Dopo quasi 3 anni la Micoperi 61 lascia l'isola
Era il 13 Giugno del 2012 quando quella "strana piattaforma con le zampe" arrivò sull'isola, prima grande struttura in un progetto ingegneristico di rimozione del relitto Costa Concordia di cui ancora non conoscevamo bene i dettagli, base operativa delle operazioni che hanno impegnato migliaia di lavoratori e progettisti.
E' curioso leggere ora il nostro articolo di quei giorni ma soprattutto i commenti scettici dei nostri lettori. Con un atteggiamento tipico degli italiani ed uno scetticismo ormai congenito, nessuno allora avrebbe scommesso un centesimo su quel mastodontico progetto di rimozione.
Eppure quei pazzi di ingegneri, tecnici ed operai ce l'hanno fatta, ce l'ha fatta quel sistema-Italia che molto spesso ama più piangersi addosso piuttosto che dare fondo alle proprie potenzialità.
E così oggi, mentre la Micoperi 61 ha lasciato l'isola tra i suoni delle sirene e gli sguardi vigili dei gigliesi, la gioia di rivedere la "nostra" cala del Lazzaretto finalmente "libera" ha amplificato in maniera prepotente il desiderio di ribadire un GRAZIE immenso a tutti coloro che, ognuno per la propria competenza, hanno contribuito alla realizzazione di un'opera che rimarrà nella storia dell'ingegneria.
Grazie alle foto di Modesti, Pretti ed un nostro breve video, vi raccontiamo per immagini i momenti della partenza.
Grandi manovre in atto. Il Punta Penna dopo avere portato a Ortona la Micoperi 61 è tornato stamane al Giglio con credo un pontone Micourier: in vista la rimozione della prima piattaforma? (una di quelle piccole?). Anche Snipe dalla rada di S.Stefano si è spostato al Giglio, forse per spostare la Micoperi 30.
FILASTROCCA Micoperi, Micoperi, si sta meglio oggi d’ieri e, ad essere sinceri, meglio ancor dell’altro ieri, ch’era tutto un soprassalto pei rumor da maniscalco, che assordavano il turista, aspirante a bella vista tra la quiete dolce e rara, affacciato a Gabbianara. Or che un “ponte” se n’è andato, pur se un altro n’è restato, se ancor monta la “canea” per la sorte “trista” e rea di chi affitta, d’anno in anno, ben contando in un guadagno, mentr’è solo “scappa e fuggi”, senza soste e senza “induggi”, c’è speranza che, alla fine, da qual pelago sublime, fugga l’altro “mal pontone” per salvare la “stagione”. Basterebbe che il Comune, ritrovasse un po’ di lume e ordinasse un bell’assalto a quel resto di cantiere che, facendo il suo mestiere, or s’accinge, da contratto, tutto il resto “catafratto”, dopo aver “bonificato” il fondale assai inquinato, nel rispetto delle norme, a “sfasciar” le piattaforme, quale scempio “criminale”, per non dir sesquipedale, tra rumori senza eguale.
Finalmente in uno splendida giornata estiva, l'sola del Giglio torna a donare meravigliosi orizzonti originali.
Rubo, per amplificarle, le parole della redazione che esprimere la gioia di rivedere la “nostra” cala del Lazzaretto finalmente “libera”, e mi unisco agli sguardi vigili dei gigliesi, ma senza rimpianti !!! Ora sarà accessibile la cala del Lazzaretto e .......... la cala di Mezzo ???