Gentile redazione,
leggendo qua e là sui quotidiani nazionali spesso, ponendo uno sguardo fuori dai temi classici della politica (anche se tutto è politica), s’incrociano argomentazioni perspicaci che suscitano profonde riflessioni su quanto accade intorno a noi. Per questa ragione, ho trovato particolarmente curioso ciò che ha scritto uno studioso della fisica dell’Università di Camerino, pertinente certamente più di me a sciorinare osservazioni in merito a questo stranissimo mondo ambientalista. Quello fondamentalista ovviamente, non quello vero!
E’ una “lettera al Direttore” abbastanza provocante ma densa di verità inconfutabili che invito a leggere per capire se nel lettore s’ingenera la stessa curiosità e le stesse impressioni che ho avuto io. Ogni mio commento è, in questo caso, un’offesa all’intelligenza dei lettori.
“Sono verdi, ma non restano mai al verde
del ProfessorMarco Zoli, Dipartimento di Fisica Quantistica, Università di Camerino
Gentile Direttore,
le scrivo in merito ad una questione di «buona pratica e metodologia» ambientalista. Considerata l'importanza via via crescente dei temi ambientali, spero che queste righe possano interessarla. Esiste un'associazione, Legambiente, nota per conferire premi e stilare classifiche su di una miriade di temi di carattere ambientale. Si va dal «Premio Ecosistema Bambino» al «Premio Innovazione Amica dell'Ambiente», dal «Premio Cinemambiente» al «Premio al Comune Riciclone», dalla «Classifica sugli Ecosistemi Urbani» alla «Classifica delle Spiagge Blu» e così via... nei prossimi giorni partirà la «campagna Kyoto anch'io» che Legambiente organizza in collaborazione con Edison per premiare la scuola più eco-efficiente. Potrebbe sembrare bizzarro che sia proprio Edison, il cui core business è dato dal metano, a lanciare campagne in nome del Protocollo di Kyoto. Il metano infatti è un potente gas ad effetto serra e, dalla sua combustione, si liberano ingenti quantità di diossido di carbonio. Mentre però, per Edison, si tratta di una normale azione di marketing aziendale, diventa invece più complicato (e interessante) spiegare perché un'associazione ambientalista abbia bisogno di Edison per promuovere campagne di efficienza energetica. Diciamo che questo è consistente con la «politica di vicinanza alle aziende» tipica dell'associazione. Non è poi un caso se, tra le inserzioni pubblicitarie che riempiono le pagine del mensile LaNuovaEcologia, troviamo persino quella di Eni nota per la sua lunga pratica ambientalista. La verità è che tale associazione, nata oltre vent'anni fa, sulla base dei valori dell'ambientalismo scientifico si è poi trasformata de facto in formazione filo partitica con buona pace dei formali (e troppi) proclami di autonomia ripetuti nei suoi recenti congressi. Ultimamente Legambiente è diventata verde foglia di fico del Partito Democratico. Senza dar giudizi in proposito, noto che ciò sta creando non poco malumore tra tanti bravi e onesti ambientalisti che ancora operano nella base dell'associazione. Peraltro le grandi questioni ambientali sono assenti dalla presente campagna elettorale, tanto banale quanto provinciale. I capi di Legambiente cercano comprensibilmente di posizionarsi nelle liste per garantirsi un buon stipendio e non vogliono disturbare il loro astuto leader con....spinose questioni da ambientalisti! È comunque un fatto che i nomi storici dell'ambientalismo scientifico, se ancora in vita, non si occupano più delle vicende quotidiane di Legambiente mentre il personale che, in concreto, ne gestisce le varie iniziative, sembra troppo spesso sprovvisto di conoscenze scientifiche, anche delle più semplici. Credo sarebbe opportuno spiegare perché il Protocollo di Kyoto sta fallendo e sarebbe bello capire in dettaglio perché Legambiente collabora sempre così strettamente con industrie tanto danarose quanto generose.
Marco Zoli - Dip. Fisica – Unicam”
Per una migliore comprensione del nostro modo di interpretare l’ambiente: “Diffidiamo delle ideologie ambientaliste ma crediamo fermamente nei principi apolitici di sostegno della tutela dell’ambiente”.
DIFFIDIAMO DELLE IDEOLOGIE AMBIENTALISTE
Autore: di Sergio Ortelli, Consigliere Comunale
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