Stando a quanto riportato dal WWF, articolo stampa di seguito riprodotto integralmente, sembra proprio che il Governo, nella riorganizzazione dei parchi, si muova al contrario di come ci è stato raccontato nel mese scorso dal nostro Sindaco.
Infatti, mentre ci veniva spiegato come fosse imminente la rivisitazione della 394 in chiave favorevole ai Comuni, il Governo pare che vari un Decreto che per motivi di bilancio riduce il numero dei consiglieri degli Enti Parco. Come ben riporta il WWF, nel nostro caso passano da 5 a 3 i consiglieri che rappresentano i Comuni, mentre rimane pressoché inalterato il numero di quelli nominati dallo Stato (viene diminuito di un unità il numero di quelli nominati dalle associazioni ambientaliste e di uno il numero di quelli nominati dal mondo accademico); in totale passano da 12 ad 8, ove il peso specifico delle comunità locali diminuisce non poco.
Se fosse confermato quanto riportato ed quindi approvato in via definitiva, lo Stato non farebbe altro che il contrario di quanto dettoci dal Sindaco Ortelli, ovvero diminuirebbe considerevolmente la voce dei Comuni dentro l’ Ente Parco.
Mi viene strano pensare al Consiglio dell’ Ente Parco appena nominato e già costretto a sciogliersi, con i nuovi consiglieri che non hanno nemmeno avuto il tempo di sedersi; abbiamo addirittura assistito a qualche consigliere che, in modo provocatorio, chiese al Presidente di dimettersi, mentre oggi è il suo Governo che rischia di dimetterlo d’ ufficio.
Se poi il numero totale dei consiglieri in capo ai Comuni passa da 5 a 3 ci sarà da divertirsi nel sapere quali saranno quelli che dovranno essere nuovamente ri-nominati, anche se penso che seguendo lo stesso criterio di prima, ne dovrebbe toccare uno per isola (Elba, Giglio e Capraia).
Ovvero, il “buco” si stringe e le scazzottate per entrarci aumenteranno, con vantaggi che non si comprende bene quali siano, anche perché i risparmi relativi al taglio di consiglieri che prendono quasi nulla è evidentemente solo un’ operazione di facciata.
Se non ho capito male poi, il Presidente, che è un organo diverso, rimarrebbe invece in carica in attesa della nomina del prossimo Direttivo, ovvero nel nostro caso, dovendo passare le elezioni regionali e quanto altro, avremo il Dott. Tozzi come Presidente Commissario per i prossimi 2 anni e mezzo. Su questo almeno non mi lamento!
Non c’è male come politica lungimirante e coerente con quanto viene quotidianamente raccontato sul territorio. Del resto lo abbiamo appena vissuto con la faccenda di Pianosa ove un Ministro dice, la mattina, che vuole riaprirci il carcere ed un altro Ministro, la sera, ci dice, fortunatamente per chi la pensa come il sottoscritto, che la cosa non s’ha da fare.
Da poco ci hanno detto, il Pdl e la Lega soprattutto, che sono impegnati nella rivisitazione della 394 a favore dei Comuni ed il primo atto ufficiale che viene approvato dal Governo dovrebbe essere un Decreto che ne ridimensiona fortemente la rappresentatività?
Speriamo che gli appelli al confronto fatti dal WWf, da Federparchi e da tutti i soggetti seri che sembrano essere gli unici ad avere a cuore la materia giungano a chi di dovere e che come il caso di Pianosa ci sia un ripensamento positivo sulla faccenda, anche sollecitato da quei sindaci e forze politiche che hanno promesso azioni esattamente contrarie a questa.
Altrimenti una soluzione potrebbe esserci: visto che tutto dipende da ragioni di bilancio, perché pagarli, i consiglieri, che già operano nelle mille difficoltà, svolgendo un prezioso ruolo a favore della collettività ? Facciamo in modo che siano loro a pagare per svolgere tale servizio, togliamoli sedie e tavoli (così risparmiamo pure quei soldi) e facciamoli fare i Consigli in piedi, al bar (così risparmiamo pure la luce e il riscaldamento); in questo modo lo Stato non solo non ci perde, ma addirittura ci guadagna!!!!
Siccome, però, questo è il Governo degli annunci e delle retromarce, vedremo cosa accadrà …
Segue intervento WWf e Federparchi. Allego link del Sole 24 ore che riporta l’ articolo e la tabella dei risparmi.
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/O2C/O2CBC.pdf
Stefano Feri, ex Consigliere Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano
WWF
Comunicato stampa
Consigli dei parchi a rischio
Un DPR in applicazione della cosiddetta “legge taglia enti” modifica l’assetto di tutti i consigli dei Parchi nazionali, ora a rischio scioglimento.
Un DPR in applicazione della cosiddetta “legge taglia enti” modifica l’assetto di tutti i consigli dei Parchi nazionali e probabilmente porterà ad un complessivo scioglimento di questi e a nuove nomine.
