A distanza di un anno rileggiamo una lettera che riapre una situazione veramente preoccupante, il bullismo.
Basta rileggere articoli apparsi sui giornali nazionali oppure ascoltare i tg, per non poter pensare che tutto questo non sia vero.
I piccoli bulletti ci sono sempre stati e forse per questo almeno in una piccola comunità come questa, si possono e si devono fermare, bisogna prendere il coraggio a due mani e denunciare i ragazzi.
Basta aver paura, bisogna aiutarli a rientrare nella società anche attraverso la punizione, nessuno chiede che vengano bollati e isolati, credo che la lettera di denuncia sia anche la via per poterli aiutare.
Il genitore che ha scritto si faccia avanti con le autorità e con le istituzioni, è inutile altrimenti aver scritto se poi non si procede, non aiutiamo nè i ragazzi nè le famiglie, che essendone all'oscuro non si pongono il problema, credo che sia invece giusto informarli e renderli partecipi nel recupero dei figli.
Per i figli i genitori sono disposti a tutto, al fine di assicurargli una vita migliore, un genitore per il proprio figlio è capace di tutto nel bene e nel male, in questo caso credo che debba essere responsabilizzato e aiutato.
La madre che ha incatenato il figlio diciasettenne nel letto pochi giorni fa, affinchè quando si fosse svegliato non potesse uscire e ricomprarsi la droga, ha avuto il coraggio di denunciare chi forniva la roba al figlio.
Il genitore che permette al figlio di subire angherie e tace, non fa il bene nè del figlio nè dell'altro ragazzo, in fondo chi tace acconsente e involontariamente permette che tutto ciò continui.
Fra un altro anno uscirà un'altra lettera, di un altro genitore e la catena aggiungerà un altro anello senza che niente sia stato fatto per romperla.
Spero che non venga mai pubblicata una lettera in cui chi ha subito alla fine si rivoltato contro violentemente, perchè può succedere anche questo, e allora cosa diremo e cosa penseremo.
Lungo la strada, i nostri figli, troveranno sempre il prepotente ma se sappiamo insegnargli come affrontarlo o anche schivarlo, sin da quando sono piccoli, forse siamo riusciti a dargli una possibilità in più.
Da quando sono nati i miei figli, tutti i giorni mi metto in discussione, mi domando se mi sono comportata bene come genitore e tante volte mi sembra di aver fallito, e vorrei tornare indietro per prendere un'altra via, sperando di cambiare le cose, ma è anche vero che credo di avergli dato degli esempi positivi, oggi che sono ragazzi di vent'anni, vedo dove ho sbagliato ma anche dove sono riuscita a insegnargli le cose giuste.
Il nostro compito non finisce mai, dobbiamo stargli accanto e condividere con loro i nuovi problemi che si trovano a dover affrontare, se quando erano bambini cercavamo di insegnargli il rispetto, la buona educazione, la sincerità, la responsabilità e l'amore per il prossimo, oggi ci sono altre cose, che se nel passato hanno recepito i nostri insegnamenti, sono la base per affrontare il futuro.

Un genitore come tanti
franca melis