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Festa di San Lorenzo
Salve, sono un turista che per l'occasione ha coinciso con i festeggiamenti con il patrono dell'isola del 10 agosto e serata seguente. Ho alloggiato in un hotel del porto (purtroppo). Devo dire che a parte la regata che è una manifestazione interessante e discreta anche per chi non è del posto, il resto dei festeggiamenti mi hanno (e come me penso alcuni altri) parecchio irritato. Passi per i fuochi pirotecnici che tutto sommato sono anche originali e non durano tantissimo (ma quanto costano?) ma quello che non si può sopportare è il complesso musicale della sera seguente che ha cominiciato alle 22.30 e si è protratto fino alle 2. Una cosa allucinante. Un baccano forsennato che volenti o nolenti chi è capitato (come il sottoscritto) nei paraggi non ha potuto non sorbirsi. Ma che modo è questo? Non finiva mai!! E chi tentava di dormire non ci riusciva. Un ritornello finiva e uno cominciava, senza sosta. Io da voi non tornerò e penso e spero che molti facciano altrettanto! Ma in che paese vivete? Invece di donare i soldi per valorizzazioni infrastrutturali dell'isola (e ce n'è bisogno) o quant'altro che attirino il turismo, fate in modo di mandarlo via!
Senza rancore
Andrea Gatti
UN PIU’ CHE DOVEROSO RINGRAZIAMENTO Chi cita ha il dovere di documentarsi. Per cui, grazie di cuore signor Silla Cellino, per avermi garbatamente e senza citare il “reo”, fatto notare che avevo confuso Parmenide con Eraclito. Dico reo, perché se è vero che errare è umano, mentre perseverare nell’errore è diabolico, nella fattispecie, il sottoscritto di errori ne ha commessi almeno due. Infatti, in altra occasione, che evidentemente Le è sfuggita (non è che, per questo, pretenda che Lei legga tutto quel che scrivo, visto che, la logorrea , in un certo senso, accompagna la mia senescenza) avevo già preso questo stesso “abbaglio”, confondendo i due “personaggi”, che, per altro, avevo studiato a fondo nel corso del primo anno di Liceo Classico. Se l’avesse fatto, anziché diabolico, sarei ancora piuttosto umano. Grazie di nuovo, e cari saluti.
Gatti, suvvia, una botta di vita ogni tanto fá piacere. Il Porto é chiassoso si sa.......
Peccato che "Panta rei", tutto scorre, lo dicesse Eraclito di Efeso. Parmenide di Elea diceva l'esatto opposto
M A M I “ F A C C I ” I L P I A C E R E ! ! Vede, signor Gatti , oltre al manifestarLe il mio rammarico per aver passato una notte d’inferno a Giglio Porto, perché la si è tirata per le lunghe con l’orchestra, perché, insomma, oltre ad aver speso inutilmente ed esageratamente, almeno ai suoi occhi sparagnini, denaro pubblico per far festa, attentando alla sua privacy per qualche ora, fin quasi a portarla, insonne, alle prime ore antilucane, non posso tacerLe che mi ha fatto, come s’usa dire, piuttosto “specie”, che Lei abbia voluto far sapere all'incolto ed all'inclita di questa variegata umanità isolana, magari desiderosa oltre misura di distrarsi dopo l‘annosa vicenda della “Concordia”, che tanto l’ha prostrata, che Lei si guarderà bene, in futuro, di rimettere piede nell'isola. Intanto un consiglio, signor Gatti, siccome la vita non si sa cosa ci riserverà in futuro (è un detto quello che recita:”si da dove si è nati ma non si sa dove ci toccherà morire”), s’astenga, per favore, da affermazioni così “trancianti” e perentorie, perché il tempo passa, tutto, come diceva Parmenide, scorre, e, quindi, nessuno sa cosa mai l’attende. Si lasci andare, per favore, ma non s’abbandoni alla casualità ed alle futilità d’una notte, che pure a me è capitata, tanti anni fa, e che ho metabolizzato perché il Giglio, le sue bellezze e le sue attrazioni valgono ben più di qualche ora ad occhi aperti. D’una notte, che i giovani, invece, sono arcisicuro hanno vissuto spensieratamente ed allegramente, facendo baldoria, alla faccia dei menagrami, per il riflottaggio della Concordia, e di tutti quelli che erano infastiditi per gli eccessi della festa del Santo Patrono. Non mi fraintenda, sono anch’io un “foresto” e non è che poi mi stiano tanto a cuore le celebrazioni dei diversi Santi protettori e bevitori , del Castello, del Campese, del Porto (speculari rispetto ai personaggi di Roth e di Olmi), e, soprattutto di quel San Mamiliano di cui si conserva un improbabile “reperto” autoptico (mi pare si tratti d’un femore), tutto da validare, conteso e strappato, nel corso d’una specie di lotta all’ultimo sangue, ad altre compagini di credenti, isolane e della costa. Quello che, però, non mi garba proprio nel suo atteggiamento verso l’isola, che, a parte le tante, belle e piacevoli cose, che il Giglio, prezzi esclusi, riserva ai turisti, è che Lei, come altri con cui ho avuto occasione di polemizzare, rappresenta il classico personaggio che vede l’albero nel bosco e non il bosco, ovvero il dito che indica la luna, anziché la luna. Le manca, insomma, una visione d’assieme. Nella vita, come nei rapporti umani e nell’economia, è sempre il risultato finale della somma algebrica fra i più ed i meno, quello che conta, gentile signor Gatti. Niente può garantirci che tutto vada per il verso giusto o come vorremmo. L’importante, è solo che, alla fine, tra i pro ed i contro, ivi compreso il periodo delle vacanze, il saldo sia complessivamente confortevole. Non mi vorrà, per caso, far credere che il suo soggiorno in quest’isola splendida ed accogliente, che, se la cerca le offre pure tutta la quiete di cui ha bisogno, sia stato, a parte la notte dei fuochi e dello strombazzre dell’orchestra, magari un po’ avvinazzata dall’Ansonico, un’ambrosia che solo quest’isola può darle, sia stato tanto spiacevole da spingerla a riunciare per sempre alla gradevolezza dei luoghi e del clima ed alla simpatia della gente? Ma mi “facci” il piacere!!
Gentile, si fa per dire, sig., uguale, Gatti, sono certo che nessun Gigliese le risponderà perchè è impossibile dire al proprietario del brillante che lo stesso fa poca luce, si rischia di passare da invidiosi; per lei si è trattato solo di andare a casa di altri e voler pretendere di avere quello che trova a casa sua: cioè niente, errore grossolano. Tutte le feste Patronali sono improntate a trovare in musica e balli il naturale sfogo, invece di fare il Giudice sarebbe stato sufficiente partecipare ai festeggiamenti per trovarli divertenti. Se poi ha trovato il Giglio bisognoso di infrastrutture turistiche, forse è perchè non ha correttamente valutato quelle che ha trovato, infine trovo di cattivo gusto e non commento l'ironia sul costo dei fuochi. A questo punto che dire, le consiglio anch'io di non venire più allo Scoglio, non si possono dare le perle a tutti, e poi, non ci dispiace stare più larghi e fra amici. Fiero del Giglio e dei Gigliesi Vi saluto tutti !!! Antonio Corsano