È stato il ministro Sandro Bondi a comunicare la decisione dopo aver letto l'intervista rilasciata ieri al ''Tirren'' da Gianfranco Fini: ''Accolgo con favore l'appello del presidente della Camera per riportare la statua del Cristo delle Scole, indegnamente mutilata, al suo antico splendore attraverso un accurato e immediato restauro, perché torni mèta dei devoti amanti delle profondità marine''.
Per il Cristo dei sommozzatori, dunque, si avvicina il momento della rinascita. Decisivo è stato l'intervento di Fini che ieri aveva espresso al ''Tirreno'' sdegno e dispiacere: ''Sono pronto a impegnarmi in tutti i modi per il restauro del Cristo delle Scole indegnamente mutilato, anche contribuendo in prima persona alle spese necessarie'', aveva dichiarato prenotandosi anche a far parte del gruppo di sommozzatori che, a restauro ultimato, riporterà la statua nelle limpide acque dell'Isola del Giglio.
Allo sdegno per l'incomprensibile gesto vandalico, si è aggiunto per Fini anche un profondo dispiacere personale. E non solo per aver fatto parte, otto anni fa, della squadra di sommozzatori che aveva posato la statua sul fondo del mare; ma perché qualunque subacqueo si immerga al Giglio - e Fini lo fa tutte le volte che può - rivolge idealmente un pensiero al Cristo protettore dei subacquei.
''Mi faccio carico di ogni passo utile nei confronti delle istituzioni'', aveva aggiunto Fini, ''a cominciare dal ministero dei Beni culturali, perché il restauro avvenga rapidamente e nel migliore dei modi''. E Bondi, letto il ''Tirreno'', ha accolto la richiesta.

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