Via libera alle operazioni di recupero del carburante sulla nave Concordia, che saranno portate avanti in contemporanea con la ricerca dei dispersi. Lo comunica il Commissario Delegato, Franco Gabrielli, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi, 23 gennaio, alle 15 all’isola del Giglio, all’esito di una riunione congiunta con il Comitato Consultivo e il Comitato Tecnico-Scientifico e dell’incontro con il Procuratore di Grosseto, avvenuto in tarda mattinata.
Le tre questioni. La compatibilità tra operazioni di recupero del carburante e attività di ricerca e soccorso era una delle tre questioni su cui il Commissario Delegato, d’intesa con il Comitato Consultivo, aveva chiesto al Comitato tecnico – scientifico di esprimersi. Le altre due questioni riguardavano lo stato delle attività di ricerca e soccorso e la valutazione dell’eventuale necessità di ancorare la nave per renderla stabile.
Le condizioni complesse in cui operano i soccorritori soprattutto nella parte sommersa della nave implicano l’adozione di specifiche misure di sicurezza che escludono la possibilità di indagare alcune aree dell’imbarcazione. Il piano dei soccorsi predisposto per i prossimi giorni terrà dunque conto di queste limitazioni per non esporre a gravi rischi le squadre specializzate di ricerca e soccorso dei Vigili del fuoco, della Capitaneria di porto e della Marina militare.
Quanto agli eventuali interventi per assicurare la stabilità della nave, come spiegato dal Commissario delegato durante la conferenza stampa, non risultano necessari sistemi di ancoraggio. Questa la conclusione cui è giunto il Comitato tecnico – scientifico, dopo aver raccolto dati, informazioni e valutazioni all’armatore, ai costruttori e ai centri di competenza e istituti attivati in questi giorni. Ulteriori approfondimenti verranno chiesti anche ad altri centri di ricerca pubblici per fare avvalorare questo risultato.
Rischio ambientale. L’Arpat è incaricata delle attività di monitoraggio ambientale e di analisi per verificare l'eventuale fruoriuscita del carburante presente nei serbatoi della nave e di tutti gli altri possibili inquinanti presenti a bordo. Arpat, anche in collaborazione con Ispra, ha quindi predisposto uno specifico piano di monitoraggio ambientale e pubblica quotidianamente sul proprio sito web una scheda informativa sui risultati della propria attività. Allo stato attuale non sono segnalate particolari criticità.
Recupero degli oggetti. È allo studio uno specifico piano per il recupero degli oggetti nella nave. L'intervento ha lo scopo di consentire l’attività delle squadre di ricerca in aree della nave invase da materiale e di mettere a disposizione della polizia giudiziaria gli elementi utili alle indagini. Obiettivo del piano sarà anche restituire alle persone o parenti delle vittime gli oggetti che saranno recuperabili all’interno della nave.
Ricerca dei dispersi. Anche oggi sono proseguite le operazioni di ricerca delle persone disperse. Nel pomeriggio sono stati ritrovati i corpi di due donne sul ponte n. 4 ed è stata identificata una delle vittime recuperate nei giorni scorsi. Sono quindi 15 ad oggi le vittime accertate, di cui 6 ancora in corso di identificazione. È pari a 23 invece il numero dei dispersi. Risolto oggi anche il caso della donna ungherese segnalata dalla famiglia come presente sulla nave al momento dell’incidente, pur non essendo nella lista dei passeggeri: è arrivata la smentita ufficiale da parte del Ministero degli Affari Esteri in Ungheria.
Concordia: gli aggiornamenti del 23 gennaio
Autore: Protezione Civile
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