Pur escludendo la possibilità di sciogliere gli enti parco, la legge taglia enti non escludeva esplicitamente che questi potessero essere modificati per ottenere un risparmio economico. Il Governo ha proceduto in tal senso, prevedendo la riduzione di quattro membri per ciascun consiglio di ente parco e portando così il numero dei consiglieri dagli attuali 12 più il presidente a 8 più il presidente. Poiché i consigli sono imposti in modo da rappresentare varie componenti della società civile e delle comunità locali, il governo ha ridotto proporzionalmente i membri lasciando inalterato il meccanismo di rappresentanza previsto dalla legge quadro sulle aree protette. In particolare passano da 5 a 3 i consiglieri in rappresentanza degli enti locali, da 2 a 1 quelli in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, da 2 a 1 quelli in rappresentanza del mondo scientifico ed accademico. Rimangono invece inalterate la rappresentanze ministeriali in capo all’Ambiente (2) e Politiche Agricole (1).
Il WWF da tempo sostiene la necessità di una semplificazione degli enti parco e di un alleggerimento anche dei consigli. L’esperienza dimostra che in molti casi i parchi operano tramite la giunta esecutiva, composta da soli 5 membri, più che tramite i consigli, spesso faticosi non solo nella gestione ma anche nella convocazione.
Pur condividendo quindi l’obiettivo del Governo, il WWF esprime perplessità rispetto al metodo seguito. Modificare una legge nazionale che prevede complessi meccanismi di partecipazione e rappresentanza avrebbe dovuto implicare una serie di passaggi preventivi di condivisione che non ci sono stati. E’ vero che oggi il DPR di modifica della legge è previsto da una norma specifica e dovrà avere un passaggio obbligatorio nella conferenza Stato-Regioni, ma è altrettanto vero che la legge quadro sulle aree protette, che regolamenta il meccanismo consigliare dei parchi, è stata frutto di estenuanti confronti e mediazioni che hanno coinvolto non solo il Parlamento ma anche molti protagonisti del mondo dei parchi, degli enti locali e del mondo universitario.
Non convince infine lo scioglimento anticipato degli enti e, se questo verrà confermato, le conseguenti nuove nomine. In una situazione di rinnovo degli organi delle regioni, i cui pareri sono obbligatori al fine di qualsiasi nomina negli enti parco, il rischio che si corre è di rallentare il processo di gestione e pianificazione attualmente in corso. Inoltre, essendo il presidente dell’ente un organo diverso dal consiglio, nel caso questo mantenesse le proprie funzioni anche a consigli sciolti, si avrebbe un disallineamento delle nomine che potrebbe portare uno stesso presidente ad avere due consigli diversi o un consiglio ad avere due presidenti diversi, a seconda dell’incastro delle scadenze degli uni e degli altri.
Il WWF pertanto si riserva di presentare le proprie osservazioni non appena il testo del provvedimento sarà disponibile, auspicando che, essendo il risparmio economico di questa riforma assolutamente risibile (si consideri che il costo dei consigli direttivi dei parchi rappresenta lo 0,5% di quanto si spende in totale per il funzionamento dell’Area Protetta), possa prevalere una tempistica che non provochi strappi e che apra almeno in questa fase un meccanismo di consultazione e partecipazione.
La Federparchi sul riordino degli Enti Parco nazionali: discutere e modulare i criteri, evitare paralisi assurde, puntare ad una razionalizzazione vera
"Avevamo chiesto che la volontà di procedere ad un riordino degli Enti Parco nazionali si accompagnasse ad una volontà di confrontarsi con i Parchi stessi, con la loro associazione e con tutte le componenti interessate, per coinvolgerle in una efficace azione di rilancio del sistema. Ora apprendiamo – anche se il testo preparato ancora non si conosce – che tutto si ridurrebbe ad una diminuzione del numero dei membri dei Consigli direttivi. E di una diminuzione senza criteri flessibili, ma uguale per tutti i Parchi, per quelli di ottanta Comuni come per quelli di un Comune solo.”
Così il Presidente della Federparchi, Giampiero Sammuri, commenta la notizia del provvedimento che il Ministero dell’Ambiente ha predisposto per tener dietro ad una norma generale di contenimento della spesa degli Enti vigilati. “In realtà un contenimento di poche migliaia di euro” prosegue Sammuri, “che potrebbe portarsi dietro danni assai maggiori, dovuti a paralisi e contenziosi, se il provvedimento non metterà al riparo gli Enti da improvvidi e intempestivi scioglimenti degli organi e se esso non seguirà la via della concertazione, utile in ogni caso e soprattutto dovuta per il tipo di legge – la legge quadro 394 – che si intende modificare.” Per Federparchi, che sottolinea come sia sbagliato procedere ad interventi sui parchi senza confronto con la loro rappresentanza ("si potrebbe cambiare la legge sugli Enti locali senza consultare l'Anci?" afferma Sammuri) non è ancora troppo tardi per adottare una linea condivisa, che affronti i nodi veri che incidono sull’efficienza e sulla possibilità di modernizzare gli Enti Parco, nodi più volte segnalati dall’associazione e riassunti anche in proposte precise relative alla rappresentatività degli organi, allo snellimento dei controlli, all’organizzazione degli uffici, alla titolarità delle funzioni di vigilanza.
FERI INTERVIENE SUL DPR ''TAGLIA-ENTI''
Autore: di Stefano Feri, ex Consigliere del Parco
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