Gentile sig. Tiberto,
ho letto con piacere il suo intervento, per certi versi costruttivo ed istruttivo, ma anche Lei è caduto nell' errore dell' esagerazione che porta fuori tema il discorso.

Nel quadro delle AMP le uniche zone a chiusura integrale sono le zone A che costituiscono, come nel nostro caso (isola del Giglio), delle porzioni limitatissime di mare sulle quali tutti insieme possiamo decidere di renderle intoccabili per poterle vedere evolvere e mantenersi nel tempo, attivandoci anche gli studi del caso. L' intervento del Presidente era mirato alla volontà di non aprire le zone integrali proprio perchè sono nate con quello scopo, ma il contesto del restante 95% di una AMP rimane del tutto visitabile. Per Montecristo, Giannutri, Capraia, Pianosa e Gorgona non siamo difronte ad AMP ma a parchi marini suddivisi in zone 1 e 2 mediamente più restrittivi, appunto di una AMP articolata in 4 diverse zone.

Sulla opportunità o meno di aprire Montecristo non sta a me risponderle, ma penso che debba essere fatta una riflessione di tipo diverso, sul valore in gioco a favore del futuro e non solo sul fatto di far contento qualcuno, oggi, per poterci fare il bagno, quando si ha a disposizione un intero arcipelago per farlo.

Per l' isola del Giglio nessuno ha mai parlato di divieto di balneazione nella baia di Campese, né il Comune di isola del Giglio, né il Ministero dell' Ambiente nella sua proposta di AMP. Anzi, in tutto il perimetro del Giglio, l' unico tratto a chiusura integrale è un piccolo “francobollo” di circa 600 metri di lunghezza per 200 di profondità, addossato ad una parete verticale non raggiungibile da terra e non invasivo a livello di circolazione marittima.

Nessuna delle attività è impedita, nemmeno la pesca artigianale locale e quella sportiva di residenti e turisti.
Nessuna attività di balneazione è contingentata, anzi sarebbe aumentata ed incentivata la balneazione ora resa difficoltosa in taluni tratti a causa della presenza di grandi imbarcazioni ancorate ovunque, o di kilometri di reti lasciate anche in piena stagione.
Nella proposta è impedita la pesca industriale e da strascico, proprio per consentire, anche a Lei, di continuare a mangiare orate, ma anche saraghi ed altro ancora.

La invito a prendere visione delle progettualità che sono state approvate sia dal Comune che dal Ministero per poi poterne riparlare con cognizione di causa.

Sul fatto, più generale invece, che la protezione ambientale deve prevedere anche la condivisione e la presenza degli Enti Locali, questa mi sembra una giusta rivendicazione sulla quale siamo già tutti d' accordo.

Noto poi con estremo piacere che anche il Ministro dell' Ambiente ha dichiarato la volontà di portare a compimento le AMP ancora sulla carta, delle quali noi facciamo parte e questo mi rende pienamente felice.

Un breve inciso sui mufloni: l' Ente Parco è l' unico Ente che si è mosso per la soluzione della problematica e da quest' anno, dopo aver formato una ventina di selecontrollori, ha iniziato gli abbattimenti. Mufloni portati sull' isola da privati.

Stefano Feri, ex Assessore all' Ambiente del Comune di Isola del Giglio ed ex Consigliere dell' Ente Parco Nazionale A. T.