Si racconta che tanti anni fa a Giglio Castello (quando Giglio era Giglio) c’era un contadino analfabeta. Questi, trovato un giornale, per darsi un tono si sedette in un vicolo e cominciò a far finta di leggerlo. Di lì a poco passò Loredano Baffigi (soprannominato Chèle), una delle poche persone istruite dell’epoca che, accortosi che il contadino faceva finta di leggere (anche perché teneva il giornale alla rovescia) gli chiese divertito: “Che dice il giornale? Che c’è di nuovo?”. Al che il contadino, con aria distaccata, rispose: “Niente di importante, i soliti pettegolezzi!”.
Questo simpatico aneddoto viene ancora oggi talvolta raccontato per far vedere come si possa millantare capacità e poteri che non si hanno, anche quando si hanno interlocutori arguti e intelligenti, come era il vecchio Chèle.
Specificando che ogni eventuale riferimento a persone o fatti recenti potrebbe anche essere non puramente casuale, viene spontaneo invitare il consigliere Gabriello Galli a ponderare certi atteggiamenti con il consueto umorismo dissacrante che lo contraddistingue e a non arrabbiarsi più di tanto.
SIBILOT
Dedicato al Consigliere comunale Gabriello Galli
Autore: Sibilot
12 Commenti
Per quello che può contare il mio commento ..... E mi pare di averlo già postato precedentemente... NON PERMETTEREI MAI A NESSUNO DI POSTARE COMMENTI SENZA QUALIFICARSI CON NOME E COGNOME !!
Ripetiamo Loris che tutti i discorsi fatti valgono SOLO per i messaggi anonimi sui quali vengono consentiti commenti anonimi.
Per tutti i messaggi firmati resta valido il metodo di commento tramite registrazione.
Allora tutti quelli che si sono registrati con nome e cognome email hanno sbagliato! Potevate dirci che si poteva usare uno pseudonimo almeno eravamo tutti felici e contenti........cmq anche se SOLO VOI conoscete quello che ha scritto l'articolo NON E' GIUSTO CHE LO PUBBLICHIATE!!!!!!
Giustamente Armando dice pseudonimo ma il nome DEVE ESSERE SCRITTO!!!!!
REPETITA IUVANT.
Fu a suo tempo già spiegato che quando uno riveste più di un ruolo all'interno di una collettività, è opportuno che firmi i suoi interventi pubblici specificando a che titolo parla. Lo pseudonimo, non l'anonimato, serve in questi casi a specificare il carattere di satira politica dell'intervento. Fu pure riportato l'esempio, proprio sulle pagine di questo sito, che quando Bettino Craxi era capo del governo, firmava i suoi articoli sulla stampa con lo pseudonimo di Ghino di Tacco per sottolineare che parlava a titolo personale.
E' opportuno inoltre ricordare ancora una volta che chi, in un sistema democratico, decide di ricoprire incarichi politici deve essere disposto ad accettare critiche anche in forma satirica.
Armando Schiaffino
Ciao Loris,
l'abbiamo già spiegato ma lo rifacciamo.
Quando arriva un testo anonimo (come quello di Sibilot in questo caso), la Redazione valuta se i contenuti sono pubblicabili o meno.
Una volta che si stabilisce la pubblicabilità ci sembra logico accettare anche i commenti anonimi.
E' chiaro però che sia i testi che i commenti anonimi devono arrivare vie e-mail firmati con la richiesta di anonimato.
Se vuoi pubblicare qualcosa in forma anonima basta inviarci una mail e noi valuteremo, consentendo tutti le pagine di commenti anonimi che vuoi!
Ripetiamo che tutti i giornali, su determinati argomenti, consentono la pubblicazione tramite pseudonimi e lasciano i commenti aperti con seri rischi di querela!
Il polpo coce nel su brodo!!!!!!!
