L’incidente avvenne durante un intervento di soccorso per andare a prelevare un uomo di 62 anni colpito da un malore per un grave sbalzo di pressione. «Pegaso», intorno alle 20, aveva appena iniziato le procedure che di lì a poco avrebbero dovuto portarlo a toccare la piazzola dell’isola, ma nel giro di pochi secondi - invece - il velivolo finì in acqua. Due testimoni raccontarono di aver visto le luci dell’eliambulanza abbassarsi in maniera repentina verso il mare e di aver sentito poi le richieste di aiuto dell’equipaggio lanciate - oltreché con la voce - anche con i fischietti di emergenza. "Stavamo per iniziare la fase di atterraggio - racconterà poi lo stesso Baldoni -, ma abbiamo perso quota improvvisamente". Poco prima dell’impatto con l’acqua, però, il pilota è riuscito a far "risalire" il velivolo e lo schianto (avvenuto leggermente di taglio, con "Pegaso" piegato sul fianco destro) è risultato meno pesante.
I testimoni danno l’allarme e le quattro persone vengono recuperate in breve tempo. Alle 23, poi, una corsa speciale della Toremar porterà loro e anche la persona che doveva essere soccorsa fino a P.S.Stefano. Il 5 dicembre iniziano le operazioni di ricerca del relitto e il side scansonar dei vigili del fuoco rileva un oggetto che potrebbe essere "Pegaso" a 105 metri di profondità. Individuata la zona, viene spedito sul fondo un robot (il Rov Falcon) che raggiunge l’obiettivo e lo fotografa: è "Pegaso". Le operazioni di recupero non sono comunque semplici. Il 7 aprile inizia la fase di imbracatura (resa ancora più complicata dalle condizioni meteo-marine per nulla favorevoli) e solo nove giorni dopo ciò che resta di "Pegaso" viene sottratto al mare e ricomposto in un’area militare per dare il via alle perizie. Nel frattempo - siamo nel marzo 2007 - il medico e l’infermiere che facevano parte dell’equipaggio presentano in procura una denuncia con l’ipotesi di lesioni colpose. La denuncia è contro ignoti, perché nessuno è mai stato iscritto nel registro degli indagati.
Necessità che a questo punto, se il contenuto della perizia depositata dovesse essere confermato, appare definitivamente tramontata.

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