Gentile redazione,
oggi ho letto la nuova perimetrazione dell'AMP intorno all'isola del Giglio ed un profondo sconforto mi ha  pervaso. Sono un pescatore in apnea e, durante tutto l'anno, vengo sulla vostra bellissima isola per praticare questa meravigliosa disciplina. Il più delle volte prendo il traghetto e sbarcato sull'isola mi reco alle meravigliose Scole o, se il mare su quel versante è agitato, vado al Campese con la corriera, per poi immergermi ai Pignocchi, ma il più delle volte non riesco a catturare neanche un pesce. Le profondità  a cui solitamente si opera nelle acque del Giglio per avere qualche possibilità di cattura, vanno dai circa 20mt di profondità in giù (23mt , 25mt, etc...). La pesca subacquea si pratica solo in apnea e scendere a 20 mt di profondità equivale a percorrere in discesa ed in risalita sette piani di un palazzo! Queste sono  quote accessibile a pochi e preparatissimi pescatotri in apnea. l'a cui vivono i pesci stanziali e "di passo" della vostra zona, vuoi per la loro furbizia, fatto sta che riuscire a catturare un pesce è veramente complicato. Vuoi per le profondità elevate,  vuoi per la  scaltrezza dei pesci,  riuscire a catturare una preda è veramente complicato. Nonostantre ciò, la limpidezza delle acque ed i meravigliosi fondali mi riportano sul vostro territorio ciclicamente e sempre insieme ad altri amici che praticano la pesca in apnea. In inverno, quando le grandi masse turistiche non sono più presenti sull'isola,  mi organizzo con alcuni amici e con la mia compagna, per trascorrere uno o più  week-end di pesca in apnea sulla vostra assolata isola. Spesso affittiamo le camere presso uno dei pochi Bed&Breakfast aperti d'inverno. Durante le immersioni apnea, poi, si cerca di prendere un paio di pesci per la cena, ma il più delle volte si esce dall'acqua senza nessuna cattura e recarsi a mangiare presso uno dei ristoranti aperti è d'obbligo. Inoltre, quando le forti mareggiate intorbidiscono (rendendo non praticabile) le coste dell'Italia Centrale, le vostre acque conservano sempre un certo grado di limpidezza, divenendo di fatto fra le poche accessibili a noi pescatori in apnea. In parole povere, il Giglio non potrà mai più essere meta di vacanze per noi pescatori in apnea...e non siamo pochi.
C'è una cosa, però, che mi rattrista ancora di più, anche se sembrerebbe impossibile. Leggendo il probabile documento che regola le attività di pesca nell'istituendo parco, noto che le attività vietate lungo il perimetro sono la pesca con turbosoffianti, lo strascico e l'utilizzo di cianciolli. Questo è veramente ottimo. I primi due mezzi di pesca intensivi, distruggono i fondali marini, arandoli e per di più senza selezionare le catture (se non dopo averli uccisi per èpoi essere ributati in mare morti). I cianciolli, invece, circondano interi branchi di pesce che, però, spesso e volentieri si riunisvcono perché in frega (periodo degli accoppiammneti). Si catturano tonnellate di pesci pieni di uova e di sperma. Il danno ecologico è enorme. Da quelle uova e da quel pesce sarebbero nati migliaia di pesciolini.
Mi lascia perplesso che la pesca in apnea sia vietata. Proprio come i metodi di pesca distruttivi e non selettivi di cui sopra. Di fatto questa è una equiparazione fra pesca industriale e pesca sportiva. Ed è assurdo. La pesca in apnea  ti permette di selezionare la preda, perché vedendola prima di catturarla, puoi decidere se portare a termine l'azione venatoria o meno. Per esempio, vedendo una spigola con il ventre rigonfio, capisci che è piena di uova e quindi non la catturi. La pesca in apnea ha la massima capacità di selezione. Nessun altro tipo di pesca, né sportiva né professionale può avere una selettività paragonabile, tantomeno simile. Neanche le forme di "piccola pesca" e di pesca sportiva con lenza, permesse dal regolamento della futura AMP. Va inoltre sottolineato come il pescatore in apnea possa catturare al più una preda per volta, avendo un attrezzo da pesca che permette solo la singola cattura (fucile arbalete e/o fucile oleopneumatico). La pesca sportiva con lenza utilizza lenze con al amssimo 3 ami per canna, per un massimo di 5 canne a pescatore .  La pesca con coffe può utilizzare, se inquadrata nella piccola pesca artigianale  anche 200 ami, per eventuali 200 catture. Nella pesca con reti da posta, non c'è limite di pesci catturabili, se non quello della superficie della rete. La piccola pesca artigianale  e la pesca sportiva con lenza si possono praticare per più ore di seguito e anche di notte. La pesca in apnea è vietata di notte e non è praticabile per molte ore perché la si pratica stando in acqua con un elevato dispendio energetico/termico, tale da rendere indispensabile uscire dall'acqua per mangiare e riscaldarsi.Inoltre l'azione di pesca della pesca in apnea è intermiettente erché la vera e propria azione predatoria si ha solo quando si scende verso il fondo e non quando si sta in superficie per recuperare l'ossigeno consumato durante l'immersione in apnea. Le reti e le lenze hanno un'azione continuativa, perché costantemente immerse in pesca se non per salpare le prede catturate.
Pongo dunque la seguente domanda al presidente dell'ente parco, Dott. Mario Tozzi:
in base a quali criteri siamo stati estromessi dall'AMP perché certamente la selettività non è uno di questi, così come non lo è la quantità di pescato (una rete preleva molto più pesce, così come anche le canne da pesca prelevano più pesce rispetto al pescatore in apnea).
Così come non può essere un criterio discriminante l'intensità ed il volume temporale dell'azione di pesca.

Distinti Saluti
Eduardo Marchese