Il 12 e 13 aprile si è svolta al Giglio, come da programma apparso in precedenza, una importante 2 giorni organizzata dalla Regione Toscana, con la fattiva collaborazione e presenza del Comune di Isola del Giglio, avente per tema la sicurezza della navigazione.
L' evento, a cui ho avuto il piacere di partecipare come spettatore è stato tra quelli che vanno annoverati tra le cose importanti, sia per i temi trattati, che per la qualità e quantità dei relatori ed ospiti intervenuti. Dopo la spiegazione delle operazioni fatte (e ancora in corso) sulla Concordia, è stato affrontato il tema più generale della sicurezza della navigazione.
Alternandosi relatori di diversi settori, da quelli strettamente tecnici a quelli più amministrativi e politici, si è avuto un quadro netto e chiaro sia sulla situazione normativa attuale, ma soprattutto sulle problematiche in corso, sui possibili percorsi da affrontare per la soluzione e più in generale sul sistema di iniziative che è possibile, e aggiungerei necessario, intraprendere per organizzare il traffico marittimo, al fine di prevenire (il più possibile) gli incidenti e rendere meglio compatibili le attività economiche che dipendono dal mare stesso. Nessuna di queste, si è detto, deve mettere a rischio le altre. Del resto la descrizione del panorama di incidenti e/o attività illecite che avvengono ogni anno nel Mediterraneo è stata drammaticamente eclatante, come del resto è stato rendicontato come rilevantissimo il traffico marittimo afferente al trasporto di petrolio, sempre nello stesso mare.
E' stata messa in luce anche la difficoltà di applicazione reale del neo decreto sulle cosiddette rotte sicure, anche perché riguarda solo una parte del territorio (quello delle aree protette) e quindi lascia scoperte numerose zone di mare. E' stato chiesto di migliorarlo e di renderlo più completo e stringente. Su questo si è espresso in modo netto anche il Sindaco del Giglio.
La Regione ha detto in modo chiaro che si dovrà andare verso un sistema più stringente di monitoraggio attivo del traffico marittimo in modo da controllare più strettamente le rotte e rendere meno discrezionale ogni variazione, ovvero renderla possibile se veramente necessaria; allo stesso modo il Governatore Rossi ha delineato un percorso per il miglioramento della protezione del santuario dei cetacei (la vasta zona di mare compresa tra la parte sud dell' arcipelago toscano, la Corsica, la Liguria e la Toscana) e più in generale la volontà di proteggere l' ambiente e di conseguenza tutte le forme di economia che dipendono strettamente dall' ambiente, come ad esempio l' economia turistica, ma non solo. La dimensione del percorso dovrà essere necessariamente di taglio europeo perché le normative dovranno essere rispettate e condivise da tutti gli Stati membri per i molteplici motivi che si possono facilmente immaginare.
Insomma, l' aumento del livello di sicurezza dovrà necessariamente essere una unione di più attività correlate e compatibili tra loro: attività di governo, attività normativa, attività tecnica e attività di tutela e non certo la sola specializzazione ad affrontare stati di emergenza puntuale.
Su questo tutti sono stati in completo accordo e l' appuntamento, come proposto dal Governatore Rossi, diventerà annuale proprio per fare il punto sui progressi in atto.
E' difficile riassumere in poche parole il significato, denso, delle relazioni che si sono susseguite, ma dal tutto se ne è colto un senso netto e chiaro ed una volontà comune e trasversale di andare verso una direzione ben precisa.
L' altro elemento chiaro è che quanto è accaduto all' isola del Giglio è diventato un caso di studio internazionale da tutti i punti di vista, sia per i lati riguardanti le attività di soccorso e recupero, ma anche per il sistema di protezione civile che si è attivato e per quello che sarà, ovviamente, il momento del recupero del relitto. Il caso è diventato anche un punto di riflessione per le possibili variazioni di normative di sicurezza navale in senso stretto; modifiche che se effettuate avranno effetti su scala mondiale.
L' allestimento dell' evento è stato impeccabile, nel magnifico scenario della Rocca; nella sala dedicata alla riunione sono state allestite addirittura due cabine per la traduzione simultanea delle relazioni, a favore degli ospiti stranieri, mentre nelle sale ai piani superiori è stata predisposta da una parte una sala stampa e dall' altra, lungo il percorso mineralogico, un momento conviviale di degustazione, che ha permesso agli intervenuti di apprezzare a pieno l' ospitalità locale.
La speranza, profonda da parte mia, è che ad un evento così drammatico possa corrispondere una reazione altrettanto forte, che non sia dettata solo da uno stato emozionale, ma che sia invece frutto di una precisa presa di coscienza. Coscienza che dovremo saper fare scelte importanti, nel futuro che arriverà, per essere in grado di lasciare ai nostri figli la stessa isola che abbiamo, noi, preso in prestito dai nostri padri. Io, questa responsabilità, me la sento addosso come un macigno.
Stefano Feri
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