Carissimi amici,stimatissimi tecnici,
politici ed addetti ai lavori,
italiani tutti,

è con immenso piacere e con grande soddisfazione personale che a nome del gruppo da me diretto (arch. Ettore Lazzarotto – Ing. Dino Piacci – Dr. Paolo Raggi) constato il procedere delle operazioni di raddrizzamento della nave Costa Concordia dei giorni 16-17 settembre 2013.

Per tale ragione ed a seguito delle innumerevoli segnalazioni di stima e di richiesta di chiarimenti pervenuteci da tutto il mondo a seguito dei nostri video, riteniamo sia giunto il momento di rendere pubblico il nostro brevetto d’invenzione che a nostro avviso è, e sarà sempre un passo avanti rispetto al macchinoso, iper-costoso e deturpante per l’ambiente progetto posto in essere dalla Titan Salvage/Micoperi.

L’esposizione del progetto nelle sue linee guida sarà quindi visibile con sottotitoli in inglese sul canale You Tube, a cui per dovere di cronaca e per la lealtà che ha sempre contraddistinto noi progettisti italiani, ritengo sia doveroso pubblicare al fine di gratificare coloro che hanno avuto ed avranno il desiderio di seguirci nelle fasi espositive al fine di fare proprie le seguenti riflessioni:

1- Il costo del progetto Titan Micoperi fu aggiudicato per un importo di 300 milioni di euro a seguito di una farsesca messa in scena di un bando di concorso blindato attorno a 10 compiacenti società che detenevano macchinari per operazioni marine e quindi senza tenere conto di capacità progettuali e cantieristiche che potessero derivare da applicazioni meccaniche e tecniche innovative. In particolare, nonostante tutti i nostri solleciti, fummo preclusi dall’esposizione del nostro progetto già al contempo depositato come brevetto d’invenzione. Oggi la spesa ufficiale per il solo raddrizzamento supera i 600 Mln di euro e probabilmente non sarà sufficiente il doppio di tale importo (oltre un bilione di euro), per completare l’operazione di recupero !!! Una qualsiasi altra impresa che si trovasse ad operare in un simile regime sarebbe già stata dichiarata fallita, qualora esistesse in Italia una giustizia economico-amministrativa !

2- Mentre fino a due giorni fa (alla data di oggi: 19/09/2013), si poteva vedere parzialmente la prua, la poppa della nave e tutta la fiancata sinistra, oggi la nave risulta per più dei 2/3 inabissata, leggi pure “affondata”. Che siffatta situazione si possa definire un successo, quando con il progetto Lazzarotto-Piacci-Raggi la nave già sarebbe stata riportata al galleggiamento, o meglio alla navigazione, questo termine improprio di velleità, rappresenta un serio interrogativo per il nostro gruppo di progettazione.

3- I danni ambientali, sebbene siano stati “attentamente” monitorati da organismi compiacenti (Protezione Civile, Ministeri vari, Osservatori totalmente e volutamente ciechi, e da altre amenità pubbliche reclamanti a vario titolo competenze circostanziali), sono fino ad oggi incalcolabili e spaziano dalle perforazioni e dal getto dissennato di calcestruzzo per i plinti delle fondazioni  su cui poggiano i pali dei tiranti (realizzati anche con uso di micro cariche esplosive), fino alla disseminazione del fondale con cemento in polvere ed in sacchi per oltre 18.000 tonnellate. Ovviamente di tutto questo è bene non farne menzione al grande pubblico, mentre politici e politicanti declamano successi ed onori. Desidero a tal punto evidenziare che il progetto 100% Made in Italy (Lazzarotto – Piacci - Raggi) verteva come condizione fondamentale sul fatto che tutti i materiali impiegati per le operazioni di rimozione sarebbero dovuti essere di origine naturale e successivamente rimossi non come materiali di risulta o inquinanti come quelli oggi impiegati (mega-piattaforme in acciaio, plinti in calcestruzzo sprofondati sui fondali, cemento disperso in acqua,…). Una notevole differenza e non di poco conto visto che si tratta della Riserva naturale dell’Isola del Giglio meglio conosciuta come “il santuario dei cetacei”!

4- I nostri precedenti video pubblicati su You Tube, visti e rivisti attentamente dai tecnici del consorzio Titan-Micoperi, hanno avuto il grande pregio di responsabilizzare e correggere in corso d’opera tutti i spaventosi errori/orrori tecnici e di valutazione del progetto iniziale della stessa Titan-Micoperi. Di questi video tutt’ora in rete ne andiamo particolarmente fieri, poiché a livello mondiale, hanno rappresentato l’unica vera opposizione costruttiva a delle operazioni dissennate che avrebbero preso ben altre direzioni. A dimostrazione di quanto appena asserito, risulta il fatto che in nessuna altra forma si sarebbe potuto spendere, almeno per il momento, esattamente il doppio di quanto preventivato nel progetto iniziale Titan/Micoperi che verteva solo su farneticanti fantasie proponibili esclusivamente a cervelli meno dotati e propensi alla soluzione del problema, quali appunto i politici!

