In risposta a Riccardo Fanciulli, non credo che l'interesse sull'isola sia venuto meno, visto la probabile istituzione dell'area marina protetta, il problema di fondo, almeno per me, resta nella reale possibilità di decidere insieme.
Che ci sia bisogno di incominciaree a rivedere il nostro sistema di vita anche questo è innegabile, il problema nasce secondo me da paure in molti casi immotivate, in altri giustificate da esperienze non certo piacevoli.
Che il primo approccio dell'allora Ente Parco, almeno verso l'isola, nel passato, non sia stato molto democratico, è vero, che forse se si fosse portato qualche proposta se ne sarebbe potuto discutere, è vero anche questo, ma il passato almeno oggi non ci interessa più.
Oggi siamo ad affrontare un altro tipo di discorso, che almeno è partito con un dialogo, una serie di incontri che porterebbe a creare un documento unico da presentare.
In questo momento l'isola è una famiglia che deve prendere delle decisioni, ci siamo seduti intorno ad un tavolo e ognuno esprime il suo parere, non ci sono figli con diritti diversi, siamo tutti uguali.
Il vero ostacolo nasce da delle limitazioni che a mio avviso non avrebbero motivo di esistere, regolamentando e dividendo il numero delle persone che svolgono le varie attività sportive connesse all'acqua, si potrebbe dare spazio a tutti, non sarebbe possibile in questo caso superarle?
Il cacciatore che prima sparava tutti i giorni, oggi ha delle giornate prestabilite dal calendario venatorio, alcune specie oggi si possono cacciare solo in alcuni periodi e solo se sono di una certa misura, visto che quelle regole nel tempo hanno funzionato e non mi sembra che ci sia stato il fuggi fuggi dalla passione della caccia perchè non applicarle anche in mare?
Questo per quanto riguarda pescatori sportivi e in apnea, per le altre attività sportive tipo la subacquea e l'apnea anche qui il discorso non cambia.
Il problema è un altro, se si vuole salvaguardare il nostro mare, possiamo anche limitare la presenza dell'uomo ma se non risolviamo i problemi a monte queste restrizioni sono inutili.
Sarà inutile se permetteremo che le grandi navi passino con i loro carichi spesso pericolosi vicini alle coste, che non vengano fatti i depuratori, che nelle nostre acque nazionali le grandi aziende chimiche scarichino i loro rifiuti, che i fiumi siano inquinati, che pescherecci killer continuino imperturbati a rovinare chilometri di fondo marino, mi sembra che stiamo costruendo una casa partendo dal tetto.
Noi come gigliesi e tutta la popolazione dell'Arcipelago Toscano, possiamo dare un contributo, ma se le fondamenta non ci sono, questi sacrifici, piccoli per l'amor di Dio, che motivo hanno di essere fatti?
Non è un controsenso ciò che ho scritto, valutare in positivo l'AMP non vuol dire non vedere i difetti di questa proposta, se insieme alle aree marine protette partissero anche delle leggi di salvaguardia forse sarebbe più facile appoggiarle.