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Da gigliese non "autoctono" non condivido l'uccisione dei mufloni
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Sono arrivato, da Firenze, al Giglio nel 1972 e nel 1975 ho sposato a Giglio Castello, Margherita, figlia della "Ciana" e di Elfio, sorella di Scipione, Aida e dell'indimenticabile Camorro.

Ho un rispetto profondo di questo luogo e ne ammiro continuamente le bellezze che dispensa ovunque tu rivolga lo sguardo.

Ho sempre avuto ammirazione per la tenuta Baldacci nella quale tanti anni fa trascorsi una Pasquetta con gli amici di sempre, ammirandone nell'occasione la perfetta organizzazione per l'allevamento dei Mufloni, che raramente però sono riuscito a vedere, accontentandomi di ammirare il "monumento" visibile oltrepassando  in barca le "saline" verso la cala dell'allume e viceversa.

Una delle poche volte che sono riuscito a vederli é stato in occasione di un'uscita a totanare con mio figlio Alessio. Sui ripidi pendii del Mezzofranco ne individuammo un paio, immobili, alteri. Sembravano vigilare quei luoghi, in quel periodo poco disturbati dal passaggio di barche.

Un'immagine stupenda.

So che in passato questi animali hanno danneggiato delle colture di agricoltori, viticoltori locali che non hanno ricevuto indennizzi di alcun genere e ciononostante sono quest'ultimi che ora stanno ergendosi a paladini in difesa di questi splendidi animali.

Non c'è un controsenso in tutto ciò? Quali interessi si stanno perseguendo nel volere sterminare questi animali?

Qualche tempo fa mi ha rattristato (indignato!) vedere sparare dalla strada panoramica che porta al Capel Rosso, a queste creature che passavano dalla Cala di Pietrabona, al Serrone fino all'Altura.

Da Gigliese trapiantato quindi non autoctono, non condivido ciò che si sta facendo.