A distanza di quasi sei mesi dal naufragio della Costa Concordia dal quale si salvarono tuffandosi in mare, una coppia di coniugi canadesi è tornata al Giglio per rivedere la nave incagliata davanti al porto, il luogo che raggiunsero a nuoto, ovvero la punta della Gabbianara, ma soprattutto per incontrare di nuovo la popolazione dell’isola che li aveva aiutati e ringraziarla (VISUALIZZA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO). Sono Laurence ed Andrea Davis, 60 anni lui, 52 lei, di Calgary.

«Il dolore che abbiamo visto è indimenticabile e il dispiacere nei nostri cuori ineluttabile, ma ogni giorno porta sempre più gratitudine e amore e sempre meno devastazione e rabbia», hanno detto i due coniugi nel corso di un incontro con i gigliesi con i quali in questi mesi non hanno mai perso i contatti tramite Facebook. L’Isola, ha spiegato il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, ha inoltre «voluto accogliere i due ospiti con un pranzo in piazza nel quale le donne hanno cucinato i piatti della nostra tradizione». Ricordando poi la notte del naufragio, avvenuto il 13 gennaio scorso, Andrea ha augurato a Francesco Schettino «che abbia quel che si merita e gli auguro salute, di cuore». C’è stato anche un minuto di silenzio per le 32 persone che hanno perso la vita nel disastro della Concordia.

I Davis, appena giunti all’isola dopo il naufragio furono ospitati nella locale scuola che servì da ricovero per i passeggeri della Costa Concordia. «Laurence e io - ha detto ancora Andrea nell’incontro con i gigliesi - vorremmo estendervi la nostra gratitudine e ringraziare ognuno di voi in qualunque maniera abbiate preso parte al nostro viaggio verso la terraferma e la riunificazione con i nostri figli, nipoti, famiglia e amici». Il Comune del Giglio spiega che l’ambasciata del Canada a Roma farà giungere al Giglio, per gratitudine, anche una bandiera. «È stato un incontro molto commovente - il commento del sindaco dell’Isola Sergio Ortelli- per la sensibilità che le persone del posto provano al racconto di quei momenti e per le espressioni di gratitudine che vengono rivolte ai gigliesi».