Francesco e Lorenza sposi nella chiesa del Campese
Hanno scelto di sposarsi al Giglio perché l'isola li ha fatti conoscere ed innamorarsi nel dicembre del 2012. Qui hanno deciso di vivere e di celebrare il loro matrimonio nella chiesa di San Rocco a Giglio Campese che, per la prima volta nella sua storia, ha ospitato lo scorso sabato la celebrazione di una cerimonia nuziale.
Francesco e Lorenza non sono gigliesi: romano lui, Maresciallo dei Carabinieri in servizio come vice comandante presso la Stazione dell'isola; di Airola lei, nella provincia di Benevento, adesso impiegata in un'azienda gigliese.
La storia dei due neo sposini è l'ennesima testimonianza di come anche da tristi vicende come quella del naufragio Costa Concordia, possano scaturire felicissime conseguenze.
Francesco, nel dicembre 2011, ebbe notizia del suo imminente trasferimento da Firenze alla "sconosciuta e tranquillissima" Isola del Giglio. Dopo le trafile burocratiche, sbarcò sull'isola il 16 Gennaio 2012, esattamente 3 giorni dopo il tragico incidente e trovò una comunità sconvolta e smarrita che non riusciva ancora a realizzare quello che era successo. Nel dicembre 2012, durante una passeggiata sul lungomare del porto che pullulava di tecnici, operai, progettisti e soccorritori, lo sguardo di Francesco incontrò quello di Lorenza, giovane impiegata per conto di Titan Salvage, inviata da poco sul Giglio nell'ambito del progetto di rimozione del relitto Costa Concordia e ... fu amore a prima vista!
Da allora ad oggi la storia di Francesco e Lorenza è diventata una promessa di vita insieme ed il loro amore ha messo le radici nel granitico terreno del Giglio. Sabato i due giovani hanno voluto unirsi in matrimonio, giurandosi amore eterno nella piccola chiesina di San Rocco circondati dall'affetto dei parenti, degli amici di sempre e di tantissimi gigliesi che hanno voluto partecipare alla loro gioia. A salutare l'inizio e la fine della celebrazione liturgica, officiata da don Lorenzo, un suggestivo picchetto d'onore di 6 Marescialli Carabinieri, colleghi di corso di Francesco.
"Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini ed hanno voluto condividere con noi la gioia di questo giorno - ci dicono con un filo di commozione i due neo sposini. - Abbiamo scelto di sposarci qui perché dovevamo ringraziare quest'isola con la sua gente per esser stata testimone, complice e straordinario scenario della nostra storia d'amore."
Non ci rimane che rivolgere a Francesco e Lorenza i migliori auguri da parte della nostra redazione e, siamo sicuri, di tutti i nostri lettori.
Gent.le Dott. Calchetti, con stima e sincero apprezzamento Le porgiamo i nostri ringraziamenti. Lorenza e Francesco Ricci
PENNACCHI E CONTORNI (A Lorenza e Francesco) Una piccola chiesa che affaccia sul mare, discosto una torre ed un faraglione, con poco da “opporre”, che, pur se ridotto, qual fallo barzotto, da vecchio “birbone”, ti sembra ascoltare la voce del mare che invita ad amare. Due sposi, assai belli, in divisa ed in bianco, più sei marescialli che gli stanno accanto, non già a “contestare” un grave reato, bensì a “confermare” quel ch’hanno giurato, da sposi novelli ardenti d’amore, facendogli onore e augurando “monelli”, che il Giglio ha ispirato nell’alta incombenza d’aver “rimediato” a fatale “scemenza” d’un certo Schettino, fellone e meschino, che della Concordia, amaro destino, fe’ orrida bolgia. A Lorenza e Francesco, con quell’apparato, ch’è tutto un “affresco”, un’augurio “sfrenato” per nozze e rinfresco, da chi la sua “resa” piuttosto contesta, perché ben ricorda qual fu poi la “spesa”, per sorte balorda, di quella gran festa, che, in quel di Capalbio, ormai “messo al gabbio”, dovette affrontare per ben soddisfare, in gran pappagorgia, la fame d’un'"orgia"!