Diventa difficile scrivere quando una parte di te è coinvolta, è sicuramente una difesa per molti, è un consiglio per pochi.
Non è vero quando senti dire, l'importante è partecipare, è vincere, e non mi si racconti diversamente.
De Coubertain, quando disse quella frase, come dice qualche mio amico milanista, era dedicata all'inter.
Piuttosto che sentirsi stimolati dalla competizione, si cercano false motivazioni, allusioni più o meno velate.
3 anni addietro un paio di quei ragazzi avevano soltanto 17 anni, fisici non sportivi, ma dentro di loro il desiderio di vincere, e hanno vinto, hanno vinto tutto quello che si poteva vincere, e anche l'anno successivo e dopo ancora.
Mi domando allora una cosa, se si ha paura della sconfitta, del mettersi in gioco e cercare di vincere, quale motivo cè nel dare al fato la scelta?
E se il fato, per strano scherzo del destino ricomponesse l'equipaggio, dei 25 partecipanti che sembra che improvvisamente riapparirebbero, quanti andrebbero via perchè secondo loro non ci sarebbe storia?
Non diamo delle colpe che non ci sono e non attribuiamo responsabilità ad altri, diciamo che forse è il disinteresse che allontana i giovani dal palio.
Se fosse come dice qualcuno, perchè non partecipare senza porsi la meta della vittoria?
Basta che il palio si faccia, forse un consiglio ognuno deve cercarselo dentro, senza aspettare che sia un'altro a suggerirlo.
Questo mio intervento è chiuso dentro delle virgolette, perchè tutto questo non cambia e non altera il bene che voglio ai miei bimbi del Comitato.

Baci Franca