Meglio fermarsi qua...condivido quello che dice Rosa Galli e aggiungo per la Redazione CHE NON E' REGOLARE PUBBLICARE COOMENTI ANONIMI......Se volete fare una cosa giusta fate una pagina dedicata a commenti anonimi!!!!!!Allora si che c'è da leggere giornate e giornate!!!!!!!!MA NON LO FATE!!!!!!
stupefacente come ognuno voglia cercare per forza l'offesa o il male, solo perchè la persona che scrive non è nelle loro grazie, oggi si ergono a difensori perchè leggono tra le righe un'offesa al povero contadino ignorante.
oppure difensori della famiglia stessa, abbiamo anche i difensori dagli stati uniti addirittura.
è proprio vero ...................................................................................... sarei troppo offensiva.
franca melis
Caro Sibilot....è molto educativo e rassicurante sentire che ciò che al signor Galli è sembrato alquanto inopportuno x lei invece rappresenta la normalità....forse perchè di questi periodi,tutto và come deve andare e tutto oramai è normalità.mi permetta però di dirle caro Sibilot che l'esempio da lei citato non ci azzecca x niente ,come il fatto di non firmarsi con il suo nome.PS sono la cugina del consigliere Galli questo x evitare commentucci anche se penso che lei già lo sapeva
Mi permetta, Sibilot, ma non trovo il suo aneddoto adatto al paragone perché mette completamente in cattiva luce il povero, analfabeta gigliese. Nei tempi in cui è inserita la storiella, la scuola elementare arrivava sino alla III e una buona parte della popolazione sapeva leggere e far di conto. Tra la gente del Castello aleggiava uno spirito forbito e fortemente sarcastico – quasi burlesco - anche se poi, nella scrittura (lettere scritte ai figli in guerra o ai parenti nelle lontane americhe) omettevano “acche o apostrofi”.
Per me, l’uomo col giornale capovolto non millantava né sfoggiava atteggiamenti superbi: (come nei deprimenti moderni pensieri) ha invece avuto la prontezza della risposta non umiliante per lui sapendo che il grande Chéle ci avrebbe riso senza deriderlo.
Mio nonno materno, Stefano, detto Barroccio, un giorno che l’ingegnere della miniera gli chiese se avesse dato la cartata di carrube da mangiare all’asino, così rispose:
“ha mangiato e bevuto e guardi come se ne sta soddisfatto a leggere il giornale.”
Palma di Barroccio
A Angelo Ceccolieri,
ognuno, come già detto più volte, è padrone di firmarsi con gli pseudonimi che vuole. Se però il lavoro e la fatica di scrivere dovessero rientrare in una eventuale attività a pagamento, potrebbe non essere opportuno, né dovrebbe essere consentito, l’uso dello pseudonimo da parte di agiografi pagati a spese del contribuente.
Alighiero Duranti
Noi degli Stati Uniti rispettiamo sia i contadini (esecrazione di Sibilot) che i custodi (esecrazione di Finocchiaro).
Gente di valore locale e di alta cultura ambientale (ammirazione dei Gigliesi).
Aneddoto x Aneddoto: Il potere logora chi non ce l’ha? (cnfr Andreotti)
:oops:
Il parallelo col contadino potrebbe anche starci, del resto è stato lo stesso “puramente e casualmente riferito” a definirsi tale allorquando invece, improvvidi cronisti di tutto il mondo, vollero definirlo “ineguagliabile lupo di mare” per l’eroiche gesta di una notte di Gennaio. Un contadino del 2013 che, per leziosità, si diletta a sfogliare quotidiani o navigare il web nei momenti più leggeri della propria giornata!
E’ l’altro parallelo che fortemente stride: difficile scorgere, povero Chèle, chi sia l’interlocutore arguto ed intelligente del contadino dei giorni nostri! Non certo il “dissacrante umorista” (?!? :eek: ) ma neanche il “saccente sobillatore” che pecca sempre, ahilui, di falsa modestia rischiando di cadere da quel piedistallo su cui piccinamente vorrebbe ogni volta ergersi per impartire lezioni da sciamano!