ISOLA DEL GIGLIO
Sono tanti i gigliesi sparsi nel mondo, ognuno con una propria storia da raccontare.
Noi abbiamo deciso di raccontarvi ogni settimana la storia di Alessandro Bossini, un isolano partito dal Giglio verso l'Australia per esplorare il continente oceanico in un modo insolito: con un sacco a pelo, una bicicletta (fedele compagna di viaggio) e tanta voglia di esplorare il mondo.
Alessandro non è nuovo ad avventure stravaganti ed originali, ultima delle quali è il viaggio in bici da Valencia a Firenze attraversando in poche settimane i più variegati paesaggi pirenaici ed alpini.
Dunque, con cadenza settimanale, vogliamo rendere partecipi tutti coloro che ne sono interessati del suo "Australian Trip" attraverso i racconti che egli stesso ci fa pervenire riguardo le sue intriganti avventure che ogni giorno si trova a vivere.

CAPITOLO 9 (All'Ufficio del Lavoro) :
"Viaggiare è utile, fa lavorare la fantasia.
Tutto il resto è soltanto delusione e fatica.
(LOUIS-FERDINAND CELINE, Viaggio al termine della notte)

... ed ogni esperienza diviene importante se posso raccontarla...
Pedalavo verso Shepparton. I pensieri viaggiano piu' lentamente della bici, cosi' mentre attraverso fiumi e laghi, colline e pianure, loro rimangono indietro. Alcuni pensieri camminano ancora sperduti in La Trobe University, una vera e propria citta' universitaria; altri continuano a discutere con un professorre per il progetto di dottorato... Un altro dondola negl'occhi azzurri di una ragazza che sogna l'Italia e mi chiede di raccontare... Il pensierso piu' veloce invece e' a pochi kilometri alle mie spalle: il sole scende ad ovest, le ombre si allungano invadendo la strada. Una brezza fresca mi spinge e qualcosa di estremamente folle si intreccia nei capelli arruffati e soffia parole... -Dimentica la stanchezza. Dimentica le miglia percorse, la pelle che brucia, non fermarti ed assapora... perche' in quest'ora qualcosa cambia nei colori, negli odori che gli uccelli solfeggiano-.
Cosi' al bordo dell'asfalto un pesco e' curvo dal rosso dei frutti. E' curvo che quasi si spezza, ma il suo sguardo ha ancora la forza di fissare la collina dall'altra parte della strada e sussurrarle con la voce di un vecchio che carezza la moglie addormentata nel letto: <<Sei sempre bellissima>>.
C'e' qualcosa di magico nelle valli appena mietute... le tracce di un trattore sono la scia di una scialuppa in un mare d'oro. Poi il cielo che diviene chiaro, viola all'orizzonte dove il sole riprende fiato allagando un greggie silenzioso.
In quest'ora le distanze allargano le braccia... la strada si perde lontana come un serpente che fugge e per quanto lo sguardo corra veloce, non riesce a cavalcarne la testa... e rimane qua, seduto sulla coda.
In quest'ora, quando tutto e' una landa silenziosa, quando gli uccelli si riposano sui rami, in quest'ora, il casco diventa una corona ed io sono Re!
Sei mai stato Re?
Mentre pedalavo ho spalancato le braccia. Ho spalancato le braccia ed i palmi delle mani sfioravano il giallo dei colli che fremevano come il collo di un cavallo... poi s'impennavano e nitrivano.
<<Non e' tempo per noi che abbian sogni pero'...>>
Cantare a squarcia gola, afferrare il manubrio e pedalare fortissimo per sentire il vento negl'occhi...
Un camion sorpassa.
Suona.
Alzo la mano per rispondere al saluto.
...Qua nell'entroterra i paesi nascono sui bordi di laghi e quando il sole brilla in questi specchi l'unica cosa che vorrei fare e' fermarmi e rotolare nei verdi prati che li circondano.
Shepparton e' una splendida cittadina. La biblioteca il Martedi' apre alle 12:30... alle 09:30 sono davanti alle porte scorrevoli. Naturalmente non si aprono.
Un altro signore prova ad entrare... anche a lui le porte non si aprono.
Per ogni porta che si chiude ce n'e' una che si apre.
<<Mi scusi, posso chiederle un'informazione?>> Domando.
Iniziamo a parlare.
Lui si chiama Peter. Sulla quarantacinquina credo. Ha abbandonato medicina per entrare in seminario. Tra poco prendera' i voti.
<<Cerchi lavoro? Non preoccuparti, ti do una mano io>>.
Cosi' carica la bici sulla macchina ed andiamo in un apposito ufficio... al primo tentativo si sbaglia indirizzo:- Qua si offre occupazioni agli aborigeni...- dice una signorina. Per quanto possa essere abbrustolito dal sole e' difficile farmi passare per un aborigeno...
Sono quasi le 11:00... c'e' la messa. Vado anche io in chiesa.
Sono tutti anziani... era una messa con "estrema unzione" credo... io mica l'avevo capito!!! Per poco il vescovo non mi unge mani e fronte anche a me!!! A stento non sono scoppiato dal ridere.
Sono stato presentato durante la messa e al termine ogni donnina mi faceva domande e mi invitava nella propria casa a mangiare.
Ho pranzato con Peter. Poi siamo andati nell'ufficio... quello giusto.
Fantastico!!! Era pieno di altri ragazzi/e (con sacchi a pelo e tende) che come me viaggiavano per l'Australia e si fermavano ogni tanto per lavorare.
Che sorriso che ho fatto.
Sono le 14:50... sono in biblioteca e sto' scrivendo queste righe su un fogliio di carta. Devo andare adesso. All'ufficio hanno detto di tornare alle 15:00.
Non vedo l'ora di cominciare.
Chissa' in quale fattoria mi manderanno...
Chissa' che frutti raccogliero'...
Chissa che persone conoscero'...
"

