assicurò, alla presenza del Consigliere Giovanni Rossi. A distanza di un anno (vedi denuncia del 6 febbraio 2009) scopro con stupore personale che ero stato preso per il sedere e stavamo buttando al vento due secoli di storia.

Per quanto riguarda la sicurezza portuale, il riempimento del pontile di attracco non è causa rilevante causa dello stato di agitazione del porto ma motivo scatenante dell’eccessivo insabbiamento di alcune sue parti. Ricordo che il pontile fu commissionato dalle Opere Marittime e le stesse eseguirono in piena autonomia l’opera. Diversa cosa è il molo. L’opera di messa in sicurezza, in questo caso, venne ideata e progettata (Amministrazione Landini) dal Comune di Isola del Giglio e commissionata dalle OO.MM. che ne possiede oggi la gestione dell’appalto ma l’amministrazione comunale ne avrebbe potuto detenere il controllo tipologico. Il progetto iniziale, così com’era, manteneva la caratteristica storica del molo di sopraflutto.

La sicurezza portuale è parzialmente compromessa in conseguenza della bella trovata di questa amministrazione di modificare il progetto iniziale. La testimonianza risiede nel documento fondamentale che ha licenziato quella trasformazione che certifica che nella configurazione di variante (Amministrazione Brothel), in caso di eventi di moto ondoso provenienti da grecale (e aggiungo io anche di levante e scirocco), le condizioni di agitazione residua ottenute all’interno dello specchio acqueo portuale risultano peggiori di quelle ottenute nella soluzione di progetto originario (Amministrazione Landini), anche per stati di mare non corrispondenti a condizioni estreme. Parlano i documenti ... non è propaganda!

In conclusione, accogliendo le esortazioni provenienti da tutte le parti della comunità, invito l’assessore a farsi portavoce presso il Sindaco per la discussione sul Porto con la partecipazione popolare e per una certa disponibilità, anche se tardiva, a modificare le intenzioni attuali che tendono a sacrificare in qualche modo l’intelligenza dei gigliesi, abituati a guardare ai fatti e a non credere alle parole. Insisto, rifacciamo il molo com’era. Almeno per la parte non ancora compromessa.

P.S.: Per quanto riguarda la delibera n. 61 del 24 settembre 2008, a cui faceva riferimento l’assessore, mi dispiace ma non l’ho mai ricevuta (sono infatti in possesso della lettera di accompagnamento, inviata per posta, ma gli allegati non c’erano). Comunque sia andata la questione, consegnare una semplice delibera non basta: va anche discussa e la discussione non c’è mai stata.