... Molte sono le cose che saremmo in grado di fare, ma si deve, purtroppo, sempre limitare le nostre azioni a causa delle scarse disponibilità economiche.
Solo con il sostegno economico dei nostri soci e degli operatori turistici potremmo allungare il passo a vantaggio di tutta la comunità, ma su questo argomento siamo indietro ancora anni luce: non tutti gli operatori turistici ritengono utile essere soci della Pro Loco e molti (anche tra i più importanti) non contribuiscono economicamente come dovrebbero.
Se molto non viene fatto, si sappia, è perché non tutti gli operatori turistici credono nella Pro Loco, non credono che “fare sistema” è oggi l’unica possibilità per rimanere a galla: chi non investe nella Pro Loco (che è un bene comune istituzionale), non investe nel proprio lavoro e nell’immagine del marchio “Giglio” ...


Postato da 19 Marzo 2008 - dell'Associazione Pro Loco Isola del Giglio (giglionews)

Certo che dare le colpe agli operatori turistici è una bella cosa.
Un buon esame di coscienza no ?!!!
Invece di invogliare tutti a partecipare a attività ed eventi si sceglie solo gli iscritti alla proloco?
Ma come si può pensare che un'associazione con fondi del Comune possa pensare di discrimanare delle attività?
Sei socio pro loco allora guadagni e ti facciamo pubblicità altrimenti fuori.

... Da metà Giugno alla fine di Settembre, ogni giovedì, la Pro Loco pubblicizzerà il ristorante (uno a turno) che vorrà proporre la “Cena tipica Giglese”: un menù fisso con portate e vini esclusivamente gigliesi e locali. Questo per dare la possibilità agli Ospiti (turisti) di avere l’occasione di degustare le nostre pietanze tipiche, ad un prezzo promozionale, e per i ristoranti di incrementare il loro lavoro in un giorno infrasettimanale e di avere una forte pubblicità con i mezzi utilizzati dalla Pro Loco su tutto il territorio.
La proposta della cena tipica del giovedì viene riservata solo ai ristoranti iscritti alla Pro Loco ...

U
no dei motivi per il quale non ho rinnovato la mia associazione alla proloco è proprio perchè non viene tutelata per intero tutta la categoria degli operatori turistici dell'isola ma solo chi versa la quota, anche questa diversificata, e a secondo di ciò che versi ti faccio più presente o meno, non neghiamolo per favore.
Questa poi è ancora più discriminante:

... Essere, quindi, semplicemente “L’isola con gli isolani”: questa è la carta vincente per le problematiche della nostra comunità ...

E a persone che da anni vivono sull'isola e operano, che non sono certo isolani di nascita, cosa dite?
Possiamo fare qualche nome:
francesco dell'Arcobalena, antonio belardo, tonino delle cannelle, bar da fausto, maurizio il fotografo, la pizzeria da tony, il demos, il negozio di fiori del porto,alcuni barcaioli, il diving dei tedeschi, il diving di gianni al porto, il negozio di anna caruana, lampis, renata, poi ci sono quelli al 50%, cioè quelli che uno dei due genitori sono di generazione gigliese, l'albergo di mirri, il bahamas, l'alimentari di ornella e socia, il negozio di pierino, l'alimentari di elsa, l'alimentari di rosita, il trione, mario il fornaio, il ristorante la porta, il ristorante la paloma, il ristorante la pergola, il ristorante da santi, il negozio di fiori del castello, la pizzeria la castellana, l'agenzia di cante, angelo delle caldane, il ristorante da meino al porto, il ristorante di fabrizio di meino al campese, il forno del campese, la pizzeria di mimì, roberto che noleggia motorini al porto, l'albergo del campese e ora mi fermo anche se ci sarebbero ancora nomi da scrivere, mi sembra che basti e avanzi basta con queste discriminazioni anche se involontarie, se ci sono dei problemi forse è meglio andare alla radice non tagliare rami che potevano gettare nuove gemme, o innestare piante che come l'edera dove s'attaccano, loro sopravvivono ma la pianta muore.

Oltre al bilancio economico un altro bilancio sarebbe utile.

franca melis