La discussione con il sig. Tiberto mi appassiona, per toni e trasparenza di idee, per cui intendo apportare una ulteriore (e conclusiva per non annoiare troppo) considerazione.

Nel suo ultimo intervento infatti mi sono poste alcune domande a cui devo rispondere:
“E veniamo al Giglio. Ho seguito il vostro iter solo “da lontano”, proprio perché ritengo che l’unico parere che conti sia quello dei legittimi “proprietari”: il mare del Giglio è, prima di tutto, dei Gigliesi. Ma, mi corregga se sbaglio: è vero o no che la vostra (intesa come Giunta Brothel) disponibilità non era proprio del tutto condivisa dalla popolazione?”

La ringrazio per includermi “tra proprietari del mare”, ma non mi ritengo di possederlo, nemmeno in minima parte.
La domanda è un po' a trabocchetto in quanto non penso che in Italia vi sia una popolazione, a prescindere, favorevole alla istituzione di un' area protetta a casa propria, di posteggi a pagamento, di ZTL, come non  è favorevole all' apertura di una centrale nucleare, come non lo è all' apertura di una discarica. La stessa popolazione è però favorevole a tutte queste operazioni (di natura completamente diversa) quando le stesse interessano comuni diversi dal proprio. Penso che sia compito di un buon amministratore portare avanti le idee in cui crede e cercare di lottare per far ragionare la propria gente anche su tali temi, a maggior ragione se sono scomodi e se non pagano politicamente. Pensando al nostro territorio, in gran parte ancora “vergine”, oggi diamo per scontato che sulle zone più belle ed impervie non sia possibile costruirvi, ma all' epoca delle decisioni che furono prese per i piani strutturali vi furono aspre discussioni. Eppure oggi tutti saremmo contrari alle nuove edificazioni in tali luoghi.

In questo senso, la Giunta Brothel, coinvolta dal Ministero Ambiente, prima di vedersi proporre una AMP di completa matrice ministeriale, ha prodotto una propria progettualità consultando tutti quelli che sul territorio (e sono stati molti) hanno voluto collaborare, in un momento in cui il Ministero avrebbe varato l' AMP in poco tempo (prima della caduta del Governo Prodi). Quindi confermo l' impegno della Giunta Brothel sull' iter AMP e degli stessi gigliesi che hanno voluto contribuire alla creazione della proposta.

La necessità di lavorare ad un processo condiviso ci ha portato a riflettere sull' argomento ed a valutare che una AMP rappresenta anche un mare di opportunità, per cui abbiamo intrapreso un percorso, difficoltoso,  per cercare di fare passare un certo tipo di messaggio. E' vero ed ha ragione lei, tale messaggio ha attecchito solo su 1 gigliese su 3 (che non è poco rispetto alle guerre antiparco del passato) e comunque sono convinto (e anche lei lo è) che i rimanenti cittadini siano ormai sensibili ed attenti alla tematica della protezione del mare. Questo è da ritenersi un successo. Ora è compito delle persone come noi e di tutti quelli che operano a livello decisionale di trasformare le ansie in prerogative di opportunità, anche affinando i meccanismi delle leggi e coinvolgendo gli Enti Locali. Lei non sa (ma penso forse si) quanto piacere mi fa parlare oggi in questi termini e mettendosi all' interno di una certa logica, anziché vederla sempre da fuori e totalmente contraria; questo ulteriore passo non è casuale, ma frutto di impegno quotidiano nel dialogo con la gente, soprattutto in argomenti difficili come questo.

E’ vero o no che, a conti elettorali fatti, e nonostante la benedizione di una pioggia di vele e bandiere blu, la vostra disinvolta disponibilità è stata inequivocabilmente bocciata?
Non penso che si possa associare un premio come le 5 vele di Legambiente e TCI ( e non bandiere blu) assegnato alla Amministrazione Comunale che in determinati anni ha governato con indirizzi precisi, al fatto che la gente abbia più o meno votato una lista oppure un' altra; le assicuro che, localmente, i meccanismi sono stati altri. Che l' argomento Parco sia poco appagante elettoralmente non è una novità, ma che sia intelligente e corretto essere antiparco per prendere voti, questa è un' altra storia.

E’ vero o no che, di fronte alla vostra generosa offerta del classico dito, il Ministero ha replicato tentando di appropriarsi dell’altrettanto classico braccio? La zona A di cui parla, non era stata infatti esclusa dalla vostra proposta e forzatamente reintrodotta strafregandosene del vostro parere?
Non è del tutto corrispondente al vero ciò che cita in quanto, a livello di zone A, il Ministero ne ha introdotta una aggiuntiva a quella proposta da noi, ma non a chiusura integrale, ovvero ha introdotto una zona A con il solo divieto di prelievo, quindi fruibile (anche essa minimale). Il punto su cui non ci siamo trovati in accordo, perchè non previsto all' interno di nessuna AMP, è la pesca in apnea che noi avevamo proposto di poter fare, se pure in modo regolamentato. Per cui non direi che il Ministero si è “voluto prendere il braccio” ma piuttosto noi come Amministrazione abbiamo ritenuto di poter e dover portare avanti solo il progetto condiviso con la gente e niente altro, all' interno della politica ambientale che stavamo affrontando sul tavolo del Dicastero romano.

Infine, visto che siamo entrambi appassionati di mufloni, le dico che è vero, non ci è voluto molto per risolvere il problema, visto che dall' insediamento del Presidente Tozzi sono passati solo 2 anni, ma questo è stato il frutto di un lavoro svolto da molte persone ad iniziare proprio dallo stesso Tozzi, per cui la domanda dovrebbe forse porla a chi il problema non lo ha mai risolto. Ogni Ente, Comuni per primi, dovrebbero funzionare solo bene e senza difetti, ma non è così. Quando le cose funzionano è merito di chi vi si impegna, quando non funzionano, il più delle volte, non è colpa delle leggi, ma di responsabilità precise (e mi riferisco a quelle politico-amministrative).

Vogliamo pensare alle migliaia di pratiche che giacciono nei Comuni o alla miriade di questioni legali (ricorsi e procedimenti vari) in cui gli Enti Locali sono quotidianamente impegnati contro alcuni cittadini? 

Vogliamo pensare a tutte le situazioni di degrado generate proprio dagli stessi Comuni, permettendo speculazioni edilizie, gestendo discariche non controllate o altro?

Eppure per i Comuni non si richiede di cambiare legge.

La mia testimonianza, anche come Consigliere dell' Ente Parco è stata quella di apprezzare il serio e duro lavoro, che pochi conoscono, di tutto l' organico dell' Ente. Purtroppo L' Ente Parco viene spesso utilizzato dai Comuni come “parafulmine” per i problemi locali (Il Parco deve fare questo, il Parco deve fare quello etc etc) spessissimo scaricandovi sopra competenze non sue o semplicemente deviandoci le ire delle persone. Quando poi il Parco risolve un problema, allora il merito viene “traslato” sull' Amministrazione di turno. Questo non è corretto.

Quindi, per concludere, Le vorrei suggerire, visto che ha anche la delega ai rapporti con l' Ente Parco, di lavorare assieme a loro in modo propositivo perchè ciò è nell' interesse di tutti e se le cose non dovessero funzionare, anche Lei avrebbe la sua parte di responsabilità, come io ho avuto la mia.

PS: su tutte queste tematiche, pensi, ho addirittura scritto un libro, senza pretese si intende, ma mettendo il “pensiero” su quel salvagente. Se mi contatta per email, chiedendola ai gestori del sito, glie ne invio volentieri una copia.

Stefano Feri