Da sportelli dell'acqua a quadri d'autore

Uno scorcio di Fiesole, dipinto su uno sportello del gas. Decine di istantanee che decorano e abbelliscono le strade della città etrusca. Opera di Francesco Lorenzini fiesolano doc, un tempo imprenditore e ora artista quasi per caso.

sportelli lorenzini fiesole isola del giglio castello giglionewsTutto comincia una mattina del 2007 all’isola del Giglio. Lorenzini ha una piccola casa dove gli sportelli della luce e dell’acqua sono ormai sciupati dal tempo. «Mi venne in mente di restaurarli – racconta – dipingendoci sopra lo scorcio di uno dei vicoli. Da quel momento si sparse la voce e furono in diversi a venirmi a chiedere di fare lo stesso davanti a casa loro. È stato così che al Giglio di quei dipinti ne avrò fatti ma almeno una quarantina».

Dopo qualche tempo alcuni amici di Fiesole lo vanno a trovare nella piccola isola. «Vedendo quello che avevo fatto e anche la positiva accoglienza della gente dell’isola, furono contagiati anche loro da questo tipo di decorazione. Insistettero così tanto perché facessi lo stesso anche a casa loro, che non ebbi pace finché non li accontentai. Lo feci comunque con piacere, dipingendo gli sportelli del gas accanto alla loro porta d’ingresso».

Francesco non si considera un pittore di professione ma la passione c’è tutta. «Nella mia vita ho fatto l’imprenditore edile – racconta – ora sono in pensione. Al massimo ho dipinto qualche acquerello ma non di più. Questa nuova attività per me è uno svago e un divertimento, niente di più. L’ho ribattezzata ‘sportellares’ tanto per distinguerla dai murales, ma ripeto è solo un hobby».

A Fiesole gli sportelli «artistici» del gas e di altre utenze domestiche, dipinti da Lorenzini sono circa una settantina, assicura l’autore. La gente lo ferma per strada «buongiorno maestro, quando vieni anche a casa nostra?». Sono molti i turisti che osservano con curiosità la «cartolina» dipinta per strada, accanto ad un portone della via principale o uno dei cancelli delle strade più silenziose e suggestive della città etrusca.

I soggetti ritratti? La maggior parte sono scorci del paesaggio che si vede da quel punto. Francesco vedo quello che c’è intorno e dipinge. Scorci, panorami, mura toscane: anche il campanile del duomo di Fiesole al tramonto. È questa una delle opere cui Lorenzini è particolarmente fiero, che prende ben due sportelli accanto ad un cancello. Se ne trovano dappertutto a Fiesole, dal centro storico, alla zona delle mura etrusche, alla stretta via Verdi da cui si vede un panorama mozzafiato di Firenze a 180 gradi.

Tempo di esecuzione? Un paio di giorni al massimo. Dipinge con tranquillità tra la gente: c’è chi si ferma con curiosità e approvazione. Chi tira diritto fingendo indifferenza. La domanda è d’obbligo: ma in Comune non gli hanno mai detto niente? Ci sono state obiezioni? «Al Giglio fecero una riunione del comitato di Castello – ribatte con un sorriso – approvando il mio operato. Qui a Fiesole sono ormai diversi anni che faccio questi dipinti e nessuno mi ha mai detto niente. Se vale il principio del ‘chi tace acconsente, varrà anche in questo caso».

E intanto le richieste aumentano. In molti si ritroveranno con lui sabato 1 giugno alle 11.30 presso lo Studio Latini in via Portigiani a Fiesole per vedere la raccolta fotografica di tutte le sue opere. Ci saranno  anche gli amici che gli hanno chiesto di dipingere una tegola o un embrice di terracotta. Francesco non si tira indietro e li accontenta. Compatibilmente però con il tempo che gli porta via l’altra sua grande passione: il jazz. Suona spesso con gli amici del «Florence Old Jazz Band», un complesso che si esibisce con l’allegria stile New Orleans dovunque ci sia voglia di buonumore. E gli applausi, anche in questo caso, non mancano mai.