Egregio Sig. Sindaco,
sono Franco Brega, gigliese acquisito. Gigliese non per filiazione quindi, ma per scelta, nella misura in cui può esserlo un lombardo che, amando appassionatamente il Giglio, ha avuto la fortuna di disporre di una piccola sistemazione in Campese. Qui trascorro in serenità quel poco tempo libero di cui dispongo.
Ho avuto la piacevole sorpresa di conoscerla attraverso la rubrica " in linea con il Sindaco". Desidero complimentarmi con la Reazione e i curatori del sito per la brillante proposta editoriale e con Lei per il suo particolare impegno nel rispondere alle lettere pervenute. Che io sappia, si tratta di una iniziativa perlomeno rara e quindi preziosa.
Che non venga considerata quindi come "atto dovuto": onore al merito!
Premesso questo ed entrando nel merito della questione, e cioè la tutela dell'isola del Giglio, devo dire che condivido in gran parte tutte le osservazioni di chi le ha scritto come si sembrano ragionevoli e motivate le risposte fornite.
Lo spirito che anima questa corrispondenza è un buon auspicio per il futuro agli occhi di chi desidera proteggere e preservare la bellezza di un bene prezioso, di cui bisogna avere cura e rispetto, così che anche le generazioni future possano godere dei privilegi che oggi sono nostri.
E' una responsabilità non lieve, propria del Sindaco, ma che riguarda anche l'ultimo dei turisti mordi e fuggi. Impegnamoci tutti, ognuno per il suo!
Prima di concludere Le sottopongo anch'io un invito: è possibile aumentare la sorveglianza del traffico nautico sottocosta? Lo so che non è di Sua stretta competenza e che probabilmente non ci sono i fondi... Ci provo lo stesso.
Mi immergo in apnea ma, nonostante il pallone di segnalazione sub, molte imbarcazioni si guardano bene sia di stare a distanza di sicurezza sia di mantenersi alla dovuta distanza dalla costa rocciosa, bordeggiando inutilmente prossimi agli scogli e facendo il pelo ai promontori come slalomisti ai paletti, ignari di chi si trova dietro l'angolo. Atteggiamento antipatico e pericoloso, da prevenire.
Si può?
Saluto Lei, la redazione e tutti i lettori; "data la data", faccio a tutti i migliori auguri di un 2006 all'altezza delle proprie aspettative!
Franco Brega
sono Franco Brega, gigliese acquisito. Gigliese non per filiazione quindi, ma per scelta, nella misura in cui può esserlo un lombardo che, amando appassionatamente il Giglio, ha avuto la fortuna di disporre di una piccola sistemazione in Campese. Qui trascorro in serenità quel poco tempo libero di cui dispongo.
Ho avuto la piacevole sorpresa di conoscerla attraverso la rubrica " in linea con il Sindaco". Desidero complimentarmi con la Reazione e i curatori del sito per la brillante proposta editoriale e con Lei per il suo particolare impegno nel rispondere alle lettere pervenute. Che io sappia, si tratta di una iniziativa perlomeno rara e quindi preziosa.
Che non venga considerata quindi come "atto dovuto": onore al merito!
Premesso questo ed entrando nel merito della questione, e cioè la tutela dell'isola del Giglio, devo dire che condivido in gran parte tutte le osservazioni di chi le ha scritto come si sembrano ragionevoli e motivate le risposte fornite.
Lo spirito che anima questa corrispondenza è un buon auspicio per il futuro agli occhi di chi desidera proteggere e preservare la bellezza di un bene prezioso, di cui bisogna avere cura e rispetto, così che anche le generazioni future possano godere dei privilegi che oggi sono nostri.
E' una responsabilità non lieve, propria del Sindaco, ma che riguarda anche l'ultimo dei turisti mordi e fuggi. Impegnamoci tutti, ognuno per il suo!
Prima di concludere Le sottopongo anch'io un invito: è possibile aumentare la sorveglianza del traffico nautico sottocosta? Lo so che non è di Sua stretta competenza e che probabilmente non ci sono i fondi... Ci provo lo stesso.
Mi immergo in apnea ma, nonostante il pallone di segnalazione sub, molte imbarcazioni si guardano bene sia di stare a distanza di sicurezza sia di mantenersi alla dovuta distanza dalla costa rocciosa, bordeggiando inutilmente prossimi agli scogli e facendo il pelo ai promontori come slalomisti ai paletti, ignari di chi si trova dietro l'angolo. Atteggiamento antipatico e pericoloso, da prevenire.
Si può?
Saluto Lei, la redazione e tutti i lettori; "data la data", faccio a tutti i migliori auguri di un 2006 all'altezza delle proprie aspettative!
Franco Brega
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