5- Il fatto che politici e politicanti italiani (dal presidente della Repubblica, fino alla rappresentanza (d)istituzionale dell’Isola del Giglio, passando ovviamente per tutti i ministeri ed i ministri (in)competenti degli ultimi due governi italiani), nonché per i vertici del famigerato consorzio Titan-Micoperi, ivi dicasi per gli avulsi individui della Costa Carnival, della Protezione Civile, dell’ArpaToscana,… nonostante i ripetuti solleciti (via R/R, e-mail, contatti diretti, telefonici) abbiano sempre rifiutato la collaborazione professionale dell’unico gruppo di lavoro veramente italiano per assolvere al compito di rimozione della nave Costa Concordia, e che con grande menefreghismo abbiano costruito intorno ai loro dicasteri quell’omertoso “muro di gomma” a ricordo dell’onnipresenza perpetua di ben più tragiche e nefaste memorie riconducibili alla complicità dello Stato in crimini ancora irrisolti, al solo fine di tutelare chissà quali loro interessi, risulta essere un’incognita a cui solo il tempo ed i pentiti di tanta complicità potranno dare risposta.

6- Sempre a nome del gruppo, desidero non nascondere il grandissimo rammarico per il fatto che il progetto di cui al Brevetto depositato presso il Ministero dello Sviluppo Economico di Roma sia stato totalmente ignorato, o meglio boicottato dalle stesse autorità italiane informate sull’esistenza dello stesso ed a cui era stato depositato, quasi ad evidenziare, se mai ce ne fosse stato bisogno, la totale inutilità delle istituzioni o meglio la complicità assoluta di uno Stato asservito ad interessi di parte e ad un diktat ormai fuori tempo e senza logica alcuna. E guarda caso si tratta dello stesso maldestro Stato italiano che con i suoi più alti rappresentanti si esalta della propria artificiosa italianità costruita mediaticamente nel momento stesso che tale “virtù” viene smentita dal capo delle operazioni del raddrizzamento che a suggello del successo fa sventolare la bandiera del SudAfrica dalla cabina di regia sul relitto della Concordia. Non ci sono parole, credetemi, non ci sono parole!

7- Sottolineo il fatto che con il progetto Brevettato Lazzarotto–Piacci-Raggi, la nave Costa Concordia si sarebbe potuta recuperare in tempi brevi proprio per il fatto che la preparazione di tutte le operazioni si sarebbe potuta realizzare in appena tre mesi dal naufragio (contro i 15 occorsi alla Titan-Micoperi), ma soprattutto che la nave sarebbe stata riportata al galleggiamento (qualunque fossero state le condizioni meteorologiche) in appena cinque mesi, proprio per la semplicità del progetto stesso e per la piena disponibilità delle attrezzature esistenti pienamente disponibili in Italia, offrendo al contempo tanto lavoro e successo alle professionalità ed alle imprese italiane ed alla stessa economia nostrana, che invece oggi “ringhia e si arrabatta” ( tale realtà è sotto gli occhi di tutti), solo allo scopo di poter disintegrare il relitto della Costa Concordia in una faida senza precedenti che da Genova a Piombino, da Civitavecchia a Palermo, esalta le sole capacità demolitrici di sfascio-ferrovecchi-stracciarolesche nostrane, per un relitto forse già destinato ad essere smaltito in Turchia o in India, dove la normativa sulla dismissioni dei natanti è decisamente meno restrittiva che nei porti italiani ed europei. Cosa aggiungere oltre? Forse il fatto che altre decine di milioni di euro sono già stati stanziati per il porto di Piombino che forse non vedrà mai la nave?

8- Proprio per il fatto che il recupero della Costa concordia, secondo il progetto di Brevetto Lazzarotto-Piacci-Raggi avrebbe trovato la sua realizzazione in tempi brevi e che quindi la nave avrebbe sofferto meno il deterioramento dell’ambiente marino, l’idea cardine del progetto verteva – e verte tuttora- sul fatto di trasformare il relitto, previo il suo totale ricondizionamento, nel più grande museo itinerante del mondo proprio nell’anniversario del centenario dell’affondamento del Titanic a memoria della tante vittime umane in mare di tutti i tempi, ivi incluse ovviamente le 30/32 della Costa Concordia (vedi specifiche nel video). Nessuno, oltre il nostro gruppo, ha mai neppure immaginato una super-idea del genere. Un’idea che continuiamo a sostenere ancora con maggiore enfasi soprattutto dopo avere visionato da vicino lo stato danneggiato della fiancata di dritta della nave, quella su cui si è scaricato tutto il peso della nave durante il suo parziale inabissamento.

9- Il consorzio Titan-Micoperi, sta di fatto portando avanti il progetto di recupero della Costa Concordia, ma gli sforzi posti in essere per tale realizzazione, oltre ad un budget finanziario pressoché illimitato (almeno per il momento) che comunque a lungo termine dovrà essere onorato con chissà quali capitali (pubblici??) e la complessa macchina organizzativa già rivista e corretta decine di volte anche e soprattutto per le indicazioni fornite dal nostro gruppo Lazzarotto-Piacci-Raggi, ne decretano la farraginosità gratuita del progetto stesso se comparato con quello di cui al brevetto Lazzarotto-Piacci-Raggi che è bene ricordare era ed è diretto alla salvaguardia dello stato dei luoghi ed al recupero integrale del natante e non alla sua squallida e desolante alienazione dai mari di tutto il mondo!
Grazie per la cortese attenzione e per il sostegno sempre gradito alla vera professionalità italiana che mai nessun piccolo burocrate o misero intrallazzatore di finanze potrà mai offuscare in virtù di effimeri successi ottenuti a scapito di una sana coerenza e di una innata lealtà sia sul piano morale che professionale.