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"Forte, come il granito del Giglio"
Te ne sei andata così, in un piovoso pomeriggio d'inverno, dopo soltanto dieci mesi che anche babbo Emilio ci aveva lasciati.
La vita ti aveva messo tante volte alla prova, soprattutto il tuo cuore malandato per molti anni aveva destato in noi tanta preoccupazione; ma ogni volta superavi l'ostacolo e, a chi si informava sul tuo stato di salute o ai medici che si prendevano cura di te, amavi rispondere: "Se il male è cattivo, io lo sono più di lui: sono dura e forte come il granito del Giglio".
Questa volta però non c'era a casa babbo ad aspettarti e la tua voglia di combattere ogni giorno si affievoliva. Ti abbiamo coccolata e coperta di attenzioni, ma il tuo desiderio era di ricongiungerti a lui e tornare insieme e per sempre al Giglio, al tuo amato scoglio di granito.
Così è stato e ci ha davvero confortato potervi accompagnare alla vostra ultima dimora mentre un tiepido sole provava a scaldare i nostri cuori.
Chissà, ora forse potrai di nuovo correre nel podere di San Giorgio e ripercorrere con gioia quei sentieri che con tanto amore raccontavi; o magari potrai ancora tuffarti dalla barchetta, come ti piaceva fare da bambina.
A noi, che rimaniamo più soli e con questa grande tristezza nel cuore, restano tanti ricordi, tanti splendidi esempi, tanto bene e la grande forza che ci hai trasmesso, quella dura come il granito del Giglio.
E tutto il Giglio vogliamo ancora una volta ringraziare; tutti gli amici e i parenti che ci hanno telefonato, inviato messaggi, scritto pensieri colmi di nostalgia e di affetto, che ci hanno abbracciati e accarezzati in questo momento così difficile.
Grazie mamma per tutto il tuo amore e bacia babbo per noi.
Paola e Gianni Mongiardino
Alla mamma dei Mongiardino Si puo' morire o dipartire in tanti modi, e tu, alla fine, sciolti i nodi dell’avita gomena, che ti tenea legata, di buona lena sei salpata e hai preso il mare, donna da ricordare, donna ch’eri un mito, bella, forte e solare, siccome il granito, con il vento in poppa, del cordoglio familiare e, soprattutto, del tuo Giglio a lutto, da Campese al Porto, passando pel Castello, e pure col conforto, per quello che vale, del modesto madrigale, di questo menestrello, nato ad Orbetello.