In questi ultimi tempi la questione della Festa dell’Uva e delle cantine aperte ha scaturito dissensi e spesso, nelle riunioni, si è trascesi in considerazioni personali esagerate e poco piacevoli, questo anche da parte di esimi rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e delle Associazioni, me compreso.

Ritengo sia giunto il momento di farci le reciproche scuse, io per primo, e guardare all’utilità di festa come una grande risorsa, da difendere, per tutta la comunità Gigliese. LA FESTA DEVE ESSERE CONTINUATA e quindi ritengo di fare il primo passo verso la chiarezza, per distendere il clima e recuperare quella indispensabile serenità per portare avanti un lavoro corale e sereno.

Occorre fare delle premesse e considerazioni, chiaramente esprimendo il mio personale pensiero e punto di vista.

La festa, partita come scommessa nel 2008, si è sviluppata nei due anni seguenti, con forti rischi economici per la Pro Loco, già impegnata in grandi attività per la Comunità gigliese (Ufficio Turistico all’altezza di una vera e propria APT, creazione di eventi di alto livello, la  gestione della sentieristica, la promozione del turismo e tanto altro ancora, che è stato sotto gli occhi di tutti). Era stata concepita dalla stessa Pro Loco del Giglio per aggregare gigliesi e amici del Giglio ma, soprattutto, per creare una ottima occasione di allungamento della stagione per tutta l’isola e per dare un ruolo di protagonista a Giglio Castello.

Malgrado l’incognita dei rischi finanziari (maltempo), la festa ha dato dei risultati molto buoni sia intermini di partecipazione e soddisfazione di tutti che in termini sociali di aggregazione della comunità, che in termini economici. Introiti economici che hanno permesso la Pro Loco di spingersi in progetti importanti ed ambiziosi a vantaggio della Comunità gigliese.

Errori ne sono stati fatti, ovviamente come in tutte le cose che nascono, ma il grande impegno e l’onestà indiscussa della Pro Loco e dei volontari che hanno lavorato (molti di Castello e tanti anche di tutta l’isola, oltre che di amici affezionati del Giglio), hanno dato risultati veramente grandiosi.

Negli ultimi due anni, durante le riunioni pubbliche che venivano organizzate dalla Pro Loco per confrontarsi con gli “operatori” della festa, è emersa la richiesta da alcune persone di Castello che una parte degli utili fossero destinati al capoluogo e la Pro Loco, che da tempo veniva indicata come il soggetto ideale per la gestione della Rocca una volta acquisita, si impegnò (io) ad investire una parte degli utili della festa sulla Rocca, che avrebbe rappresentato una forte occasione di rilancio dell’immagine del paese (recupero dei bagni, allestimento museo e biblioteca, manutenzioni varie di messa in sicurezza). Alcuni volontari si resero disponibili a supportare la Pro Loco con la loro opera.

In questi ultimi anni, per quanto era possibile fare (non avendo il Comune acquisito la titolarità del bene), la Pro Loco ha fatto piccoli investimenti sulla Rocca per adattarla ad ospitare eventi e trasferendo il museo geomineralogico dal Porto al Castello.

Ultimamente queste richieste alla Pro Loco, di destinare una parte degli utili del suo evento, sono cresciute energicamente, soprattutto dall’Associazione “Il Castello” e sostenute dall’Amministrazione Comunale, mettendo in discussione l’operato della Pro Loco, forse in modo “energico” ed inaccettabile dal sottoscritto, in considerazione soprattutto delle persone che erano responsabili finanziari e dei bilanci della Pro Loco e quindi della festa (che è uno dei tanti eventi della Pro Loco): Giovanni Bancalà ed io nell’ultimo anno.

Da qui una serie di rimbalzi di accuse e insinuazioni che, come spesso accade, sfociano in botta e risposta che non rispondono all’indole e stile di vita dei singoli soggetti ma che, purtroppo, li riempiono di eccessiva adrenalina ... proferendo parole e gesti dei quali ci si può pentire: tutto naturale, anche nelle migliori famiglie.

Di una cosa sono convinto: CHE OGNI SINGOLO VONTARIO E PARTECIPANTE A QUESTI INCONTRI E’ PERSONA DI ASSOLUTA ONESTA’ E MOSSA DALLA PASSIONE PER L’ISOLA E LA SUA COMUNITA’, ma non credo che il confronto debba continuare così e quindi propongo a tutti soggetti di ridimensionarsi, sia singolarmente che negli schieramenti, chiedo al Presidente della Pro Loco (titolare dell’evento), al Sindaco e Assessori Comunali, al Presidente dell’Associazione il Castello e tutti i volontari, di caricarsi di buon senso e senso di responsabilità e di considerare la Festa dell’Uva e delle cantine, un bene utile alla Comunità, di attivarsi per raggiungere l’intesa necessaria a dare a tutti soddisfazione della loro opera di volontariato, di valutare complessivamente positiva l’iniziativa della Pro Loco e di individuare la giusta misura e modalità di destinazione degli utili della Pro Loco per la festa dell’Uva per il futuro.

Due sole domande finali, che non vogliono essere provocatorie ma quasi una simpatica battuta:
1. e se ci sono delle perdite d’esercizio della festa?
2. la Pro Loco dovrà comportarsi così per tutti gli altri eventi che fa nell’isola?

Personalmente sono orgoglioso di essere stato l’ideatore della festa e di averla realizzata con persone eccezionali, a cominciare da Giovanni Bancalà a tutti i volontari, spero che la festa duri altri 1000 anni e che cresca.

Io non sono più nel Direttivo della Pro Loco e quindi non parteciperò ai vertici decisionali per gli utili della Festa dell’uva, ma la mia fiducia per il nuovo Presidente Samantha Brizzi è totale e … ho deciso che lavorerò  come volontario nella Cantina delle Frittate Gigliesi.

Walter Rossi