CAPITOLO 10 ( Overdose di pere) :
"02/02/06
Arrivato alla fattoria una signora mi consegna moduli da compilare. Dice che a due km c'e' un supermarket se voglio fare la spesa. Mi guardo attorno e sorrido... Sono in mezzo ad ettari di frutteto. Pere, pesche, mele, susine pendono dai rami. Guardo di nuovo la signora. Non so se ha capito che il mio supermarket si trova molto piu' vicino...
Pianto la tenda nel "campeggio" accanto alla fattoria. Non e' un vero e proprio campeggio, piu' che altro e' una parte di frutteto attrezzata con bagni e cucina.
Ci sono diverse tende, qualche camper... e una trentina di ragazzi.
Quasi tutti sono biondi, occhi chiari, statura alta e fisico da serfista.
Alcuni sono tedeschi, altri australiani... due ragazze del Quebek parlano francese.
...Le sensazioni oscillano sui rami al soffio dei venti.
Alberi. Le pere sono verdi. Talvolta s'abbronzano d'arancio da un lato.
Siamo divisi in gruppi di quatro. Ogni gruppo ha un trattore con lunghi vagoni.
A tracolla portiamo grandi marsupi che riempiamo di frutti. Quando sono colmi sembriamo donne al nono mese.
Lavoro con Tom che e' una macchina instancabile. Non parla molto. Ha occhi azzurro scuro che brillano in uno sguardo sognatore.
Poi c'e' Christin, una ragazza che sorride quando incrocia il mio sguardo.
Ha una fattoria nel Queensland e mi ha lasciato l'indirizzo per quando passero' di la'. E' fidanzata con il quarto ragazzo, Ben. Insieme girano l'Australia lavorando nelle fattorie.
...Finita la raccolta giornaliera qualche chitarra arpeggia senza parole... ed il cielo e' cosi' grande che basta sollevare il mento per sentirne il silenzio. Sono arrivate tre nuove ragazze. Montano la tenda.
E' sera.
Sotto al pergolato un brusio di voci e lingue si mescola all'erba che vibra.
Qualcuno ha scritto sui muri, qualcuno ha firmato il frigorifero... si leggono nomi e date piu' o meno scolorite dal temppo.
Su questo tavolo e' inciso: <<FUCKING PEARS...>>."

CAPITOLO 11 ( Il saio del monaco) :
"07/02/06
Rose Orchard.
E' passata una settimana. La pausa e' finita ed il viaggio ricomincia.
La pelle di ogni persona qua odora di frutta in maniera differente...
Pere, susine, pesche attorno... il trattore torna dal frutteto...ed una domanda risuona nel suo cigolio:
-Quanto vale il saio del monaco?-
Un raccoglitore di frutta che spende il suo tempo in bilico tra scala e rami...
una commessa che la mattina apre le porte di un negozio e sorride ad ogni cliente...
un postino che quotidianamente percorre in bicicletta le stesse strade...
Non importa cosa faccio. I sogni fanno una persona speciale.
L'inquietudine dell'esistenza e' una forza che attrae, che crea movimento ...anche in chi e' costretto su d'un letto.
Il giorno e' un alternarsi di freddo pungente, di sole che secca, del ristoro del sonno...
Un richiamo... un richiamo...
Come gli uccelli che migrano.
Come il salmone che risale la corrente.
...mi spiace che non riesca a spiegare.
Il Destino e' una macchia d'inchiostro.
Leggici grandi cose e non perdere nessun sogno.
"

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